A TUTTI GLI ESSERI
Come si dilata oggi
l’amor che pur sentivo fin d’allora,
è per l’anima ora.
Non più volto dal pur dolce contorno,
dove mai mancanza di bello
prendeva sembianza vedo,
ma quel piccolo raggio di Luce seguo
che nell’occhio pur celato scorgo.
Luce in luce s’incontra ed abbaglia.
Più che fratello ti guardo adesso,
nient’altro che altra immagine di me stesso.
CAMMINA UOMO
Cammina uomo, ancora lunga e’ la strada, lunga e tortuosa.
Lento e possente insieme sia il tuo passo,
ritmato e profondo il tuo respiro,
paziente e decisa la tua voce.
Dolce sia la tua mano,
porti la tenerezza di verdi e rosa pallidi.
Scrutatori siano i tuoi occhi,
possano scendere nell’altrui anima e recar pace.
Da tenace serenita’ illuminato sia il volto
E dalla tua anima abitata la tua mente.
Cammina uomo, ancora lunga e’ la strada,
cammina in questa tiepida notte che per te vive,
cammina mentre gli altri dormono,
anche per loro,
cammina.
D’IMPROVVISO ACCADEVA
E d’improvviso accadeva:
come vaso vuoto,
colmo traboccante in un attimo
riempito di limpida, fresca acqua di sorgente,
il senso della vita era nell’uomo.
E sorrideva alle cime degli scuri cipressi
Stagliati contro il monte contornato da un cielo grigio azzurro,
mentre un brivido gli rammentava il suo essere vivo,
ed egli mai solo si sentiva
ascoltando la vita delle cose fluire ad incontrar la sua.
EMOZIONI
Ci Sono giorni in cui,
il mio cuore è triste
e piange per tutte le infelicità di questo mondo.
Ed io sono ad un tempo
La pietra mille volte calpestata
La goccia di sangue
Che sgorga ultima dalla ferita del morente,
il sibilo del treno che parte,
l’urlo della madre abbandonata,
lo schiocco dell’albero abbattuto
che cade a terra senza più vita
ma…..
ascolto,
e sale amico il rumore del vento tra le fronde,
ed odo un fischiettare in lontananza,
ed una luce si accende dietro una finestra…
domani, domani la mia anima riderà
ed il mio cuore sarà allegro
per tutte le gioie di questo mondo.
IL POSTO
E poi, dopo una lieve curva, lasciavi la strada asfaltata
e ancora poco piu’ in la’,
un ponticello, sotto il quale, scorreva poco piu’ di un ruscello…..
Qui uomo, prima di incamminarti getta l’ansia del tempo che fugge
affinche’non sia questo a bruciar la tua esistenza,
ma solo essa sia arsa dalla vita del tuo cuore,
dalla vita della tua mente.
Lascia che qui i tuoi occhi riflettano il soffio della tua anima,
qui vivi interamente cio’ che sei,
togli i lacci che altrove ancorano la tua gioia.
Qui puoi imparare a vivere per un gesto
perche’ qui puoi ascoltare ogni tuo gesto.
Lascia che la tua fretta sia portata da queste acque al mare,
perche’ la’,dove tutto in un moto continuo e’ eterno,
essa si dissolva.
In quell’attimo anche tu diverrai eterno,
potendo fare di eternita’ un attimo
IL VIANDANTE
Azzurri tenui,
verdi intensi,
vento e sole,
marrone di terra lavorata
e ombre di antichi muri screpolati.
Un mantello nero avvolgeva la tua figura che mai appariva definita
ed in perpetuo andare eri
tra strade di ciottoli
quando piu’ piccolo, o molto piu’ grande
si credeva
od appariva il mondo.
Solo il tuo andare ritmava il passare del tempo
e ti sedevi per un breve riposo su gradini di campanili gialli.
Andavi senza un perche’,
seguivi la tua ispirazione sapendo che quella era la tua vita.
Alle prime luci dell’alba,
o alle ultime del giorno,
quando il cielo era di un bianco incredibile,
ti appariva,
dall’alto del sentiero,
al vertice della collina,
l’immagine del sentimento che forse inseguivi:
era una figura sorridente dietro a vetri incorniciati dal gelo,
sapevi che abitava una soffitta con un grande camino
che si affacciava su infiniti tetti.
Eri tu stesso,
chissa’ in quale vita,
chissa’ in quale tempo,
e sorridevi.
LA GRANDE ARMONIA
Voglio cercare le antiche note ormai sepolte
E con loro tornare a spandermi nell’aria,
cantando della Grande Armonia.
Voglio prendere le antiche note
E con loro creare sonorità nuove perché qui,
l’anima sconvolta degli uomini
possa trovare pace.
Dalla stella più lontana
Prenderò la nota più fievole
Del suo ultimo atto di vita battuta secoli fa,
ma che ancora posso ascoltare nel mio cuore.
Dal sole più cocente, la nota più acuta
Nata dal suo bacio ardente
Dato alla pietra più infuocata
Del più arido dei deserti.
Dai ghiacciai più lontani la nota riflessa
Più vibrante nata là,
nella terra dove la luce non muore mai.
Dal mare più profondo la nota più calma
Nata da morbide onde distese
Dopo la più violenta delle tempeste.
Poi, con i colori dei fiori di campo,
tesserò uno spartito
dove tutto questo universo canti.
LASCIATEMI GUARDARE
Lasciatemi guardare,
pulviscolo d’oro su cipressi neri,
grano verde con punte mature,
un’ostia di luna su cielo bianco,
sambuco in fiore e verde menta.
Lasciatemi guardare, ruggine d’alloro e fiori gialli,
campi sabbia e rosso fuoco….
Lasciatemi guardare,
lasciatemi guardare perché
la bellezza della vita
porti forza alla mia anima
ancora una volta infinitamente stanca.
QUANDO IL CIELO TI PROTEGGE
Ed è quando senti che il cielo ti protegge,
ed è quando così piccolo ti sembra il mondo,
perché ora sai gli Dei ti sorridono,
ed è quando,
dopo tanta attesa il velo si alzerà ancora
e nuovamente dal mistero di Amore sarai avvolto,
quando dall’eterno torna ad esser presa la tua mente,
e la tua Anima non più scissa
sorride incontrando sé stessa
che vivi la vera Vita.
ROSA ACCESO
Sono corsa stasera incontro ad un tramonto rosa acceso.
Hanno trascorso i miei passi,
giorni assolati di spensierata infanzia,
pomeriggi inquieti a sognare l’amore,
hanno trascorso i miei passi,
e tutto lasciato alle spalle.
Sono corsa stasera incontro ad un tramonto rosa acceso
e l’affanno del cuore ritmava il tempo della vita.
Quante immagini ad ogni passo: ed avanti, avanti;
sempre ho ritrovato il mio respiro e tutto lasciato alle mie spalle.
Ad ogni angolo, che correndo voltavo
per giungere dove niente mi separasse dal quel rosa acceso,
qualcosa di me gettavo e sorpassavo.
Nuda infine, niente tra me e rosa acceso,
sono giunta alla sommità del colle.
Qui seduta attendo ora il mio domani e sempre,
anche se ultimi nel mio giorno,
saprò trovare caldi raggi di rosa acceso.