POESIE IN CERCA D’AUTORE

 

Non so s’è miele o cicuta

quello che sgorga dai cuori feriti

di poveri innocenti per mano di violenti…

 

Non so s’è miele o cicuta

quello che nutre la mia anima che ne fa versi!

 

Ma cos’è che trasforma lacrime in versi?

E sono proprio mie

queste terribili, dolci poesie!?

 

No! io non credo! poiché, tra i bagliori delle stelle,

nel profondo silenzio di Dio,

esse aleggiano come fantasmi che invocano il Divino amore…

 

Ma presto si rassegneranno

e saranno soltanto Poesie in cerca d’Autore!


I VERSI DELL’UNIVERSO

 

Ah se conoscessi l’alfabeto delle stelle!

Se foss’io interprete del linguaggio della luna…

che versi leggerei nelle azzurre profondità

della notte!?

 

Quali frasi d’amore

leggerei nelle profondità dei tuoi muti occhi!?

E che segreti mi svelerebbe

l’universo dei cuori solitari e persi!?

 

Oggi mi giungono spersi,

dall’inesplorato mio ignoto,

fremiti e bagliori che sciamano in versi…


SEGRETO DELLE ROSE

 

Il chiassoso vento

s’è fermato nel roseto

per carpire

delle rose il segreto…

 

Un groviglio d’aculei

le protegge

e un delicato olezzo

incensa il cielo

mentre,

pallide, effondono amore…

 

Silenziose rose!…

( dedicata a mia sorella )


IN MEMORIA DI TETTAMANZI-CARDINALE-

 

Vola nell’incavo dell’onda azzurra

la bianca colomba.

 

Nuotano gli astri nella calma apparente

di un vorticoso universo…

 

Cantano gli Angeli

tra esplosioni di supernove

e inesorabili buchi neri.

 

E trova rifugio nei piccoli cuori

di “bimbi-spazzatura”

il Creatore…


 

TORRENTI SENZ’ACQUA

 

Nei torrenti senz’acqua

scorre vorticosamente il vento

su di un letto d’argilla crepata

e levigati sassi arsi…

 

Già le serpi hanno divorato

le carcasse dei rospi e a stento

resistono gli assetati cardi.

 

Corre vorticosamente il vento

increspando alla foce il mare

che sempre più sale.

 

Ignare farfalle,

sfoggiando i loro colori,

stanche cercano un fiore…

 

E alla deriva,

l’orso polare

rischia d’annegare!


 

SCIAMANO I MIEI SOGNI

 

Tra grigie nuvole d’acqua

annega l’azzurro cielo d’autunno

e sciamano, in un volo  d’addio,

con le rondini

i miei sogni di gioventù…

 

I primi arcobaleni

attraversano cieli perenni

e abbracciano il nostro piccolo pianeta

nel suo breve viaggio

verso l’ignoto…

 

E intanto,

come bellicose formiche rosse

attorno ad un precario formicaio,

un frenetico brulichio d’uomini

s’affanna ad accumulare scorte

per un inverno che sembra non abbia mai fine…

 

Ma presto torneranno gli estivi roghi

con la speranza che ci siano

nuovi cieli azzurri limpidi,

magari per un ultimo autunno

ancora…


 

L’ARCAICO MISTERO DELLA VITA

 

Paesaggio d’umida bruma,

enigmatico sorriso della vita,

sguardo avvolto di mistero di Monna Lisa.

Sbadiglio indolente del nuovo giorno

che ormai sazio di sonno,

colmo di stelle e dell’abbraccio della luna,

riemerge dal profondo arcaico mistero

della vita…

 

Ed una cortina di luce

scava ombre nei cuori

e costruisce dorate prigioni…

 

Ma per fortuna

il lirico canto dell’usignolo

e il colorato volo di farfalle,

profumate della purezza del giglio,

ci legano ancora, come secolari radici,

al mistero profondo,

all’abisso degli oceani,

al seme occulto della vita!


 

SOLITARIO SALICE

 

Solitario salice che nascesti

lontano dai fratelli tuoi

e senza un corso d’acqua

che faccia a te da specchio…

 

Al centro di una dolina

ben lunata e spoglia,

solitario salice,

affidi il tuo pianto al vento

che ti consola con le fole

delle sere buie dell’inverno

e con le stelle allegre dell’estate

che s’accoccolano

tra i tuoi rami…

 

Solitario salice,

a te affido i miei pensieri

che con i gorgheggi di colorati uccelli,

sulle tue verdi fronde,

diverranno canti…


SPERANZA, LINFA DELLA VITA

 

L’inebriante profumo del calicanto

colora il grigio inverno di mia vita

e spade di gladioli e ginestre fioriscono nei miei ricordi.

 

Dolce vento, oh vento di primavera,

vellutata carezza che inebria i cuori

e risveglia operose api e sopiti amori…

Vento che oggi non spiri più da levante,

oh vento, perché ci porti il gelo di ponente

e il manto cupo della morte?

 

Ma non sono fulmini quei bagliori all’orizzonte,

non rimbombano tuoni…

Non è il temporale che ammassa nubi nere

che imbrattano il nostro cielo…

Spira gelido il vento dell’odio!

 

Freme il prato senza riparo, fuggono le rondini

e sottoterra cerca scampo, come serpe, l’artefice del male

che ha ormai superato il malefico “caprone”…

 

E tu, vegliarda luna, anima dei poeti,

ti nascondi pure tu e piangi?

Ti sei data per sconfitta anche tu?

non è più tempo di mettere fiori nei cannoni?

 

Ahi vento,

vento di sperdute comete, vento di nebulose disgregate,

ci disperderai nelle tenebre infinite

se non allatteremo più, alla luce della stanca luna,

i nostri sogni di speranza, linfa della vita!

 


DOLCE VENTO

 

Dolce vento che delle canne ne hai fatto flauti

e delle mie lacrime poesie.

Dolce vento che mi porti il profumo

del seno materno che più non ricordo

e le voci gioiose di bimbi che si sono appassiti,

gigli avvizziti che non hanno più radici

per suggere sostentamento

dalla fertile terra dei sogni…

 

Triste vento che fai piangere il mio violino di nostalgia

e fai cavernosa e profonda, troppo profonda

per non lacerare l’anima,

la voce del violoncello!

 

Oh, vento che hai alitato sempre sulla fiamma della vita,

oggi che i suoni si fanno più fiochi

e tutto mi sfugge come quei giorni vuoti,

fatti solo di sogno,  di una vita che sembrava infinita,

ora tu scivoli lontano, tra nuvole bruciate dal tramonto

e lasci che si spenga la fiamma della vita…

 

Dolce vento, nessun lamento,

dolce vento che ne facesti flauti delle canne

e delle mie lacrime poesie!


FORSE SVANIRA’ ANCHE LA LUNA

 

Il tenero profumo dell’innocenza

svanisce al mattino con la luna di carta velina

che presto si tingerà d’azzurro.

 

Alba fugace di pace,

presto ci sarà stridore di sguardi di lame assassine

e rossi accecanti di sangue,

nelle arene,

senza tori né Gladiatori…

 

E allora

ci saranno ancora oasi d’avvelenare

e mattini che profumeranno d’innocenza!?

O forse svanirà anche la luna!..

 

Oh, tenero profumo d’innocenza

che svanisce al mattino…


DONNA

 

Faro nella tempesta, rifugio nella tormenta,

focolare della vita…

Madre, tenerezza infinita,

mistero che affascina.

 

Donna, semplicemente donna

che non è la femmina del maschio

ma Donna: grembo che dà la vita,

seno che sfama e ristora.

 

Braccia che protessero e accolsero

chi oggi è il suo carnefice,

miserevole figlio senza cuore,

figlio, figlio, anch’egli nato da una Donna…

 

Profumata rosa senza spine, Donna


NOTTURNO IN TONALITA’ MINORE

 

 

Mi duole rattristarti, amico mio,

se i miei versi nascono da melodie in tonalità minori,

come dei notturni che effondono nostalgia;

una romantica, viscerale nostalgia d’amori sognati,

e voli impossibili di Angeli mancati…

 

Tramonti di giorni mai vissuti,

chiari di luna di due cuori nella magica illusione

d’una sconfitta solitudine, come di costellazioni di astri

che si perdono insieme nell’universo

ma che restano per sempre lontani!

 

Mi duole rattristarti

se nel crepuscolo volo da solo, amico mio,

ma è colpa di queste note d’una tonalità minore..!


NEL NOSTRO AZZURRO MONDO

 

 

In questo azzurro mondo, sfavillante di vita,

ci sono bimbi che imbracciano fucili

mentre una romantica luna sparge miele

per le bocche degli amanti…

 

Bimbi affamati, svezzati con l’odio,

strappati all’amore di mamma

e resi orfani dei loro Angeli custodi!

 

Ci sono bimbi immobili,

imprigionati in tende d’ossigeno,

sotto un cielo senza stelle,

mentre il sole rincorre il vocio del giorno

di ragazzetti che giocano!

 

Oh alba di luce e canti d’uccelli,

vieni e dirada la nebbia delle nostre paludi…

 

Oh tramonto d’oro e rintocco di meste campane,

vieni e porta dolci sogni ai bimbi

prima che come il nero della seppia

stilli tenebra, il male,

nei loro cuori!


C’E’ UN SENTIERO NEL CIELO

 

 

C’è un sentiero nel cielo,

fatto di stelle.

Ci vogliono ali per percorrerlo,

e non si sa dove porti.

 

In certe notti d’estate lo percorrono

suoni d’archi e trombe di Serafini,

e cori di Cherubini…

si direbbe il Paradiso

ma, certe notti d’inverno,

Unicorni e Ippogrifi squarciano nuvole nere

con fulmini e saette

che sembra un inferno…

 

E allora preferisco perdermi

tra le stelle dei tuoi occhi,

amore dei miei sogni!


 

   LA POESIA E LA COLOMBA

 

 

L’urlo s’è fatto poesia e la pace colomba.

Ma, ahimè, giunto è il tempo di trasformare

in urlo la poesia e in rapace la colomba…

 

Ormai acida, la pioggia non disseta anime arrugginite

corrose da collettivo individualismo…

 

Sgrana gli occhi languidi il bimbo

che vive nei nostri cuori, smarrito,

 

in cerca del rassicurante sorriso

e della dolce ninna nanna d’una mamma soldato

dal cuore ferito!…



UNA NUOVA GUERNICA

    (IN OMAGGIO A PICASSO)

 

Mugghia il mare come toro infuriato

e restituisce ossa levigate

e rosso corallo al litorale.

 

Sbuffa in sifoni di bianca spuma

tra gli scogli, come caldo vapore

dalle narici del toro seviziato.

 

Mugghia il temporale sopra stridor di cingolati

e ghirlande rosse di sangue e pallide lune,

avvelenate dai fumi atomici,

abitate da spettri in divisa che ammassano occhi

di vecchi e di uomini e di madri

e di bimbi che implorano Amor…!

 

Mugghia ferito il mio inascoltato cuore

e alto si leva lo squillo dell’Angelo della morte

che con forza soffia nella tuba

il proclama della sua presunta vittoria…

 

Ma, dai cuori feriti,

ostinato scorre, pei fiumi e le valli,

negli oceani e tra i monti,

più in alto ancora, un grido d’Amor…!


TERRA DI CICLOPI

 

 

Dal mare eroso scoglio s’affaccia

sull’azzurro volo dei gabbiani,

nella terra dei ciclopi.

 

Ritmo stanco di Omerici rematori

si perpetua nella risacca.

 

Si frange nei flutti una luna

che s’è lasciata cadere nel mare

tra grappoli di stelle che s’accendono

dentro occhi sgranati,

 

e si spengono le lampare,

nelle notti di genti marinare,

al cieco vento dell’odio di quella

che fu terra ospitale

 

prima che cupa fuliggine

ne avesse ammorbato sue sponde…


 

IL VENTO NELLO STAGNO

Turba la quiete d’oro dello stagno, il vento,
e un brivido increspa dell’acqua il cristallo,
alla sua carezza che risveglia antico sogno!…

Acqua e vento, cielo e terra:
tremola il sole tra le foglie del vecchio pioppo
mentre scorre il tempo
prima che si fermi nello stagno!


LE NOSTRE MANI

Farfalle palpitanti d’emozioni,
le nostre mani si sfiorano
sfuggenti come sguardi
che pur bramosi,
l’uno nell’altro
per pudore non si posano
ma di fiore in fiore volano…

Mentre l’anima mia sgualcita
ormai riposa,
con ali leni e sdrucite,
sul tuo ricordo liso dal tempo…

E pesante di lunghe attese,
logora di rimpianto,
lascia che sia il vento a muovere
le sue ali di luce leggera,
inebriata dal dolce tuo sguardo
di primavera…


TRAMONTO

Preludio della notte,
rosso-passione che incendia l’orizzonte
e consuma il giorno,
pura poesia senza versi:
struggente tramonto!
tu m’appartieni in questo mio ardere di ricordi,
in questo mio preludio di notte,
in questo mio compianger d’irraggiungibili astri,
in questo mio desiderio struggente d’essere lucciola:
figlia della notte e riflesso delle stelle!…
Desiderio che non si avvera
-poesia- del tramonto-
questo io sono!