Andrea Levico - Poesie

COSTRUIRCI UN PASSATO (SOGNANDO IL FUTURO)

 

Non posso far correre indietro il tempo

e cambiare quella che è stata

la tua vita passata;

però desidero che il nostro presente

giorno per giorno

ti regali un nuovo passato

ricco delle tante cose che sempre hai sognato

e che aspettavi di vedere realizzate.

Se ogni tuo sogno assomiglia al mio

e se ogni mio sogno assomiglia al tuo

la strada che stiamo percorrendo insieme

sarà ogni giorno più bella.

E se siamo sposati,

è proprio perché abbiamo capito

che i nostri sogni si assomigliano

e molto spesso sono uguali.


 

SOGNO PER TE

 

Sogno per te

un mondo di pace

in cui i computer

non cancellino gli uomini.

Sogno che riusciremo a donarti

la capacità di meravigliarti

di piccole cose,

di grandi panorami,

di ideali di vita,

della fede in Dio.

Sogno per te

che tu sappia capire gli altri

ed anche evitare, così,

le persone sbagliate.

Ma anche se io e tua mamma

sogniamo per te,

già sappiamo che, alla fine,

conteranno soltanto

i sogni che farai tu.

È molto difficile

insegnare a sognare.

Ci proveremo.

Perché di sogni è,

anzitutto,

fatta la vita.


 

IL LUOGO DEI SOGNI

 

Il mio luogo dei sogni

è abbastanza lontano

da rompere con il mio quotidiano;

ed è abbastanza vicino

da poter essere raggiunto

senza aereo

senza navi

su un’auto che mi conduce

al di là delle montagne

come un tappeto volante.

Il mio luogo dei sogni

non parla in inglese

non è in televisione

non si è mai visto al cinema

e non vi dirò qual è

perché non possiate rovinarlo.

Ha grandi panorami sull’acqua,

ma anche strette viuzze

e contorte strade di montagna

su cui è un piacere guidare.

È un’altra dimensione;

che posso raggiungere

in poco tempo.

Non cercate troppo lontano

Il vostro luogo dei sogni;

per andarci e per viverci

quante più volte possibile.


 

QUE CE SOIT

 

Que ce soit pour un instant;

que ce soit pour toute la durée

d’une journée de pluie;

que ce soit en rêvant,

que ce soit un long gémissement

auprès de toi;

que ce soit un jeu,

que ce soit une façon

pour se dire adieu;

que ce soit une histoire

qui ne connaîtra jamais de bonheur;

que ce soit moins qu’un instant

de douceur;

souris encore une fois.

Et tu me donneras l’illusion,

peut-être,

que ce soit un sourire pour moi.

(poesia vincitrice del concorso “Parole e immagini” edizione 1995).

 

CHE SIA

Che sia per un istante,

che sia per tutta la durata

di un giorno di pioggia;

che sia sognando

o che sia un lungo lamento

vicino a te;

che sia un gioco,

o che sia un modo

per dirsi addio;

che sia una storia

che non conoscerà mai la felicità;

che sia meno di un istante

di dolcezza;

sorridi ancora una volta.

E tu mi darai l’illusione,

forse,

che sia un sorriso per me.


 

NEBBIA

 

Nebbia;

lo sguardo scruta la pianura

come le pagine di un libro ingiallito,

interrogando alberi nascosti nel grigio,

giocando con le loro forme indefinite,

lasciandole muovere,

trasportandole sulla riva del mare,

trasformandole nei volti degli amici,

osservando le loro azioni,

ascoltando i loro discorsi,

lasciando che l’onda raggiunga il molo

e si divida.

Quando il volo della fantasia si dissolve

resta

il muro della nebbia.


 

NON SAREI ME STESSO

 

Non sarei me stesso,

senza questa grande Europa.

Vivrei lo stesso.

Esisterei lo stesso.

Ma non sarei me stesso,

senza il sogno illuminato

di chi seppe capire

che non un’altra guerra,

ma solo la fratellanza,

poteva rimediare ai torti

delle guerre passate.

Niente sarebbe lo stesso

senza la pace

che ha cambiato la storia.

Ed io non sarei me stesso

e, forse, non sarei vissuto

abbastanza a lungo

per sentirmi davvero vivo.


 

PARTENZA

 

Forse, continuo a sperare

che tu esca dalla nebbia

come l’apparizione in un sogno.

E cammino

dirigendomi dove il sole sta scomparendo

per poi scomparire anch’io

dalla luce dei lampioni

nell’oscurità;

lasciando che il vento

mi sfili dai capelli i pensieri

uno ad uno

e poi il freddo mi stringa

nel vuoto di questa solitudine.

Non sono che un’ombra

che passa sui marciapiedi

di strade aliene

quasi appartenesse ad un’altra dimensione

ed infine si allontana, verso il nulla.

Eppure, continuo a sperare

che qualcuno, un giorno,

si accorgerà di me.