Conoscere il volo
Il prato è coperto di uccelli:
Cicogne, fenicotteri, forse un albatros.
Come deltaplani prima del decollo,
Si guardano intorno, lucidano bene le ali.
Osservano l’orlo del dirupo. La fune è tesa, tra le due sponde.
“Gli uccelli si osservano dal basso o dall’alto”,
Mi dicevi tu, che avevi studiato il volo.
Mi prendevi la mano e sceglievi il basso.
Una striscia scura sul prato:
I grandi uccelli si sono messi in fila.
Sono pronti ad attraversare, uno dopo l’altro.
Le ali ferme riflettono la luce della sera.
La prima zampa è sopra il vuoto.
Sottilissima, si appoggia sulla fune.
“Devi credermi, le tue ali possono farti volare”,
Mi dicevi tu, che avevi studiato il volo.
Mi prendevi la mano e io sceglievo l’alto.
Mucche al mare
“Di pomeriggio vado al mare,
Non so perché ci vado, non si mangia il mare.
Tutto il mondo è diverso qui,
La terra non è terra, l’acqua non è acqua
Cammini e affondi sempre un po’.
Non so perché vado al mare,
non si mangia il mare.
Cammini e vedi delle immagini Animali grandi, maestosi, con corna bellissime,
Camminano con te o rimangono lì fermi, in silenzio.
Non so perché vado al mare, non si mangia il mare.
So che quando sono qui e cerco la fine delle cose
Scopro che non c’è”.
Coordinate
Si dovrebbe cercare
Un punto preciso,
Latitudine e longitudine
Incerte, dicono.
Un punto comodo,
Soffice e morbido
Ché non si abbia voglia
Di lasciarlo mai.
Un punto alla giusta altezza:
Niente vertigini.
Ma con una bella vista,
I panorami che mutano,
Estate e inverno miti,
E la luce che tutto trasforma.
Ma il punto rimane fermo lì,
Tranquillo, sicuro e immobile.
Niente terremoti o mareggiate,
Niente slavine in inverno,
Temperature mai sotto zero,
Niente rettili o ragni velenosi,
Pioggia sì, ma non troppa,
Solo per dare malinconia,
Che aiuta a vedere la bellezza.
Si dovrebbe trovare
Quel punto preciso,
Latitudine e longitudine
Incerte, dicono.
Un punto, da qualche parte
Tra i polmoni e lo stomaco.