Come sapersi perdere (18/04/2020)
In un mondo in cui le tenebre si sono impossessate dell’anima, l’odore dell’aria penetra dentro alle ossa.
Nel corpo sento le lame di una vita che si aggrappa fino al cuore, una ferita che sanguinante sputa sentenze mai giudicate…
Aria limpida con un sole bagnatori lacrime stendo la mia pelle ricoperta di laceranti certezze.
Un mondo uno sguardo, una vittoria una partita, il gioco delle ombre ha il suo inizio e come un lago ghiacciato che raffredda il cielo…
Immagino il mio corpo seduto al centro di una voragine, che cade a picco sul dolore che mi porto dentro.
Sento il tempo contare i rintocchi di un orologio che non si ferma ma va sempre più veloce…
Credevo che il tempo si prendesse cura di ogni ferita, ma ogni ferita si prende cura del tempo, che trascorre illimitato dentro al mio essere così fragile ma allo stesso tempo così forte.
Asciugo le mie lacrime che trasudano da questo covo infernale… Il buio si prende gioco della luce, che impaurita spegne i miei occhi gonfi di rabbia cercano una via d’uscita…
Come Dante, io viaggio nel mio vitale inferno, mentre ogni sorriso si rinchiude in sé stesso…
Ogni lacrima porta dentro di sé qualcosa di me, che se ne va e non torna più indietro, provocando così un vuoto che incolmabile mi incatena a terra. Io sì mi rialzerò, ma il buio sarà sempre lì a cullarmi la notte…
L’inverno è tornato indelebile e mai dimenticato, come una lady il gelo m’incorona come sua regina, mani fredde scaldano questo cuore che batte a rallentatore…
TIC…TOC…Un unico suono che si ripete dentro alla mia testa vuota, che si nutre di sogni…
La mia pelle tatuata parla come un libro, ogni ferita si nasconde al suo interno.
Scoppio come una bomba antica, spazzo via ogni sole e rimango sotto la pioggia di ricordi, che ritornano a farsi sentire. Io sono come sono, ma nessuno ha ancora voluto leggere il mio vero libro che porto con me in ogni istante…
Fermi solo davanti alle mie maschere e ai muri, che per proteggermi si sono innalzati (sempre di più) senza controllo!
Tremo, piango lacrime che asciutte scorrono sul mio sorriso finto… Il sorriso reale sarà solo per chi apprezzerà la vera me.
Il mondo lontano
In un mondo lontano dai ricordi, il buio ritorna a parlare di sè…
Prima di ogni grande cambiamento regna il caos!
L’anima si spezza, ma davanti allo specchio si svuota e piange lacrime ancora sconosciute.
Ogni istante il sorriso mi protegge dal mio malinconico suono di voci.
La mia solitudine mi ferma ogni battito e lacrimo parole non ancora scritte…
Sono ciò che sono, sono ciò che ero e sono ciò che sarò, rinchiusa in un pozzo dove l’acqua asciuga ogni mia ferita.
Guardo oltre a quello che ho davanti, posso essere un tesoro… ma come non odiarsi quando piangi da solo in mezzo al vuoto?
Un vuoto dettato da un percorso ormai frastagliato, il mondo mi sta scivolando dalle dita e non mi riconosco più…
Mi mancava il buio, la notte mi cantava le sue dolci cantilene miste tra rabbia e sopravvivenza…
Un nome risuona nella mente, un tuffo al cuore riecheggia nel petto, una sola lacrima scende dagli occhi
congelando il suo contenuto…
La vita va vissuta fino infondo e gli ostacoli vanno superati, prendendo tutta la rincorsa che serve per andare oltre al dolore…
Con tutto il fiato che ho in corpo urlo tutto ciò che ho dentro, ma nessuno mi sente…oh mio piccolo essere così fragile perché ti stai perdendo dentro alla tua anima? I polmoni sono stanchi di soffrire ad ogni respiro, le mie mani sono stanche di sputare inchiostro su pagine che ormai non hanno più un senso…
Mi risveglierà la mia vita, in un giorno in cui il sole avrà trovato il suo giusto posto nel mio mondo.
La lotta contro me stessa (28/07/2020)
Mi tengo al sicuro, in un mondo che mi sta crollando dalle mani.
Una sfida indebolita da suoni, che rimbombano nelle notti più oscure…Ho perso la mia certezza, tutto ciò per cui lotto svanisce sotto il peso di lacrime sconosciute.
Riaccendo la luce nel mio inferno reale, non conosco alcuna risposta, solo domande ho davanti a questi occhi che spenti ricercano il loro vuoto…
Sono stanca di lottare per le sconfitte, mi bruciano queste ferite che mi accarezzano il viso…
Il destino ha deciso che devo ripagare le mie non colpe di essere solo me stessa o di avere permesso di farmi del male…
Non capisco nulla di ciò che mi culla intorno, muoio ad ogni battito con il mio sangue eterno che scorre ustionandomi dall’interno…
Sono un romanzo troppo complicato per essere sfogliato.
Il mio mastino mi aspetta nel buio all’interno della mia anima, mentre vecchie ferite si fanno sentire, per ricordarmi che sapore ha il dolore del presente.
Pensieri insistenti
Piango protetta nel mio muro di solitudine, maschere si alternano a lacrime secolari.
Il sorriso illumina le ferite nascoste da parole che come lame mirano al mio cuore.
Ogni movimento rallenta il mio respiro, ogni sospiro mi muore in gola, ogni rumore rimane in silenzio…
I passi lenti sprofondano nel buio di una luna che fa fatica ad accendersi…
Mi allontano dallo specchio, mentre vedo il mio corpo bruciare sotto il peso dell’incertezze.
La penna balla passi mai visti, l’inchiostro mi tatua del mio dolore…
Ogni pezzo che mi compone ha lottato per rimanere in piedi…Ogni guerra persa mi ha lasciato sempre più vuota di me stessa!
Vago come un fantasma invisibile all’occhio umano, ma così vero da fare paura…
Ho un uragano di emozioni da far esplodere, ma il mio essere mi impedisce di trovare il suo guardiano!
Mai compresa la mia vera natura (essere),
chi andrà oltre al mio muro?
chi raccoglierà le mie gioie e le mie lacrime?
Solo il buio ora potrà proteggermi da me stessa!
Mi rialzo come sempre ho fatto dalla mia oscurità, mentre sotto i piedi sento il peso delle lacrime.
Il mio sorriso mi difende mentre il mio cuore mi scoppia nel petto…
Vorrei urlare ma nessuno è qui per sentirmi, parlo ma nessuno sa ascoltarmi.
Passo le mie giornate a vivere non aspettandomi nulla da nessuno…anche il mio vero io è stanco di rimanere in piedi in un mondo che mi divora l’anima dall’interno.
L’odore dell’aria
Sento irrompere in me, questa voglia di libertà. Il sole m’incatena al mare mentre altre lacrime si tuffano sul mio cuore.
Un profumo intenso di malinconia si mescola all’odore dell’aria, mi perdo tra le onde mentre il mio buio s’impossessa di ciò che ho paura.
Non so se sto sognando ma quest’incubo reale mi appartiene dentro alle ossa,un lamento continuo e la mia testa si riempie di pensieri.
Troppe le mie domande senza risposte, troppe risposte ingoiate dal non senso.
Il sangue si gela sotto di me, ma le ferite si disinfettano con il sale,
Non sento più dolore, sento solo sgretolarsi l’anima sotto al mio inchiostro e fa male…
Fa male ogni pensiero,
fa male ogni mio passo verso il domani.
La stanza dei sogni
Il giorno muore sotto l’energia della luna, mentre guardo fuori da una finestra che non riconosco…
Il corpo accelera mentre il cuore rallenta i suoi battiti, battiti che sfiorano il respiro mentre i polmoni cercano di risucchiare le ultime gocce d’aria.
Cammino con la mente in luoghi a me così sconosciuti da renderli reali, luoghi passati ritrovati in un presente che sanguina certezze mai dichiarate.
La stanza sembra vuota ma la luce illumina solo ciò che vuole fare vedere, soltanto il buio porta con sé la vera parte di me.
Io sono il treno, io decido le fermate anche se i pensieri vagano senza una meta…
Il sorriso torna a battere su labbra che hanno conosciuto solo il veleno del mondo, pelle che porta lividi antichi che ora si riassorbono sull’inchiostro ormai asciutto.
Il tempo scorre sulle lancette di un oggi ormai sempre più tossico, mi sento un’estranea mentre i secondi confermano ciò che è passato…
L’anima è tornata a battere su un sentiero che ha percorso secoli fa, dove ha riconosciuto un’anima così pura da prenderla con sé e custodirla.
Uno scrigno custodisce ciò che ero, ciò che sono e ciò che sarò, ciò che chiedo senza il permesso si porta via qualcosa che non potrà mai tornare indietro…Rileggo frasi che balzano dalla testa alle lettere che iniziano a formare frasi e parole che vomitano il malessere dell’aria…
Sento una musica e profumi che riempiono la stanza sognando ciò che vorrei, ma che dovrò ritrovare lottando con ciò che ho dentro…
Oltre allo specchio vedo tutto ciò che gli altri non vedono…corpi deformi che mi gelano il sangue quando fisso il vuoto.
D’inverno
L’inverno è andato e una nuova luce è entrata nei miei occhi.
L’amore si è lasciato trasportare nel mio cuore, il sentimento più grande del mio destino.
La luna rossa è calata tra i miei occhi,
un soffio di polvere di stelle filtra tra le dita,
mentre un colore arancione ondeggia tra gli occhi innamorati di un’amore ormai trasparente.
Seduta sulla collina immagino il mio infinito eterno,
l’amore è come una brezza marina,
che incanta le stelle
e illumina il cuore incatenato da una magia trasparentemente fiabesca.
Il giorno non diventa buio, il buio non riecheggia nell’abisso nero dell’inverno,
che aspetta il momento di ritornare,
un gioco di mille luci è il gioco che lavora tra la mente e la ragione.
La lotta tra il bene e il male, l’essere o tentare d’essere migliore,
togliendo le imperfezioni per far crescere il lato perfetto di me.
La notte sembra più corta, più sana e meno tremenda
delle fauci del non ritorno.
Il sentimento torna lì
non va via
magica come una stella cadente e misteriosa come l’eclissi,
unico e grande come l’universo
un sogno tra i sogni,
una realtà tra la mia pelle e il tocco angelico di mani che hanno giurato e firmato un grande sigillo.
Una vita senza cuore non può vivere,
un cuore senza vita ha perso l’anima…
Vorrei urlare di quanto amore ho nel mio cuore.
Quante cose nel cuore e nell’essere io,
parole mistiche piene di emozioni
non corro alla ricerca di me stessa,
ma al compimento di una nuova avventura che si
concretizza con la crescita di due anime unite dalla stessa sostanza che nutre il cuore.
Incatenata ad esso cresce e si fortifica un’unica sensazione,
con la meta già scritta sulle pagine del destino,
più matura
dipendente solo da chi voglio essere!
Il cambiamento del vuoto 14/10/2020
Sento un vuoto
irrompere dentro di me,
mentre il vuoto si impossessa del mio cuore.
Il sangue scorre nelle mie vene,
mentre lacrime si bloccano all’interno della gola.
Lo specchio non parla più con me,
solo un’ombra distorta guarda al di là di me.
Il cammino è lungo,
ma nel fondo di un baratro non c’è nulla,
solo il mio corpo inerme ai cambiamenti.
Cambiamenti che non sono pronta ad accettare.
Il mio sorriso mi culla, come io cullo il buio.
Mi rialzo da un incubo con ossa rotte,
mi fa male ogni respiro,
mi fa male tutta questa solitudine.
Sono stanca di rialzarmi sola,
ormai sono brava a sopravvivere.
Io ora voglio solo vivere!
Sarò me stessa in un mondo orami intossicato…
Un giorno mi sveglierò e sarà la mia primavera.
Una come me 16/11/2020
In un mondo che sta respirando a fatica,
io rimango in piedi davanti ad un muro d’incertezze mescolate ai sorrisi.
Le tappe della mia vita
sono ritante in un pianto liberatorio.
In lontananza vedo il sole
risplendere freddo e scolorito,
ma cosa posso pretendere da una come me?
che molto regala e poco riceve, ferita e lasciata a terra dolorante!
Nessuno ha mai o forse sì nel suo piccolo
raccolto da terra stringendomi così forte da rimettere tutti i pezzi al posto giusto?
Nel mio mondo ci sono nata solo io, in qualche luogo dove l’anima coincide con ciò che perdo.
Il giorno rinasce mentre una parte di me muore nei tuoi occhi.
Voci fameliche in lontananza,
mentre l’alba tramonta dentro di me.
Anima di fuoco
Chi sono io per decidere la mia vita,
che nulla ha dato e nulla ha ricevuto.
Ho gli occhi vuoti non sanno esprimere più niente
che il dolore nell’aria.
Cerco la vita, ma non sarà mia
sono gelida come un angelo di ghiaccio che tutto nasconde e niente mostra.
Lacrime color rosso vivo scendono dagli occhi
ma nessun dolore è paragonabile alla sfera di fuoco.
Ho paura di essere colei che non sa vivere,
ho paura di uccidere il mio essere per diventare ciò che non sono.
Non posso neanche esserlo
ma sarà la sfida del secolo.
Quando il respiro perde quota e
perde il vero senso diventa cenere scomparsa dalla vita.
Disegno storie contorte su un foglio
che continua a straziarsi e morendo
cade a terra fragile e indifeso,
basta una parola scritta per farlo lacerare.
Se bastasse un gesto per essere felici,
se bastasse un millesimo di secondo per ritrovarsi
saremo ancora catapultati nell’oltretomba del non ritorno.
La solitudine galleggia tra queste vene che
come labirinti si ritrovano in un mondo inerme e
come un verme striscio su un pavimento
che è rovente come l’acqua
e ghiacciato come il fuoco.
Stringo al petto un pugnale che diventa la mia oscurità.
Il mistero è una risposta che
il cuore sa già perché è comprato dalle mani del destino.
Ma il cervello testardo non vuole pensare,
perché solo quello è il pretesto per camminare a testa alta.
Non mi vergognerò per quello che sono e nemmeno per quello che altri non vogliono
incatenati solo ai modelli già preimpostati.
Io sono così non posso essere cambiata e
non posso morire per cambiare
ciò che non va in me.
Ma posso solo sperare di andare avanti e non essere
criticata da voci fameliche.
Ho sognato troppo presto
ho smesso troppo presto di farlo.
Meglio essere temuti che amati dicono
ma oltre a questo meglio
ci sarà qualcuno che amerà la mia piccola fragile anima.
Totalmente inquieto resta il respiro
che ha paura di tornare a casa.
Tu sarai ciò che sarò io
e io sarò ciò che sarai tu
ma resterò per sempre la stessa testarda dall’anima oscura.
Ringhia il veleno dolce come la morte
su questa penna che non vuole più scrivere
parole che laceranti spezzano il cuore.
Capitoli di vita scritti dall’amore
che si sfoga in una ragione che non può trovarsi in queste mani.
Rappresento pagine su pagine
che si ripetono e non cambiano forma.
Restano ferme senza tempo
la tristezza e la malvagità
giudicano le sue promesse.
Lodo migliaia di onde che nevicano dal cielo
che come d’incanto ritornano alla mia fragilità.
Sarò banale, ma è ciò che posso dire senza freni.
23/07/2010
Piove all’interno del mondo.
Non può piovere all’interno del mio cuore,
perché è protetto da uno scudo invalicabile da chiunque.
Amo
vivo per me,
per l’unico sogno di vita che respira e pulsa all’interno del mio unico cuore
denominato ombra.
Allargo la fede, rinuncio al mio peccato originale che perseguita i miei incubi.
Incubi i sogni della morte,
lui il sogno dell’eterna vita.
Allargo il tempo, diminuisco il giorno.
Scrivo di te che ancora non conosco,
amerò di noi e
potrò finalmente essere libera di amare consapevolmente.
Tu amerai il giorno che nasce e io vivrò grazie al mio sole.
Il tuo nome sarà ignoto,
ma risuona già dentro alle mia dita che sfiorano le mie labbra.
Non so chi sei ma so già che ti amo
noi due
corpi incatenati in un’unica anima.
La paura d’essere (08/06/2020)
Mentre mi sveglio,
si aprono i miei occhi
davanti alla tempesta del secolo.
La pioggia scende
indelebile sulla mia pelle,
sono sola con me stessa
rinchiusa dentro al buio.
Mi guardo intorno mentre
l’acqua asciuga le mie lacrime,
il cuore batte in lontananza
note mai conosciute.
Lo specchio si rompe
davanti al mio silenzio e
una forma non ben definita scivola nell’anima.
Un boato in un vuoto non colmato da quel bisogno di sole.
Il mare lontano,
il suo suono dolce asciuga le mie ferite
che bruciano sotto il potere delle onde.
Una maschera di calma
mi riveste, mentre dentro
divampa il sapore acido
di una sconosciuta malinconia.
Attendo il guaritore,
paziento mentre il tempo scorre tra le mie dita.
Intanto posso solo o meglio
tenterò di ripulire le mie ferite,
la paura dilaga come uno tsunami dentro
alla mia anima.
Ho paura di essere me stessa e di essere
allo stesso tempo distrutta.
Amo il mio piccolo dolce essere,
chi saprà capire tutte le mie sfumature?
Chi non scapperà davanti alle mie fragilità?
Domande si affollano dentro alla mia testa.
Le risposte non riesco a comprenderle
sono come enigmi senza soluzione,
intanto rimango seduta a rileggere ciò che sono
aspettando che il destino ritorni a parlarmi.
Pagine si scrivono da sole,
mentre il giorno muore lasciando spazio ad un altro.
Il mio sorriso mi protegge da ogni lama
inflitta dal veleno di parole
che feriscono più delle mie lacrime.
La fretta porta solo alla guerra tra anime,
l’attesa porta a qualcosa di grande.
La felicità è li
ma ancora non si vede,
ma un domani ci sarà anche per me.
Non sono ciò che si aspettano,
ma sono la mia più pura essenza.