Vorrei prendere il tuo male
Tutto sembra un film.
Tu, con lo sguardo vuoto
mi guardi
cercando delle risposte
ai tuoi perché.
Un moto di paura e smarrimento.
Non un ricordo,
solo il nulla!
Tutti noi volati via,
chissà dove.
Nascosti forse
nei meandri del tuo inconscio:
un aggroviglio di esseri umani
a cui non dai un nome.
A singhiozzi piangi
ed io… impotente.
Ti stringo fra le mie braccia
sapendo che, per te,
non sono null’altro che un’estranea
che cerca di consolarti.
Rabbia per quell’identità strappata.
Frustrazione.
Vagabondo,
niente ha più senso.
Vorrei prendere il tuo male
ma reprimo il dolore
che sta sgretolando
come briciole
la mia integrità.
Pochi attimi
e mi rendo conto
di averti perso
in quel tunnel
senza luce.
Prima di te
Ho tra le mani foglie rinsecchite, ingiallite
di diari tanto cari:
emozioni passate ma mai dimenticate.
Prima di te il deserto,
il vuoto dentro.
Con un cuore raggrinzito dal dolore
ero così sprofondata
in una fitta oscurità.
Chiusi me stessa
in una trappola senza scampo
consapevole e tenace
a non volerne uscire.
Ma poi…
ho assaporato la tua allegria
che ha spazzato via
le mie tempeste interiori.
Finalmente respiro amore!
Brezza
Nell’ombra del silenzio
alitava sulle acque
e cullava le onde
strappando dolcemente
sussurri alla luna.
Muoio
Grida
di un silenzio soffocato.
Occhi arrossati,
labbra tumefatte:
disperazione pura.
Lacrime
squarciano il viso:
solchi profondi
che non andranno più via
diventando segni indelebili
di un passato
che sarà sempre presente.
Vergogna,
umiliazione,
sensi di colpa,
ribrezzo verso un corpo
che non sarà più mio.
Prigioniera di un bozzolo
scalfito e poi deturpato,
muoio.
Finalmente vedo
Occhi insaziabili
di conoscere la truce verità
ma restii ad accettare
quei sapori amari, aspri.
Finalmente vedo
con le mie mani.
Ho imparato ad uscire
dall’oscurità.
Incapace del più piccolo movimento,
rinasco.
Germoglio dopo germoglio,
cresco.
Che sa d’immenso
In riva castelli di sabbia,
ciottoli e conchiglie.
Tra grida e pianti
mi immergo
in un sogno
di echi lontani;
nuoto in un mondo
che sa d’immenso.
Te dentro me
A te che non hai un nome
Ore contate,
sogni infranti
come stelle cadute a pezzi.
Rassegnazione.
All’improvviso il caos.
Io come un automa
senza connessione alcuna.
I sentimenti si confondono.
(Silenzio)
Gli occhi si schiudono
tra le ombre che mi fissano.
Sento la vita.
Sognante vagabonda
Sognante vagabonda
mi nutro di te.
La penna scivola,
parole e parole
si ergono in volo.
I sentimenti affiorano
ed io finalmente libera
piango.
La ricerca di me
Quante volte
ho cercato rifugio
in quella stessa caverna
che aveva ospitato
anime senz’ali
come la mia.
Vi cercavo il silenzio
per cucire i brandelli
della mia vita surrogata
e poi abbandonavo me stessa
in lugubri, oscuri incanti.
Sentimenti spenti
giacevano nell’ombra debole e scoraggiata
fino al tuo arrivo.
Radioso e aureo
mi apparivi come l’unico,
forse, magnifico miraggio
in un vortice di illusioni.
Persa per sempre
A Vi che ha “colorato” la mia vita
Persa per sempre
nei tuoi occhi
lontano dalle ambiguità della vita.
Vivo
essendo solo
me stessa
spogliata delle amarezze,
dolci ipocrisie
di una necessaria finzione.
Seguo le onde
di una bocca fruttuosa
che mi parla
di infinite felicità
non più inafferrabili.
Ti schiudi e mi avvolgi
di un inebriante profumo
che sa di amore intenso.