Biografia

Sono nata nel 1956, tra le verdi montagne di Monteforte Irpino e vivo ad Avellino da oltre cinquantatré anni.

Ho lavorato per circa quarant’anni, raggiungendo i requisiti per la pensione che, per me, ha rappresentato l’inizio di una nuova vita.

Sono appassionata di lettura e scrittura e, avendo più tempo libero, ho acquisito anche una piccola competenza per la sceneggiatura di film. Credo non si debba mai smettere di imparare.

Il mio primo racconto, intitolato “La piccola sedia”, si è aggiudicato, nel 2013, il secondo premio del concorso letterario “Rocca Flea”, organizzato presso la città di Gualdo Tadino.
Nel 2015, il racconto intitolato “Il colore dell’anima” ha vinto il primo premio del concorso “La goccia blu”, indetto dall’Alto Calore di Avellino.
Scrivo racconti divertenti, sceneggiature e opere teatrali comiche in vernacolo napoletano.
Per ora ho completato un testo teatrale intitolato “Se Amleto fosse napoletano”, liberamente ispirato alla tragedia di Shakespeare, trasformando il dramma in comicità, ho messo in scena un Recital tra il drammatico e il comico, “Donna… nido d’amore”, contro la violenza sulle donne ultimando, infine, una commedia per ragazzi intitolata “Tutti matti per il Talent”, andato in scena, con grande successo, presso la scuola media di Monteforte Irpino.
Continuo a scrivere per diletto, pubblicando i miei racconti su internet (Racconti nella Rete,WWWITALIA, che si occupa di Cultura, Politica e Tempo Libero e “Facebook”).
In questo periodo, sto lavorando alla stesura di un libro la cui storia è ambientata negli anni ’60 e, contemporaneamente, a un giallo di cui spero di scrivere anche la sceneggiatura. Molti progetti, sia teatrali, sia cinematografici, aspettano di vedere la luce uscendo fuori dal cassetto in cui li ho riposti. Vedremo. In fondo è a sessant’anni che comincia la vita vera.
Di me stessa penso: “So di essere un’ignorante ma amo scrivere e, nonostante tutto, c’è qualcuno cui piace ciò che creo”. Gli ignoranti, a volte, hanno più fantasia di chi ha alimentato la propria cultura studiando e, poi, si può sempre migliorare.
L’importante è avere il dono della creatività e non essere mai banali.