Alice Taccone

Poesie


Respiro dentro alle tue paure

Respiro dentro alle tue paure,
per portarle un po’ via da te.
Costruisco una dimora tra le tue dita,
per sostare lì in alcuni giorni.
Dipingo sulla tua schiena e sulle tue guance i miei segreti.
Con le tue braccia creo uno strumento che suoni per me una ninna nanna
e il tuo collo sarà quel porto sicuro in cui ritirarsi nei giorni di tempesta.
Sarò per te portatrice di bei ricordi e una scia luminosa
che, ogni volta che ti perderai, ti porterà a casa.
Sarò per te un rifugio, una coperta per proteggerti,
una culla per prendermi cura del tuo passato e un’altalena per farti andare lontano.
Ma tu resta, resta qui.
Chiudi gli occhi e non pensarci più.

 


 

Strade

Scavalco strade sconosciute per raggiungerti.
I miei passi somigliano al fuoco che,
non scalda ma brucia…
I miei passi sono lunghi e veloci.
Le mie gambe hanno desiderio di arrivare
e non sanno neppure dove.
Le mie braccia fanno da scudo,
allontanano da me i pericoli…
I miei occhi ti cercano disperatamente.
Sei tu che mi hai portato qui…
sono ferita, ma le tue mani mi guariranno.

Devo andarmene ora,
perché questo sogno
è entrato nella notte sbagliata,
e c’è buio intorno a me.
Cercavo te per guarire.
Cercavo te per non avere più paura.
Cercavo te per capire.
Ora vedo solo me,
i miei passi tornano calmi
e le mie braccia si arrendono.

 


 

Castelli

Mi perdo in castelli costruiti da mani troppi grandi.
Ti scivolo tra le dita,
mi infilo nelle tue fessure.
Crepe ovunque su questo Tuo corpo.

Questo tempo non è il mio.
Ho ingoiato fiducia e
ho dato vita a parole nuove,
dedicandoti la mia parte migliore.

Non strofinarti,
lascia lì i tuoi ostacoli e
le tue paure…
Scivolerò lì e
ripulirò il tuo cuore e
le tue vene ti porteranno sangue nuovo

E ora respira con me.

 


 

Al mio ieri

Proteggo quella vita che non mi appartiene più.
Mi prendo cura di chi sono stata e
abbraccio quella bambina.
Le sussurro dolci parole e
le dono i raggi caldi di un sole primaverile,
i capelli accarezzati dal vento,
la sabbia che scotta sotto i piedi e
briciole di pane da regalare alle rondini,
quando faranno ritorno.

La guardo e le parlo di solitudini
che busseranno alla sua porta,
di chiavi da buttare e
di sogni scappati dal cassetto.
La strada sarà il suo incanto e
l’arrivo sarà solo il principio di un nuovo inizio.

 


 

Il tuo ritorno

Lascio qui tutto ciò che sono stata
per te e con te.
Le mie parole giuste da dirti sono al sole,
rimarranno calde per quando rientrerai dal tuo viaggio.
Le tue, le dimentico in un posto speciale,
dove soffia il vento che le riporterà ogni volta da me.
Ripulisco le crepe dalla polvere e
spazzo via i rami caduti.
Preparo le chiavi,
la coperta,
la tavola e i cuscini…
E anche loro, come me,
sembrano già pronti,
sembrano sentire i tuoi passi e i tuoi respiri.
Preparo la vita al tuo ritorno.

 


 

Invadi ogni mio passo e rubami ossigeno.
Sali in cima e quando sarai lì,
ricordati che per me, tu sei, il mio mondo.
Ti ruberò sguardi e parole e, mentre dormirai,
osserverò i tuoi respiri … li catturerò per farli anche miei.
Esisterò insieme a te e sentirò le tue mani su di me.
Amerò la tua ombra, la tua immagine riflessa, il sole sul tuo viso,
i miei capelli tra le tue mani, la pioggia che ti bagna,
gli anni che passeranno su di te, le tracce sul tuo corpo,
i segni e le ferite sulla tua pelle protettrice.
E tu amami come sa fare un angelo,
proteggimi quando sarai qui con me e quando sarai altrove.
Rivederti, ogni volta, sarà sempre una meravigliosa sfida.
Rivederti sarà una dura lotta.
Rivederti sarà tempesta oppure sole.
Energie trasformate dalle nostre vite, che si appartengono da tempi antichi.

 


 

Vorrei in ogni stella vedere riflessa la tua immagine,
sentire nel vento la tua voce.
Vorrei che la pioggia profumasse di te,
scoprire il tuo sorriso nel sorriso di tutti.
Vorrei che il tuo cuore s’incontrasse con il mio e
che le mie mani s’intrecciassero con le tue.
Vorrei che anche solo per un istante tu mi pensassi, tu fossi mio.
Sarebbe così dolce, guardami!
Se i nostri occhi s’incontrassero, forse poi,
non riuscirebbero più a stare lontani …

 


 

Vattene dalla mia tana!
Non continuare a bussare in una casa disabitata,
neanche il mio fantasma ha la chiave segreta per entrarci.
Non scorrere nelle mie vene,
non strisciare sul mio corpo,
non prendere la mia nave, cambia rotta.
Non mi graffiare, non c’è più sangue per te.
Taci, non parlare più!
Ora sono sorda, non voglio più ascoltare!

 


 

Ti ho perso in questo mondo.
In quella strada sono ritornata e
ho ripercorso l’ultimo sentiero calpestato insieme.
Ho scorto terribili cambiamenti …
Mi sono punta camminando tra le spine, proprio lì,
dove insieme a te avevo seminato i nostri segreti.

 


 

Dipingo solitudini nascoste e
il mio cuore danza a ritmo di antiche musiche.
Un grande coro e un unico maestro, tu!
Qui nell’aria restano i tuoi suoni,
cerco di trattenere disperatamente ogni tua particella, ogni tua molecola ma tu oramai non ci sei già più.