Alessandra Pennacchio - Poesie

Sotto i riflettori 

 

Si apre il sipario e le luci si accendono.

La ragazza è in preda al panico.

Non è in un teatro di lusso,

né su un palcoscenico aggarbato.

Lei, è affacciata sulla passerella della vita.

Sa che le fotocamere scatteranno tutto,

deve essere perfetta,

deve essere conforme alla società,

deve essere una stupida pedina della massa.

Ma quando la passerella sarà terminata, 

lei che farà?

Si chiuderà il sipario,

si toglierà la maschera,

e sarà se stessa.

Nella sua intimità conosce la sua essenza,

ma difronte alla società la perde del tutto.

Società che rende tutte fotocopie 

di una macchina sbagliata.

Diventa lo scarto,

colora la vita delle tue sfumature…

la società è solo un numero infinito.

Tu sei una sola,

e credimi,

sei il numero finito più bello.



Dove sei?

 

Ho bisogno delle tue mani sul mio corpo

Sentirmi viva per l’ultimo secondo

Che questa vita è già amara

E quel sorriso ancora mio

Che Grazie alla tua presenza

Ho scoperto la mia vera essenza

Che sia fatta di rose e di spine

E il cuore pieno di mine 

Tu hai reso questo atroce destino 

Speranzoso del tuo sorriso

Ti amo e non lo nego

Sei tu il mio diavolo nero


 

Nella mia testa.

 

Estranei che si cercano ancora

tra storie e occhi spenti.

Cosa rimane dei nostri momenti

se non un piccolo sospiro?

Restiamo a terra, non voliamo! 

Non siamo bravi a farci del male.

Spero che tu capisca…

Almeno una sigaretta, o un caffè

per fare una chiacchiera con te

Che la tua presenza vicino a me 

mi fa sentire una donna piena di sé.

Forse sto dando poca importanza a me 

ma la mia priorità sei solo te.



Rabbia.

 

Non sono un trofeo che puoi mostrare ai tuoi amici.

Non sono una medaglia d’oro

che porti con orgoglio al collo

Non sono una bambina che devi accudire.

Non sono una ragazza facile.

Sono solo me stessa.

Amo come sono

e non cambio per te.

Perché un trofeo puoi sempre averlo sulla tua mensola

ma un giorno al tuo fianco non ci sarà la mia presenza

e sarà la tua più grande sconfitta

lasciare andare una persona che ti amava.

Come scatoloni pieni di ricordi in soffitta

mi ricorderai con malinconia.



Rosa.

 

I petali che ti accarezzano il viso.

Le foglie che disegnano le tue curve.

Lo stelo che delinea la tua schiena.

Sei come una rosa,

pura e immacolata.

Il tuo profumo mi riempie le narici,

la tua passione mi invade la testa.

Starti lontano è difficile, 

come quella rosa sola nella bufera.

Sei bella ed elegante come una rosa.

Dolce e sbarazzina come le sue foglie,

ma cupa e addolorata come le sue spine.

Le rose sono belle se viste dall’alto,

ma che succede se cambi prospettiva?

Sei come una rosa,

delicata e pungente,

viva e afflitta ,

desiderabile e inafferrabile a mani nude.



Il mare di notte.

 

Il mare di notte è qualcosa di straordinario!

La tenebra della notte che abbraccia gli scogli.

Le onde che baciano la sabbia umida.

Le orme di due amanti che si incrociano.

 

Il mare di notte è pazzesco!

È un bacio salato di due gabbiani.

È il dolce suono della schiuma.

È uno sbattere continuo di pensieri.

 

Il mare di notte è vita!

È un liberarsi dalle violenze.

È una purificazione della mente.

È un sospiro di sollievo.

 

È il mare che ti chiama

con il suo dolce canto che 

fa invidia anche alla sirena più bella.

Ti trasporta nel limbo del piacere.

 

Ti ruba l’anima,

la vende anche al peggior diavolo.

Non puoi resistere, è un richiamo.

Lasciati cullare e fatti assaporare.



Emozioni.

 

Nel sorriso di due amanti si nascondono tante cose.

Nel sorriso di due passanti nascono nuovi rossori.

Negli sguardi di due persone si vivono nuove emozioni.

Nella luce della luna si nascondono nuove paure.

Nella rosa porta con amore si apre un nuovo inizio,

una nuova fase.

Non si può prevedere ciò che accadrà, 

ma si può solo immaginare. 

Nelle foglie mosse dal vento si nasconde qualcosa di arcaico.

Nel mare che bagna la costa si assapora la nuova frontiera.

È un susseguirsi di emozioni che 

per una notte ti lasciano dormire a cuor sereno.



Temporale.

 

Lampi,

tuoni,

fulmini.

Questo ho provato 

Quando tu mi ha detto:

“Basta, per me sei solo un oggetto!”.


 

Demoni.

 

Scappare per recuperare aria.

Fuggire cercando di respirare.

Liberarsi piangendo,

liberarsi urlando.

Fuggi!

Fallo ancora ogni volta che ne hai bisogno.

Quando ritorni nella realtà

sei più forte di prima.

I tuoi demoni li puoi controllare,

li puoi ammaestrare,

aspettano solo i tuoi ordini.

Fallo, dagli quell’ordine,

fatti distruggere da loro,

fatti controllare da loro.

Ma una cosa che puoi fare per respirare 

è ascoltarli e farli parlare

e per primo imparare ad amarli.

Dobbiamo convivere 

con il demone dentro di noi.


 

Vai via.

 

Sei andato via,

mi hai rivolto le spalle,

i miei occhi ancora rossi,

la tua valigia piena

di ricordi e non di vestiti.

C’è il mio braccialetto insieme ai tuoi ricordi?

C’è il mio profumo sul tuo maglioncino grigio?

Ci sarà ancora il tuo sorriso nel mio?

Ricordati di me e di quello che ti ho lasciato.

È arrivato il momento per me

di dirti ciao per l’ultima volta.

Non ti dirò mai addio,

anche perché non lo sarà.

Ricorda mio piccolo tesoro 

sei sempre tu il mio diavolo nero.