Ambra Traversi - Poesie

 A TUTTI GLI ESSERI

 

Come si dilata oggi

l’amor che pur sentivo fin d’allora,

è per l’anima ora.

Non più volto dal pur dolce contorno,

dove mai mancanza di bello

prendeva sembianza vedo,

ma quel piccolo raggio di Luce seguo

che nell’occhio pur celato scorgo.

Luce in luce s’incontra ed abbaglia.

Più che fratello ti guardo adesso,

nient’altro che altra immagine di me stesso.


CAMMINA UOMO

 

Cammina uomo, ancora lunga e’ la strada, lunga e tortuosa.

Lento e possente insieme sia il tuo passo,

ritmato e profondo il tuo respiro,

paziente e decisa la tua voce.

Dolce sia la tua mano,

porti la tenerezza di verdi e rosa pallidi.

Scrutatori siano i tuoi occhi,

possano scendere nell’altrui anima e recar pace.

Da tenace serenita’ illuminato sia il volto

E dalla tua anima abitata la tua mente.

Cammina uomo, ancora lunga e’ la strada,

cammina in questa tiepida notte che per te vive,

cammina mentre gli altri dormono,

anche per loro,

cammina.


D’IMPROVVISO ACCADEVA

E d’improvviso accadeva:

come vaso vuoto,

colmo traboccante in un attimo

riempito di limpida, fresca acqua di sorgente,

il senso della vita era nell’uomo.

E sorrideva alle cime degli scuri cipressi

Stagliati contro il monte contornato da un cielo grigio azzurro,

mentre un brivido gli rammentava il suo essere vivo,

ed egli mai solo si sentiva

ascoltando la vita delle cose fluire ad incontrar la sua.


 

EMOZIONI

Ci Sono giorni in cui,

il mio cuore è triste

e piange per tutte le infelicità di questo mondo.

Ed io sono ad un tempo

La pietra mille volte calpestata

La goccia di sangue

Che sgorga ultima dalla ferita del morente,

il sibilo del treno che parte,

l’urlo della madre abbandonata,

lo schiocco dell’albero abbattuto

che cade a terra senza più vita

ma…..

ascolto,

e sale amico il rumore del vento tra le fronde,

ed odo un fischiettare in lontananza,

ed una luce si accende dietro una finestra…

domani, domani la mia anima riderà

ed il mio cuore sarà allegro

per tutte le gioie di questo mondo.


IL POSTO

 

E poi, dopo una lieve curva, lasciavi la strada asfaltata

e ancora poco piu’ in la’,

un ponticello, sotto il quale, scorreva poco piu’ di un ruscello…..

Qui uomo, prima di incamminarti getta l’ansia del tempo che fugge

affinche’non sia questo a bruciar la tua esistenza,

ma solo essa sia arsa dalla vita del tuo cuore,

dalla vita della tua mente.

Lascia che qui i tuoi occhi riflettano il soffio della tua anima,

qui vivi interamente cio’ che sei,

togli i lacci che altrove ancorano la tua gioia.

Qui puoi imparare a vivere per un gesto

perche’ qui puoi ascoltare ogni tuo gesto.

Lascia che la tua fretta sia portata da queste acque al mare,

perche’ la’,dove tutto in un moto continuo e’ eterno,

essa si dissolva.

In quell’attimo anche tu diverrai eterno,

potendo fare di eternita’ un attimo


 

IL VIANDANTE

 

Azzurri tenui,

verdi intensi,

vento e sole,

marrone di terra lavorata

e ombre di antichi muri screpolati.

Un mantello nero avvolgeva la tua figura che mai appariva definita

ed in perpetuo andare eri

tra strade di ciottoli

quando piu’ piccolo, o molto piu’ grande

si credeva

od appariva il mondo.

Solo il tuo andare ritmava il passare del tempo

e ti sedevi per un breve riposo su gradini di campanili gialli.

Andavi senza un perche’,

seguivi la tua ispirazione sapendo che quella era la tua vita.

Alle prime luci dell’alba,

o alle ultime del giorno,

quando il cielo era di un bianco incredibile,

ti appariva,

dall’alto del sentiero,

al vertice della collina,

l’immagine del sentimento che forse inseguivi:

era una figura sorridente dietro a vetri incorniciati dal gelo,

sapevi che abitava una soffitta con un grande camino

che si affacciava su infiniti tetti.

Eri tu stesso,

chissa’ in quale vita,

chissa’ in quale tempo,

e sorridevi.


LA GRANDE ARMONIA

Voglio cercare le antiche note ormai sepolte

E con loro tornare a spandermi nell’aria,

cantando della Grande Armonia.

Voglio prendere le antiche note

E con loro creare sonorità nuove perché qui,

l’anima sconvolta degli uomini

possa trovare pace.

Dalla stella più lontana

Prenderò la nota più fievole

Del suo ultimo atto di vita battuta secoli fa,

ma che ancora posso ascoltare nel mio cuore.

Dal sole più cocente, la nota più acuta

Nata dal suo bacio ardente

Dato alla pietra più infuocata

Del più arido dei deserti.

Dai ghiacciai più lontani la nota riflessa

Più vibrante nata là,

nella terra dove la luce non muore mai.

Dal mare più profondo la nota più calma

Nata da morbide onde distese

Dopo la più violenta delle tempeste.

Poi, con i colori dei fiori di campo,

tesserò uno spartito

dove tutto questo universo canti.


LASCIATEMI GUARDARE

Lasciatemi guardare,

pulviscolo d’oro su cipressi neri,

grano verde con punte mature,

un’ostia di luna su cielo bianco,

sambuco in fiore e verde menta.

Lasciatemi guardare, ruggine d’alloro e fiori gialli,

campi sabbia e rosso fuoco….

Lasciatemi guardare,

lasciatemi guardare perché

la bellezza della vita

porti forza alla mia anima

ancora una volta infinitamente stanca.


QUANDO IL CIELO TI  PROTEGGE

Ed è quando senti che il cielo ti protegge,

ed è quando così piccolo ti sembra il mondo,

perché ora sai gli Dei ti sorridono,

ed è quando,

dopo tanta attesa il velo si alzerà ancora

e nuovamente dal mistero di Amore sarai avvolto,

quando dall’eterno torna ad esser presa la tua mente,

e la tua Anima non più scissa

sorride incontrando sé stessa

che vivi la vera Vita.


 

ROSA ACCESO

 

Sono corsa stasera incontro ad un tramonto rosa acceso.

Hanno trascorso i miei passi,

giorni assolati di spensierata infanzia,

pomeriggi inquieti a sognare l’amore,

hanno trascorso i miei passi,

e tutto lasciato alle spalle.

Sono corsa stasera incontro ad un tramonto rosa acceso

e l’affanno del cuore ritmava il tempo della vita.

Quante immagini ad ogni passo: ed avanti, avanti;

sempre ho ritrovato il mio respiro e tutto lasciato alle mie spalle.

Ad ogni angolo, che correndo voltavo

per giungere dove niente mi separasse dal quel rosa acceso,

qualcosa di me gettavo e sorpassavo.

Nuda infine, niente tra me e rosa acceso,

sono giunta alla sommità del colle.

Qui seduta attendo ora il mio domani e sempre,

anche se ultimi nel mio giorno,

saprò trovare caldi raggi di rosa acceso.