Alan Salino - Poesie

NATALE

Dove guardi?
Il grigio del cielo,
troppo forte
per chi non sa
l’azzurro che si cela.
Il freddo dell’aria,
vestiti che coprono,
pioggia
che si tramuta in nevischio.
La notte
troppo scura per i passanti.
Ma quante luci.
Lampeggi che parlano di amore,
lampeggi che narrano
storie di anziani maestri.
Tu ascolti il silenzio?
Fiocchi candidi
come le speranze
cadono sui campi.
Un dono inaspettato
capace di sapori
che credevi persi
nell’atterrante maturità.
Un dono spacchettato
come un risveglio
colmo di essenza.
Ed eccoti bambino mio.
Quanti occhi possiedi?
Solo due?
Non limitarti
per questa volta,
ciò che ti circonda
può non essere
la tua verità.
Il non detto
è un silenzio
chiacchierone!
Trai insegnamento dal dolore,
trai insegnamento dal colore,
trai insegnamento dal silenzio.
E comincia,
e inizia,
vivi e brilla
in questa matassa di moria.
Un dono ricevuto
parte del risveglio.
La fiammella di un cerino
non scalda col tocco lontano
ma l’avvicinarsi
è l’inizio del calore.
Rami secchi,
foglie delle spoglie,
semplici gesti
dai quali far divampare,
dai quali riemergere.
E allora buon Natale.
Nasciamo anche in questa vita!


 

 AUTUNNO

Cammino in viali alberati
contornato da foglie dipinte.
Colori del sole
che si assopisce
nella fresca serata.
Un trascorrere è il mio passeggio,
piccoli avanzamenti,
varia la loro grandezza.
Il vento spoglia gli arbusti,
trasporta pensieri,
crea movimento
ed accarezza la fresca pelle.
Il sole vuole mostrarsi
in un momento che
non sembra essere il suo.
Ma lui non demorde,
il tempo suo
un giorno sarà.
Ed io,
come quel caparbio sole,
resto qui
aggrappato a quell’istante
in cui credo.
Flusso di pensieri
fatto di orme,
un vagare ricco di mappe,
un respiro che traspare freschezza.
Nulla rimane fermo.
Elementi della natura accompagnano
il mio trascorrere.
Lo sento?
È il mio cuore che regna
sulle direzioni.
È bussola per un navigatore
che appare privo di rotta
ma arricchito sulla e della propria nave.
Occhi umani non comprendono,
occhi divini assecondano,
occhi presenti lo vedono.
E ritorno in quel viale.
Ormai spogli i rami,
il percorso continua
su manti colorati di tramonti.
Io resto qui.
E dove mi porterai ancora non so.
Leggerezza di vita fai tu da guida,
io sarò passeggero protagonista,
entusiasta di non controllare
ma curioso di questo non sapere.
Presente!


 

 LA STELLA ☆

Tu anima dolce e cercante
Sorriso che abbaglia i lumi
Arrabbiato
Euforico
Deluso
Entusiasta
Sempre lucente

Di questa vita
Che da e che toglie
I tuoi occhi chiusi
Guardano verso il cielo
E azzurro diverrà
E quando viene la sera
Tu immagini tra le stelle
Ce ne sarà una che ti osserva
Ti sta vicina e ti sorride
Forse che ti guida
Aspettando un tuo sorriso
Ed allora ancor più luminosa sarà
È la tua stella


 

 RESTA FINO A CHE CE LA FARAI

 

Del tuo silenzio
tenterò di riempire il cuore.
Con fatica resisterò.
Resterò li
al tuo caldo fianco
ad attendere
come il procedere della notte
nel suo esistere stellata.
Col capo alzato al cielo
rimarrò paziente.
Arriverà il mattino!
Un saluto alle ombre della notte,
svanenti i ghiacci notturni
e la tua voce
in rivoli incantati
inonderà questo mio cielo.
In quell’istante
le tue parole
tramutatesi
in canto
diverranno ali.
E le melodie,
sulle quali danziamo,
arricchiranno di petali
gli alberi della mia foresta.
Allora sarà incantata
come in ogni fiaba
narrante il mio sogno.
Un’occasione
affinché diventi
la nostra realtà.


 TU

Occhi dove annegare,
braccia dove riposare,
mente con cui viaggiare,
battiti in fermento quando compare,
un sorriso dove poter rimanere.


 AUGURI MAMMA

 

Nel vagare quotidiano,
nel sognare ad occhi aperti,
nel conoscere e conoscermi,
delicata sei al mio fianco.
Dolce Mamma.
Rispetti i miei silenzi
e consigli le mie follie.
Resti in disparte
donando sicurezza,
emergi dalla notte
a mostrare e mostrami.
A mostrare quanta luce
è la vita che mi hai donato.
È vita stessa tu sei!
Esempio,
maestra,
amica,
Madre.
In un mondo
pieno di persone
limitate,
prive di occhi profondi,
in un mondo
dove le domande irrisolte
diventano assalti al prossimo,
in te luccica sempre
la fiamma dell’amore.
È come può un’anima
non cogliere tale forma?
Scusa se sono orso,
scusa se sono chiuso,
scusa se non dimostro,
ma sappi
che mai potremo essere sconfitti!
Entrambi figli dei sogni,
lesti nel risolvere
e pazienti nell’accogliere.
In un viaggio dove scogli,
maree e pirati
minano a non farci arrivare,
non esiste la paura
per la mia fragilità
se in una mano
avrò il sogno
e nell’altra le tue dita
che dolcemente mi sostengono
e mi donano ali coraggiose.


 PAPA’

 

Hai vissuto a modo tuo.
Hai sbagliato a modo tuo.
Hai insegnato a modo tuo.
Hai amato a modo tuo.
…Te ne sei andato a modo tuo.
Ti sento sai?

Sei presente,

come gli antenati del passato che parlano nei grandi silenzi stellati.
Mancano quelle telefonate eterne dove ci si raccontava

e quelle in cui ti nascondevo il mio mondo fatto di scherzi,

cavolate adolescenziali e tanti momenti di perdizione.
Volevo proteggerti!

Come se non volessi farti preoccupare.

Come se non volessi farti dubitare di me.
Sei riuscito ad essere presente per quanto ti fosse possibile e,

anche nella malattia,

ci sei sempre stato.
Io no.
I miei fottuti silenzi,

le mie maschere che pensavo non cogliessi.
Sono stato un idiota.
Scusami, scusami per davvero!
Ogni sera ti chiedo di perdonare questa mia mancanza,

questo mio modo di essere stato.

Dalla pace della notte sento che,

forse,

il tuo sorriso si aggiunge al mio,

risuonando come voci di echi dalle caverne.

Caverne oscure dalle quali deriviamo.
Manchi testa di cazzo! Manchi!


 RISVEGLIO

 

Seduto su quel letto,

il tempo non trascorre.

La mente freme,

chiede una risposta.

Ma privo è il tuo essere della domanda.

Ti arrabbi,

bestemmi,

ti giri violento come un fulmine

ma vano come una piuma.

dove sei?

Che stai facendo?

Chi sei?

Tu sai!

Non c’è risposta senza quiete.

Allora fermati,

annulla il flusso del pensiero,

torna in quella stanza.

Il silenzio ti farà da maestro.

Ed ecco la Luca che compare

come il raggio del mattino.

Stolto,

la tua via hai smarrito.

Ma tardi non sarà più.

Riemerge la fiducia,

fato guidami tu!


 SEMPLICE

 

Semplice.
Semplice come aprire un’applicazione
sul proprio telefono.
Semplice come il primo livello di un videogioco.
Semplice come il pianto
di un bambino appena nato.
Semplice come le lacrime
che cadono mentre guardi un film in tv.
Semplice come il sorgere del sole
ed altrettanto semplice come il suo tramontare.
Semplice come il primo caffè del mattino,
come lo scorrere incessante di un fiume.
Come il moto dei giorni,
come l’attesa del Natale.
Semplice come un piatto di pasta in bianco,
come le stagioni e le emozioni che trasmettono.
Semplice come l’inatteso
e come la gioia che nasce da quel momento.
Semplice come l’ardere di un fuoco,
come la pelle sudata in una calda giornata d’estate.
Semplice come le onde sulla spiaggia,
che in pochi ascoltano
ma che racchiudono milioni di parole e desideri.
Semplice come è nato
e come non si possa fermare,
tantomeno sostituire.
Semplice come innamorarsi,

difficile come continuare ad amarsi.


 SPOGLI

 

Saremo spogli

occhi illuminati di felicità.
Sapremo divertirci
con i sentimenti espressi in una carezza.
Sceglieremo il silenzio
per dire di questo nostro amore folle.
Tutto in un abbraccio.
Ed io non potrò che arrendermi
al profumo della tua pelle.
Saremo unici
sotto qualsiasi cielo.
Lo sapremo,
già lo sappiamo
che accadrà domani.
In ogni nostro passo
apparteniamo alla natura
Come il sole tra le fronde.
Saremo vento!
Siamo questo istante
che racconta l’eternità.
La notte sospira,
mostrandomi
gocce sognanti di noi.