FRA TERRA E CIELO
Io mi innalzo
e cado,
rifulsa di vani passati
che mi uccidono all’oggi.
Fra terra e cielo
io mi scolpisco in legno
e non mi piego al vento
ma cado, piuttosto,
e muoio
e forse volerò.
Fra terra e cielo
io giganteggio sola,
assurdo titano
di una forza che non ho.
Sola,
fra terra e cielo,
io non conosco amore,
mostro di ghiaccio.
Ma una gelida pietà,
orrida e lucida
mi avvicina al mondo e me ne stacca.
CONTRO IL TEMPO
Squarci di cielo
vuoto
e d’occhi ombrati da un tempo frainteso.
Io posso,
posso vincerti,
Assassino,
e ciò che tu uccidesti
vive dei miei sospiri
e dei miei singhiozzi
atroci
di un giorno infernale
in questo cielo vuoto
e perso.
Io mi consumo al lume
del giorno chiaro
e la bambina
che mai non fui
brilla malsana
nei miei occhi
spenti.
PRIMO AMORE
(a Lui)
Amore,
forza segreta che animava
le mie braccia inerti,
è perché ti sogno
che trascino a stento
le mie gambe stanche
e non soccombo al peso
del Niente che avanza.
Amore,
unica luce a brillare
nei miei occhi spenti,
da quando non ci sei
io vedo solo
un buio eterno
e mi abbattono piccoli ostacoli
che non so evitare.
Amore,
lacrime dolci che piange
il mio cuore arso, è perché in ogni lacrima
ti rispecchi fulgido
che il mio pianto
non mi avvelena ancora
ed un sorriso,
caro miraggio,
risplende flebile
in un sogno lontano.
Amore,
ultimo cielo rimasto
ai miei giorni grigi,
calore donato
ad un fragile gelo,
io ti urlo
il mio male silente
di averti perso per sempre, Amore,
per sempre…
LES FLEURS DU MAL
Mi sono sorpresa a cogliere
fiori del male,
in valli incantate
e in solitari sentieri ombralucenti
che si perdono al calore del Sole.
Mi sono sorpresa a perdere
il Cielo
in sospiri
e a cantare al vento
canzoni proibite
e a recidere
fragili sogni bambini.
Mi sono sorpresa a soffrire
temuti dolori
e attendo una Voce,
nell’ombra,
e mi inebrio di fiori
del male.
BRIVIDI E SORRISI
(A Marco B.)
Sono lunghe le strade del mondo
lunghe, intricate
e perse.
Le percorro ogni giorno,
cercandoti,
e morendo ad ogni sguardo
che non significhi te.
Sono tanto lunghe…
ed io non t’incontro.
Dove sei,
dove si spende la tua vita
meravigliosa,
a cui io tendo,
tutta brividi e sorrisi.
Io ti amo
Come un fiore
Il Sole,
come un gabbiano
il Cielo che lo sostiene
Amore, l’altra sera
tu non sapevi il mio nome
perché sono troppo lunghe
le strade del mondo,
le strade della nostra città,
le nostre strade.
no, Amore, io non t’incontro.
VITA
(A Martti)
Un giorno mi hai sorriso,
angelo biondo,
di un sorriso dolce e caldo,
che mi ha svelato me stessa,
linfa per il mio corpo stanco,
carezze per la mia pelle arida,
splendore per i miei occhi cupi.
Un giorno mi hai sorriso,
angelo biondo,
un giorno che è stato una sera,
un incontro,
un secondo.
E questo attimo
rifulge chiaro nella mia memoria,
trasfigurando lo squallore in poesia.
Ma non è la vita,
non è la vita il tuo sorriso splendido,
non è la vita.
Vita è il sublime sforzo
di spiegare il non senso
con il nostro affanno.
Vita è questo cielo vuoto che opprime
E i giorni idioti che tendono al nulla
E continuare…
GIORNO CANDIDO
(A Valentina G.)
Candido giorno
e candida tu,
o sposa,
che incedi solenne e regale
al tuono dell’organo a canne
nei chiaroscuri della cattedrale.
Giovinezza traspare dal velo
Amore ti splende negli occhi
Bellezza li tinge di cielo.
lui è lì che ti attende all’altare
e a lui procedere piana
trepido e ansioso ti ammira,
là dove il futuro ti chiama.
Candida veste
e candidi sogni,
sposa,
io li rammento,
in giorni lontani,
in tempi dai cuori fanciulli
che tutto tendeva al domani.
Ed ora quel tempo nell’oggi s’invera,
nell’aura di un’ora infinita,
impressa nel cuore per sempre
ch’è oggi che abbracci la vita.
Mirata da tutti non miri
nient’altro che lui che incredulo vede
Che i sogni che ha impressi nel viso
adesso divengono veri,
tu con mano leggera e un sorriso
socchiudi la porta di ieri.
Candidi fiori
E candido tempo,
Amica.
Lui ti abbraccia e ti prende la mano,
io sospiro,
sorrido
e un ricordo m’incanta,
passato:
ora so che del vivere mio
una pagina lunga
ho voltato.
AMORE PERDUTO
(a Massimo Gregori)
Ho attraversato cieli infiniti
ed ombre d’inferno
nel mio passato,
ma oramai solo tu,
amore perduto,
senso non-senso,
puramente vita…
non altro.
Vita…e rinnego me stessa
e mi inebrio di te.
Per te io vivo
e respiro
e mi perdo.
Il tuo nome sussurro al vento
nel tuo abbraccio io muoio
nei tuoi occhi io annego
nel tuo sorriso io fremo.
Riflessi passati
e rimpianti di cielo,
ma vivo di te,
in te
e per te.
Io che ti amo,
amore perduto,
perdutamente amore.
VIAGGIATORI DELL’ANIMA
(a Massimo Gregori)
Ho percorso con te
almeno un milione di strade,
mio Viaggiatore,
e mi sono perduta
contemplando paesaggi
e vagando per mondi impensati
e impregnati di te.
Ho vissuto con te
almeno un milione di vite,
palpitando confusa,
socchiudevo la porta del mio passato
mi uccidevo a me stessa
e sorgevo di te.
Ho trascorso con te
almeno un milione di anni,
secoli sazi di occhi,
di incontri,
di abbracci,
e di bicchieri ricolmi di vuoto.
Son partita con te
per almeno un milione di viaggi
e guidavo veloce al tuo fianco
su autostrade infinite che portano al nulla.
Con te sorvolavo il confine del Bene e del Male
E odoravo di Vita,
umbratile mondo
di inscindibili opposti.
Così te ne vai,
Viaggiatore ramingo che mai non posi,
lasciandomi in pegno
dolcezza
e rimpianti
e una Storia,
Ed in mano una stella un po’ ambigua
Che in Eterno risplende
E mi parla di te.
NELLA TERRA DI MEZZO
(A mio marito Fabio)
Dove sei, dove sei,
mio unico bene,
perché non c’è aria
senza il tuo respiro,
perché non c’è luce
senza il tuo sorriso.
Io vivo qui,
nell’eburnea torre
della Terra di Mezzo
dove tutto è sospiro,
svanito ricordo
di un glorioso passato,
di fantasie possenti
e di futuri mancati al ricordo.
Qui, nella Terra di Mezzo
che mi trattiene e mi opprime
ed io vorrei essere altrove,
con te, mio principe dal cavallo alato
perché non vieni, perché non vieni.
Io, principessa dalla corta e canuta chioma,
imprigionata nell’eburnea torre,
a cantare con canto di sirena
la mia vita disperata.
Dove sei, Amore dei tempi di gloria,
mio rifugio ai lancinanti segreti
del mio cervello straziato.
Vorrei parlarti,
ma la mia voce è fioca,
vorrei baciarti,
ma il mio bacio è vuoto,
vorrei ascoltarti,
ma il mio cuore piange
e il suo pianto rimbomba
e copre le tenui note del tuo canto.
Dove sei, mio principe dal cavallo alato,
vienimi a prendere
e portami con te
perché io possa scappare
da questa umbratile prigione
nella Terra di Mezzo
e stringermi a te
e piangere e sorridere
di tutta la dolcezza
che solo tu puoi elargire.
Dove sei,
io continuo a gridare,
dove sei,
e la speranza vien meno
da impazzire,
dove sei,
e la speranza vien meno
da morire.