Andrea Gentili - Poesie

La stella cadente

 

Hai scelto la notte di  San Lorenzo

che è il giorno degli innamorati

come eri tu del tuo amore

e continuavi a sognarlo e parlarne.

Hai scelto il giorno delle stelle cadenti

cosi quando capiremo qual è la tua stella

potremmo guardarla e cercarti nei momenti bui.

Hai scelto il giorno della luce

per continuare a vegliare su di noi.

Hai scelto il mattino presto

cosi da non disturbare il nostro sonno che cullavi

Hai scelto la bellezza dell’alba

cosi ti ricorderemo come il sole

protagonista come eri dei nostri giorni.

Hai scelto il giorno dei sogni

per diventare il nostro ricordo più bello.

Hai scelto il giorno dove si esprimono i desideri

perché volevi tornare con il tuo amore per sempre.

Hai scelto di guardare la scia delle stelle

come la tua mano che dolcemente ci accarezzava.

Hai scelto di andartene oggi perché

tra tante luci che scendevano giù

tu avresti trovato la strada illuminata per salire su’.

In verità io non so se lo hai scelto,

ma so di certo che tra tante stelle che cadranno oggi

quella che rimarrà fissa in cielo più luminosa

sarà di certo la tua.



L’illusione dei sensi

 

Nell’abisso della coscienza

l’oscurità nascosta della vita,

la realtà dal sogno è stravolta

tormentando l’anima che si umilia.

Il materialismo più nascosto

è quotidiana incoscienza,

splendida prigione di miele

che nasconde la verità della vita.

L’illusione diventa realtà

come un invisibile potere

ma nessuno ha catene

quando la libertà non si conosce.



Morire una volta per morire ogni giorno

 

Piangevo

e voi mi avete consolato,

con la dolcezza di un ruscello

che la nuda terra accarezza.

Ridevo

e voi avete riso con me,

con l’allegria di un pagliaccio

che in un circo di bambini sta.

Cadevo

e voi mi avete preso per mano,

con la compassione di una rondine

che al suo piccino a volare insegna.

Lavoravo

e voi avete lavorato con me,

con l’energia di quel sole

che perenne la terra riscalda.

Lottavo

e voi avete lottato con me,

con l’aggressività di un orso

che per il suo cucciolo s’è sacrificato.

Cantavo

e voi avete cantato con me,

con la felicità di una primavera

che rigogliosa sempre rinasce.

Amavo

e voi avete amato con me,

con quel incondizionato sentimento

che il fuoco distruggere non può.

Soffrivo

e voi soffrivate con me,

con la caparbietà di foglie ormai stanche

che a terra mai vogliono cadere.

Morivo

e voi morivate più di me,

perché se un figlio muore una volta

un genitore per sempre ogni giorno morirà.



Inno alla poesia

 

Contemplando la luce

ritrovo me stesso

tace la mente,

tace il cuore,

questo sii

è vero rumore.

Ascoltando tal musa

vibro nel mondo

scuote la mente,

brucia infuocata,

adesso via

fa che sia mia Poesia.



Uno sbaglio di vero amore

 

Lui gioca già con il tuo cuore,

con la dolcezza di un bambino

con le manine di un piccino.

Lui pensa già con la tua passione,

a quanto sei bella dolce mamma

ama cullarsi nella tua pancia.

Lui vive già per il tuo cuore,

con quegli occhioni da te creati

che ti guarderanno sempre innamorati.

Lui mangia grazie al tuo amore,

con i labbrini sui tuoi seni

succhiando latte e mai veleni.

Lui si scalda grazie al tuo calore,

con i pugnetti chiusi vuole amore

i tuoi battiti per lui sono le ore.

Lui ride per te imbarazzata,

sente la tua voce emozionata

per troppo bene non ti vuole mai preoccupata.

Lui nuota già nel tuo corpo,

in quell’immenso tuo pancione

dove scalcerà anche dolore.

Lui crede già nel tuo valore,

è sicuro che lo proteggerai con amore

sei la sua mamma, il suo più vero amore.

Lui vive grazie al tuo cuore,

anche se lo tradirai come niente

non sentendo il suo dolore.

Lui ti perdonerà con il suo amore

che dalle tue emozioni ha imparato

ma che poi non gli hai più donato.

Lui si butterà come niente

con quel suo piccolo cuoricino

perdonerà te che non volevi quel bambino.



Anima, tempo e materia

 

Era la giovinezza

che trasformava gli ideali

e il tempo esulava

il limite suo scontato,

non accettato e travisato,

in uno spazio illusorio

funzione del divenire.

Tutti in cerca del proprio essere,

inevitabilmente mutato,

mai creato e già segregato,

coincidenza tra passato e futuro,

ma mai presente conosciuto.

Non è la trasformazione ma

la sua essenza eterna,

il principio che ingannevolmente

muta l’astratta idea

di un anima senza tempo

che per segreto divino

costretta al materialismo studiato.



Fuga da se stesso

 

Lui non l’amava,

glielo si leggeva negli occhi.

Lei innamorata,

fingeva d’esser analfabeta.

Cosi lo trattava,

con dolcezza e vera passione.

Era sempre disposta,

a donarsi e sacrificarsi.

Ma poi non capita,

era una farfalla ferita.

Così pianto e dolore,

come bruciava il suo cuore.

Lui non la notava,

gli sembrava quasi scontata.

Preso da un altra vita,

si innamora di chi l’ha tradita.

Cosi da angelo morto,

porta il cuore via da quel posto.

Dio sapeva il dolore,

vittima era il suo cuore.

Lui poi rinnegato,

torna su ciò che ha lasciato.

Lei adesso in viso,

ha donato un nuovo sorriso

che gli ha curato,

lividi di un amore mancato.

Tu che hai sempre cercato,

è perché non hai mai apprezzato.

Tu non puoi scappare

se non imparerai ad amare.

Ora conosci te stesso,

o scapperai ancora spesso.

Se il giusto bene vuoi trovare,

in fondo al tuo cuore devi scavare.



Amore non corrisposto

 

sarò li a guardarti

In un attimo qualunque

In ogni tuo gesto

Nel mentre di un tuo respiro

Sarò li ad amarti

Contemplando il tuo volto

Imparando da te quel volo

In un attimo presente ed eterno

Sarò li ma non li

Cosi non mi noterai

Se da me ti allontanerai

Immersa in un profondo sogno

Ci sarò ma tu no

E nel giorno che verrà

Se mai forse piangerai

Un giorno allora si mi cercherai



Esistenza sprecata

 

Il tempo passa inesorabile

Nessuno può fermarlo

Ci lamentiamo di una vita di passaggio

Eppure continuiamo

A coltivare le cose che ci serviranno per passare

La morte è l’unica certezza

Nessuno può fermarla

Ci lamentiamo che essa esista

Eppure continuiamo

A non usare il tempo per capire perché esista

Lo spirito è eterno

Nessuno può condannarlo

Eppure continuiamo

A sprecare le esistenze spingendolo alla condanna



Quegli attimi – (Canzone scritta  pubblicata e pluripremiata a nome Cartoon5)

 

I tuoi occhi azzurri

I tuoi capelli sciolti

E le tue labbra più dolci di un gelato al sole

Mi sussurravi piano

E ti batteva il cuore

Io ti amo davvero giuro sul mio onore

Poi tra lenzuola  e sogni nel letto

Starsene in silenzio stesi li

Guardarsi e spogliarsi stupendi ogni volta

Capendo davvero l’amore cos’è

Poi arrivò l’inverno

Finirono le feste

Ci vedemmo tra studio baci e carezze

Poi nella tua stanza

Giocare ad amare

Davanti quei film che non finivano più

Farlo e rifarlo sempre più forte

Capendo davvero l’amore cos’è

Oggi che è finita

Dimmi cosa resta

Oltre un cuore ferito che non sa guarire

Ricordo ancora

Sere d’estate

Serate cantate e fuochi per le spiagge

I nostri baci

Salati al mare

Quegli attimi noi imparammo ad amare