Agnese Molinari - Poesie

Matera 2019

State sassi
Con gli occhi sbalorditi
Verso le Murgie
Silenti
Immoti
Ma così ricchi di vita
Memori
Di mille e mille passi
Voci di bimbi e di madri
Raglii di muli
Zoccoli e nitriti
Miscele di odori
Acri e pungenti
E aliti di giovani spose
Quante speranze
Sogni
Lotte
Amori e odori
Palcoscenico di
Ieri, di oggi e di domani
Di storia di sconfitte e di glorie
E di così italiana vita

 

 

 

Amiche di sempre

Come un rovo di
rose selvatiche
allegre, spettinate e
chiacchierine
intrecciamo lazzi, sorrisi e
tesori
Amiche di sempre
diverse e sempre uguali
uniche
ma con gli stessi colori nei cuori

 

 

 

Alba

Ti insinui
Maestosa
Nel cielo stellato
Nel blu nell’indaco
Di un’alba d’estate
Esplodi splendente
Sui monti e sui fiumi
Sui tetti dorati
Dei nostri destini
Illumini i cuori
Infondi speranza
È giorno
È ora
E vita di nuovo

 

 

 

Il tempo si è fermato

Il tempo si è fermato
Come un passero su un ramo
Come lo sguardo sopra un tetto
Come un orologio senza istante
Come il mio cuore sospeso
Immemore della vita
Degli abbracci
Delle nostre risate

 

 

 

Mi immergo

Mi immergo…
nel bianco
candore di un bosco,
tra rami
di ghiaccio
incantato.
Respiro…
Un lieve profumo
Di abete,
rimasto sospeso nell’aria…
pungente
mi porta al passato…
berretti di lana bagnati,
risate argentine
e sberleffi
di neve gettata
e gelata…
sapori confusi e
canzoni,
stipati, bagnati
accaldati,
nel giovane tempo
che torna,
e memore
mai
si scolora

 

 

Vedrai

Vedrai
Non ci sarò
Più tempo
Né luogo
Né spazio
Ma solo i nostri pensieri
A ripagar
del duolo e del
Nero vagare
Quando potremo
Fare
Dire e amare
All’infinito Sempre
Del nostro
Lieto parlare

 

 

 

Notte

Notte
mi prendi ancora
e vuoi che io abbandoni
con il cuore e
con la mente
Ma girano
i pensieri
e portano
vivi e veri
persone
fatti e
parole
di un quotidiano dì
passato
immantinente
Ricordo quel sorriso
quel broncio
quell’invidia
quel braccio
caldo e caro
intorno a me
che cado
Quel fatto
strano e cupo
che ancora
non capisco
quel riso
e quel saluto
di te che passi e vai
Brandelli
di vita amata
nel dolce e nell’amaro
del mio lieve lasciare

 

 

 

Vero che tornerai

Vero che tornerai
a fronteggiare
il tempo
Indomito e costante
nel fare
Sacro e buono
Né male né dolore
pietoso e
indulgente
granitico
nel Vero
paziente nel
Giudizio
Perché nella burrasca
dell’anima e del
pensiero
il cuore trema forte…
e quella
Pietra santa
voluta da
Colui
che a tutti
indica il
Vero
sempre più
sola sta
lasciata
abbandonata
da quei
che un dì ferventi
l’avevan tanto amata.

 

 

 

Beatitudine

Felici scorrono i giorni
in perle di
dolci eventi
Niente turba il sentire
del cuore e della mente
Siam lieti della vita
assenti dei dolori
Vengono incontro le ore
danzando in grazia e gioia
Serene son le notti
con ali di angelo intorno
colorano i pensieri
di un dolce divenire
Dolce Magia
Perenne e sempre
nella mente
pervadi i nostri intimi e più
nascosti orti
dove crescono lucenti
verdi virgulti forti
di fede virtù e speranza
contro ogni illogico
tragicamente buio
umano ragionare

 

 

 

Carità

Sei lì
che aspetti invano
il caldo mio respiro
un gesto
un dono
un fiore
un moto del destino

Son qui
che fai?
Non vedi?
Son l’altro
quello che
un giorno come te
nacqui
amai
e caddi

Non sono
uguale
a te
guarda il mio vestito
è bello
pulito e santo
Gli occhi miei
son tuoi
la bocca e
le mie mani
i piedi e
le mie braccia.
Ho fame
come te
ho sete
come te
e amo come te.
Son uomo
donna
e bambino
son l’Altro
quello che
ti chiede
un tuo sorriso
un gesto
un dono
un fiore
Non posso
non ho tempo
ecco vedi?
E’ già tardi
di fretta
devo andare
di certo non son io.

Peccato
lo speravo
che tu fossi
quell’altro
quello che il tempo ha
di prender la mia mano
di avermi come compagna
di darmi
un dono
un fiore
un dolce tuo sorriso
mi chiamo
Carità