Alessandra Faedda - Poesie

RICORDI, FRAMMENTI ED IO

 

 

Lettera a mia figlia (Settembre 2021)

A mia figlia Martina, il mio capolavoro

Non vivrò di poesia
ma la poesia vivrà in me
Perché tu possa ricordare
attraverso questi versi
il calore del mio abbraccio
quando le membra stanche
lasceranno posto all’anima.

Non vivrai di poesia
ma la poesia vivrà in te
perché tu possa trarre dai miei versi
consolazione e ispirazione
e trasformare il pianto in riso
quando gli occhi tristi
lasceranno posto a un nuovo inizio.

Ricorda figlia mia
non è un male mostrare ciò che si è
Non saremmo forti se non fossimo anche fragili
E non c’è sogno che non si possa realizzare
Se la volontà conferma il desiderio.
E non c’è nessuno al mondo
Che più di me ti ringrazierà
per avermi mostrato la Strada.

 


 

Poesia in San Feliciano (Agosto 2021)

A mia figlia Martina, esplosione d’amore

M’adagiai sul pontile in cerca di un ricordo
Guardando Passignano piansi lacrime di sale
Chiusi gli occhi e respirai dondolandomi sul bordo
E vidi una bambina nella notte salir le scale
Non è il passato non è il presente
È il futuro irriverente
Quel che è stato è ormai assente
E m’innamoro di un io silente
Che nei tuoi occhi vive e crea
E del mio dolore è la panacea

 


 

Il dolore dei perdenti (Maggio 2007)

A mia nonna Rita, che brilla di umiltà e fede anche da lassù

Il dolore dei perdenti
come fosse carta straccia
vale quanto un fuoco estivo
e l’innocenza che condanna.
Il dolore dei vincenti
assai pesante quanto l’oro
fa sorridere l’Invidia
“Ben gli sta” – dicono loro.
E allora piangi, urla, impreca
che a nessuno importa niente.
Tu vincente, tu perdente,
sei soltanto un io silente.
La tua voce non ha voce
E tuo malgrado poco cambia
che a soffrir per te sian tanti
tanto gli altri vanno avanti
e a morir son solo i santi.

 


 

I sensi raccontano (Settembre 2021)

Se fossi viandante cieco
Osserverei il mondo senza mirarne la grandezza
Se fossi paroliere muto
Non avrei versi per raccontarne la bellezza
Se non avessi olfatto non respirerei profumo d’erba e mare
Se non avessi gusto
non m’inebrierei di cose amare
Se non avessi tatto
non sentirei il calore di un abbraccio.
Se fossi privo di sensi non proverei dolore
(Ma neanche gioia)
Non piangerei
(Ma non m’innamorerei)
Non sarei delusa
(Ma neanche soddisfatta)
Che il bisogno sensoriale
Risiede nel profondo
Come sul fondo giace
Il segreto moribondo
Di un amore smisurato
Per questo nostro folle mondo.

 


 

Anni 90 (Settembre 2021)

Ad Alba Adriatica, la meta della mia adolescenza. Alla mia amica Chiara, che la rappresenta.

Un gettone nel Juke box
E speranza nel futuro
Biciclette colorate
A cercare un osso duro.
Giorni in spiaggia
Notti in sala giochi
Soste lunghe sulla sabbia
A riscattare baci rochi.
Un diario di ricordi
Una lettera confusa
Cartoline da lontano
Adesivi alla rinfusa.
Siamo certi che il progresso
Ci abbia resi assai migliori?
A me sembra che la gioia
Sia un passato rubacuori.
Siamo certi che apparire
Ci abbia resi più perfetti?
A me sembra che amicizia
Sia sorrider dei difetti.
Anni Novanta
Nostalgia
ti porto dentro
Ovunque tu sia.

 


 

L’effetto (Settembre 2021)

Quel che vedi non è reale
È lo specchio del reame
Fatto d’oro sì ma infranto
Che mostra il riso ma dopo il pianto
Che scopre amori ma in fuga a dolori
Che mostra successo partendo dal basso
E ampie dimore da banchetto grasso.
Quel che leggi è solo notizia
Romanzo da fiaba misto a mestizia
Cronaca rosa da lettore viziato
Di glorie e disfatte sempre affamato.
Quel che senti è bene ascoltare
Che la coscienza sa consigliare
Come guidare l’ordinario
Verso un viaggio straordinario.

 


 

Sono io (Ottobre 2021)

 A tutte le donne che lasciano indietro se stesse, perché ricordino che solo la passione muove il mondo e non va mai fermata.

Ti ho sentita sbattere la porta e andare via
senza valigie, col cuore in mano e la vista stanca.
Non ti ho fermata, non sei mai stata cosa mia
Ma è bastato poco per capire che la tua follia mi manca.
Ti ho vista tornare sui tuoi passi
con cose nuove, il cuore in petto e la mente aperta
convincendo te stessa a soffocare l’arte sotto massi
Ma è bastato troppo perché gli sforzi ti raccogliessero sofferta.
Ora sei qui che riprendi fiato
e riporti la tua vita in versi
credendo ancora una volta al fato
che per te ha scelto un nuovo inizio
e preteso che la tua poesia diventasse un vizio.

 


 

Io di fronte a me, 2022

 A chi ha avuto il coraggio di cambiare e a chi sta cercando di farlo

Mi guardo, ma non mi osservo
Ti sento, ma non ti ascolto
Una parte di me è inerme e arrendevole
al destino, all’amore, alla vita.
Eppure qualcosa sfugge all’abitudinarietà
e alla credenza che nulla possa cambiare
se cambiare comporti il mutare della propria condizione
in privazione e stenti
senza certezza di rinascita futura.
Ti osservo, mi ascolto
e nel mio riflesso scorgo
i desideri dormienti inquieti
di un futuro differente fatto di versi, prose e libertà,
di fuori orario e senza tempo,
di privazioni barattate con il mare a colazione
di stenti vittoriosi contro ricchezze da abbrutimento.
Fatto nient’altro che di polvere di felicità.

 


 

BUM!

All’autoironia, medicina prescrivibile contro la tragicommedia chiamata “vita”

Cuore? No, sono inciampata sui miei stessi sogni
SBAM!
Porta? No, ho semplicemente sbattuto contro le mie certezze
GULP! Novità?
Sì, mi sono accorta che il mondo non è mai cambiato finché ho smesso di guardarlo a testa in su
ARGH! Problemi?
Qualcuno … a forza di cambiare prospettiva m’è venuto mal di testa

 


 

Riponi scacco matto, 2022

A chi come me non ha mai giocato a scacchi

Fermati un attimo ad ascoltare quello che ho dirti:
Il mondo accelera e noi acceleriamo
E anche un solo passo falso porterebbe scacco matto.
Ma come si può chiedere alla ragione di correre più veloce della fantasia?
Come si può comprimere ancor più il tempo senza averne già?
Come si può accettare inermi la propria condizione in segno di resa alla speranza?
Rispondi, ti prego
Fermati un attimo a farmi comprendere quello che hai da dirmi
Che solo nel mezzo risiede verità
Che solo nell’unità risiede il domani.