Alessandro Marioni - Poesie

Madre Natura e il Vento

Funambolo fra rocce e nebbie, frano fra gli olivi negli orti, una voce come fruscio di foglie, portata da venti forti…. Donna spersa e lontana, prima esile poi affranta, celeste nelle vesti quasi tzigana, capelli di rose sembra una santa…. Le parole le escono come farfalle, “È Madre Natura!” in bilico la mente lotta, “State distruggendo tutto!” allarga le spalle, poi sembra un eco nella grotta…. “Non mettete il profitto al primo posto!” la sento ancora, “Così mi state abbattendo!”, l’estasi vibra sempre più e mi accalora, ma sì la sto perdendo… Ora è distante provo a raggiungerla, cercarla così non è comodo, “Ti prego la voce non spegnerla!”, batto i pugni ma non odo… Voglio riprovare l’emozione, è triste il ritorno, poi penso “Ma non è delusione!”, “Lei è sempre tutt’intorno!”…..

 

 

 

La Giovinezza e il Vento

Ieri pomeriggio uscendo sulla neve, il Vento mi fece un dono : incontrai la Giovinezza che aveva con sé le bolle di sapone belle e evanescenti e i sogni infranti come nebbia delle cose che furono. Giocava come giocano due giovani innamorati con la loro bellezza. Come in un film: lui il regista, lei l’attrice delusa per la mancanza di un complimento, lei la mamma lui il bimbo da far giocare con bolle di sapone e cinepresa. E capii come tante volte, che lei diceva :”me li realizzerai questi sogni della vita, o non li capirai e soffocherai in un mare di celluloide! Ho paura!”. Capii che quel giovane potevo essere io :forte, baldante, saccente. Stesse bolle, stessi sogni, stesse promesse, e lo stesso lei, la controparte. poteva essere un mio amore, una nebbia del passato. Desiderai intensamente, il mio cuore si appassionò di nuovo, cercava lei e la vita che rappresentava con i suoi ardori, come un grido profondo. Ma si spezzò, soffocando il rimpianto, lasciandomi in balia di sentimenti contrari….Più tardi il Vento mi fece un altro dono, facendomi assistere ad un tramonto sulla neve molto suggestivo, che mi fece riprendere un po’. Lo ringraziai di cuore per doni così speciali :il primo era un urlo del cuore, il secondo un grido del mondo….

 

 

 

Invito del Vento

Mi vedrai amore suonare il campanello, con il Vento, un giorno forse ancor più bello… Sorpresa e giochi dei tuoi affetti, densi li sento, pensieri non ben accetti… Stanchezza impegni e paraventi, le mie invenzioni in ascesa, nei tuoi sguardi attenti… Ma all’abbraccio della sera, non sarà ancor scesa l’anima mia, la più vera… Mi vedrai amore suonare il campanello, con il Vento, sarà un giorno forse il più bello….

 

 

 

Il Mendicante e il Vento

Caldo sorriso di denti mancante, studiata idea d’offrirmi il caffè finalmente, la mia vergogna la tua dignità calzante… Sei come il corvo segui il compagno, dal posto all’angolo accogliente, pieghi la testa e strepiti ai cuculi arcigno.. Le stagioni nella pelle appiccicate, come tempera di colorato tramonto, nei brividi mi confidasti le tempeste passate… D’inverno pasti scanditi all’agghiaccio, nel Grecale irredento, che t’insegna rossore di viso fuoco cartone e ghiaccio… Vorrei sapere al calar della sera cosa pensi, quando da te domati spavaldi, pensieri galoppano intensi… Allora sono io che da Te mendico, coraggio umiltà dignità silenziosi capisaldi, e con in man il cuor te lo dico!……..

 

 

 

I bimbi e il Vento

Da sempre i bimbi festanti, hanno candore, occhi e sguardi accoranti…. Se c’è Brezze carezzanti, giocano per ore, e si gingillano baloccanti… Ti vengono incontro contenti, per una promessa, ignari dei tuoi ripensamenti… Non li puoi vedere affranti, per traumi e miseria che stressa, in ambienti degradanti… Neanche in conflitti aberranti, fame epidemie, le ferite nel cuor son laceranti… Li vuoi anelanti, di zie, genitori e nonni coccolanti.. Dei cuccioli in natura son parenti, ma per Matrice sopraffina, son gli unici che diventano adolescenti…..

 

 

 

La follia e il Vento

Risate stolte parole al Vento, mugolii gutturali, della vita il tradimento… Intravedo una donna dietro una maschera, regressioni amicali, sembra una bimba che sclera… Mi scalda il cuore mi immedesimo nella sua ansia, poi divento il principe, di un castello di sabbia… Il carillon gira sempre al passato, non sono un archetipe, ma un io-bimbo carcerato… L’anima nostalgica, manie e ossessioni, è sano il mondo che invece li scarica?… “Non c’è cura per la mente discorde!”, ma se l ‘abbandoni, l’ Angelo perde……

 

 

 

Il bombo e il Vento

Sinfonia di fiocchi di neve, come pensieri adagio-allegro-andante, interrotti dal sole breve… Scalda la neve di cristalli come magia, nell’aria evocante, poi silenzio d’Eterna Regia… Si muove un pettirosso con canto profondo, mentre un bombo sperso, ronza il requiem del mondo… Nel suo pellicciotto arancio, come una trottola sbaglia nel Vento il verso, poi si arrampica per un gambo liscio… Delicato con le zampe sui petali adempie, sugge il nettare e feconda, ignaro del rischio di bagnarsi e tutto si compie… L’osservo e mi porta nel suo mondo luccicante, volo con cent’occhi da una verbena ad un croco a una fronda, fino ad un favo stillante… Mi accendo di armonia cosmica grazia bellezza laboriosità, terribilita’ di morte e vita, “Ho le ali per vederTi :Poesia e arti coscienza e spirito del cuor nobilita’!”….

 

 

 

Deja vu nel Vento

Al limitare del paese per un sentier di campi cammino, del cane l’abbaiare del cuculo il canto, batte su un palo il contadino… Lo sguardo mi si volge indietro edotto,” Tu d’altra epoca ha già vissuto questo momento!” , come un filo d’acqua ininterrotto.. La stessa ruota del tempo largita , mi blocca un nodo, mi perdo nella natura fiorita… Ma perché non sempre fermo quell’attimo eterno, dove Tu soffi la vita e odo, lo spirito nell’anima che canta all’interno… Come il sole nella goccia di rugiada al mattino nel fiore giallo, mette in luce un albero, e lo fa più grande e più bello… Le pene e gli affanni ha avuto ogni epoca nel sentiero , e io come te battagliero, invoco la soluzione nell ‘amor sincero..

 

 

 

Il Vento

Unica mia ispirazione sei Tu oh Vento!, caro amico, respiro dello spirito guida e canto.. Come quando Brezza del mattino spalanchi le imposte audace, allegro eco, sussurri come Araldo di pace… O anche quando da Ponente mutevole, avverto un sentimento malinconico, non mi lasci e avvolgi carezzevole… Mi piaci caldo spensierato e felice, Scirocco o Africo, sembri il timido che la sera e la notte cresce ed è più audace… Mi chiedi rispetto quando soffi forte, Zefiro tenace cieco veto, sembri l’impaziente.. Tu dei misteri inflessibili, del Re nascondi un segreto, che gelosamente non riveli… Insegni carezze come onde e fruscii, vibrazioni ispirate, versi come brusii!…..

 

 

 

Vento di modernità…

Questo vivere fluido, le giornate rincorre, che passano come soffio di Vento su granelli di sabbia rapido… Giorni usati e gettati, rapporti in bagarre, carezze di smartphone finti surrogati… Ecco! Sento forte l’eco dei rumori del sabato, sembra accenderti negli eccessi, e ridurti in ebbro stato… Vogliamo la novità e il sempre sereno, ma è quando interrompe la pioggia di emozioni, che il tempo si ferma senza orologio oppure è un baleno!… Riflessi allora viviamo, nell’amore dato agli altri ardente, il tempo senza tempo concediamo..