PAROLE NUOVE
Nel buio della notte,
nel silenzio di voci,
davanti a un foglio bianco
raccolgo i miei pensieri
cercando una ispirazione
che non ho.
Le cerco, parole nuove, smarrite,
parole alate,
parole in rima,
suoni melodiosi
che accendano di nuova luce
le stelle in cielo.
Le cerco come un musicista
sul pentagramma dell‘ anima,
come un pittore
sulla tavolozza
dei suoi colori.
Chiudo gli occhi
e ascolto i suoni dell’anima,
cerco e trovo le rime
come perle sparse
da infilare nel filo della vita.
MARE E SALSEDINE
Sono viva,
si, sono viva.
Ho attraversato
pianure,
scalato montagne,
navigato mari in tempesta.
Sono viva,
impaurita,
infreddolita,
annaspo,
respiro
vestita di mare e salsedine.
Eccomi
nella terra promessa,
smarrita, approdo su altri lidi,
senza meta,
accarezzata da vento e fuliggine,
calpestando foglie
strappate dal vento dei ricordi.
Vago nella bruma mattutina
mentre odo passi felpati
di uomini soli
che violano il mio corpo
sottraendomi l’anima!
(Donna salvata dal naufragio del 10 ottobre 2019, traversata Mar Mediterraneo).
LA PAGELLA
Non ho più voglia di raccontare
di una barca in mezzo al mare.
Solcavamo il mare,
stipati come carta da macero,
venti contrari
scompigliavano anima e cuore.
La mia vita aggrappata a sogni e speranze,
soltanto ricordi di un tempo passato,
e una pagella tatuata sul petto.
La speranza di un approdo sicuro.
Nessuna bussola ad indicare la giusta rotta,
nessuna clessidra a scandire il tempo,
ho attraversato due continenti,
sono in mare, in mezzo a uomini disperati.
Davanti a me la terra promessa,
la mia pagella cucita nella tasca interna,
il mio lasciapassare,
ignaro che l’alta marea avrebbe frantumato il mio sogno.
Non ho più voglia di raccontare
di una barca in mezzo al mare.
IN MEMORIA DEL RAGAZZO DEL MALI NAUFRAGATO
IL 18 APRILE 2015
NOTTE DI NATALE
Soffiano venti di pace
sui cuori martoriati,
brillano stelle
sui cuori solitari.
Infondi serena notte
l’amore nelle anime ribelli,
dona sorrisi
ai nostri volti tristi e pensierosi,
dona vita.
Ecco,
albeggia il nuovo mondo
accarezzato da sopraffine note musicali,
canti di pastori,
suoni di zampogne,
il belare dell’ovile.
Brilla la stella cometa
sull’umile grotta,
tu, umile pellegrino,
incedi con passo lento,
labbra serrate,
cuore gonfio d’amore,
mani vuote.
Sono qui, Luce del mondo,
Bambino Gesù,
rischiara il nostro cuore,
spiana le nostre strade,
asciuga le nostre lacrime.
RINASCERE
Dopo giorni di solitudine e silenzio
Rinasceremo come il sole che irrompe all’aurora,
ogni mattina,
rinasceremo come piccoli boccioli in fiore
nei giorni di primavera,
rinasceremo come onde che lambiscono la spiaggia
nei tramonti estivi.
Rinasceremo:
più forti, più veri, più umani.
Rinasceremo:
contro ogni avversità,
contro ogni ingiustizia,
contro ogni violenza.
Rinasceremo, sì, con tanto dolore,
ma con la voglia
di abbracciare il mondo intero.
(I giorni della quarantena, aprile 2020 ).
PUNTA PIETRE NERE
Nel silenzio e nell’infinito
ondeggiare del mare
il pensiero vola
nell’immenso cielo azzurro.
Inattesi affiorano
come rocce calcaree
accarezzati dalla bassa marea,
i ricordi
salati, stropicciati, spezzati.
Le onde li accarezzano, li cullano,
li riportano a riva.
E in questa nuova estate,
seguendo lo sciabordio delle onde,
il loro infrangersi sulla “Punta Pietre Nere”
ora le nuvole disegnano il tuo viso.
Tu sei il sorriso,
tu sei il coraggio,
tu sei la forza,
tu sei tutti noi,
tu sei tutto,
Sei!
LE QUATTRO STAGIONI
Porto con me i miei ricordi
Come vecchie fotografie
Oramai sbiadite dal tempo.
Estati calde e assolate
Profumo di salsedine.
Autunni colorati
di mille foglie al vento
aria dolciastra di mosto.
Inverni miti, deboli piogge
odore acre di legna e fuliggine.
Sogno ancora la primavera
con le sue gemme,
la dolce melodia delle rondini,
il suono metallico
delle campane a festa!
(Le stagioni come metafora della vita.)
SE L’AMORE FOSSE ORO
Se il mio amore fosse oro
custodirei il mio cuore
in uno scrigno segreto.
Se il mio amore fosse oro
farei brillare la mia candida anima
come un sole a mezzodì.
Se il tuo amore fosse oro
io non lo custodirei
in una teca di cristallo,
ma lo trasformerei in polvere di stelle
da spargere nei cieli,
affinché cada come neve
negli inverni del cuore
a incantare e a far innamorare
le anime solitarie!
RINASCERE
Rinasco,
ogni primavera,
col timido
sole di marzo.
Rinasco
con rami rigogliosi
ricchi
di fragili gemme.
Rinasco
ogni volta che sfioro
gocce di rugiada.
Rinasco
all’aurora
quando il sole
imporpora il cielo
e l’anima si sveglia
dal dolce letargo invernale.
Rinasco
ogni anno,
come araba fenice
dalle mie ceneri.
(19 Marzo 2017)
A MIO PADRE
Con i tenui venti di autunno,
con il placido danzar di foglie,
col timido sole mattutino di ottobre
cosi sei volato via…
Mi ricordo la tua fronte
imperlata di sudore,
nella calura estiva,
le mani sporche di terra
ricolme di frutti succosi.
E il sorriso, le lacrime, l’amore
ad ogni ritorno nei giorni di festa.
La tua essenza
che scorre nelle nostre anime,
nei nostri volti,
nel nostro nome
nel tuo nome.