Anna Capitani - Poesie

VORREI… che

 

Il mormorio del mare

la tua voce

Il calore del cielo

Il tuo sorriso

Il borbottio delle nuvole

il tuo canto

Il succo del melograno

Il tuo amore

Ma … la tua voce è dentro me

Il tuo sorriso nei miei occhi

Il tuo canto è nell’universo

Tu sei nell’Universo


 

L’INCONTRO

 

 

Incontro di anime, di sguardi

Gli occhi parlano per noi

Le parole sono tra noi

L’amore è fra noi, ma non ci uniremo mai

Sfiorarci è estasi, gli occhi assecondano

Ti vedo con me, ma ti allontani

I nostri pensieri si rincorrono,

sono incontri amorosi, notti insonne

il mio canto è per te, la tua voce è mia

mai potrei amare di più

se soltanto tu volessi…


 

CONTINUARE …   

 

Perché continuare a sognare,

la fantasia mi  trasporta nel mondo

ai musei ancora chiusi per me

alle città non ancora viste

alla voglia di viaggiare,

alla voglia di scoprire

scoprire anche la mia anima

camminare per strade ricche di pensieri

alberi che tendono all’alto

vedere e scoprire i loro giochi solari

il mondo è colore è vita

il movimento è vita

la staticità è un’amara attesa

un’attesa ed una conclusione inevitabile


 

INTERMEZZO  

 

Attimi di sospensione

Attimi di attesa

Una scena termina ed un’altra deve apparire

La musica sottolinea questo passaggio

Note ascoltate e vissute

Note da ascoltare e da vivere

Nella vita qual è il nostro intermezzo?

Note vissute anche con gli strappi

Note da ascoltare con l’anima

Il vissuto è noto

Il futuro è anche speranza

Lo sguardo si addolcisce nella speranza

Lo sguardo si rattrista per ciò che non c’è più


 

SE POTESSI  

 

Il fragore della cascata, dolce violenza

La spuma dell’acqua, l’eco delle mie parole

il fluire dell’acqua, l’eco che si disperde

nell’acqua lo specchio del tuo sguardo

sei lì, sorridi, scorri veloce!

m’immergo, allunga le tue braccia, aiutami!

Ma invano, scorri veloce!

se soltanto potessi raggiungerti!

Gli alberi riflessi facilitano la tua corsa,

Non vogliono estranei

E’ tua la purezza dell’acqua


 

IL DESERTO

 

Gli occhi aperti in questo deserto

m’incammino per dune ed oasi

le stelle illuminano la mia notte

i giorni sono scanditi dallo scoccare delle ore

seguo un barlume di luce

non so quale sia la mèta

mi piace affidarmi, sono serena

il cammino è in solitudine,

ma ciò non mi spaventa

trovo bella anche la sterilità che mi circonda

la certezza per un domani

è come una sorgente dissetante

ed io continuo seguendo il barlume di luce



IL VUOTO

 

Una lunghissima pagina bianca

Una penna si accinge a narrare

Non è facile! La mano a volte è tremula

Gli eventi si accavallano, l’emozione ritorna

La penna continua il suo narrare

Passioni vissute con amore e  dolore

Difficoltà affrontate e superate

Poi, nella pagina il primo spazio vuoto

Volutamente indica un pensiero: ma che cos’è la vita?

La penna continua il suo narrare

Nell’animo c’è il vuoto, perché?

Che cosa si vorrebbe e non si riesce a vedere?

La VITA continua a scorrere come un ruscello

Non sempre il suo percorso è senza intralci

Basta trovare la Sorgente e chissà…

Forse il vuoto della pagina potrà riempirsi  


ECCOMI  

 

Senza ali,  volare  non è facile,

Ma tu sai come farmi volare

Seguo le note che si perdono nello spazio

Volo fino all’infinito, lassù nessuno può ferirmi

Guardo sotto di me,

dall’alto si misura la povertà dell’uomo

Il suo essere si perde nell’egoismo

Quante mani si tendono per chiedere aiuto

Quante mani si ritraggono per timore

Sguardi che sfuggono per non vedere miserie

Paure che  t’impediscono di fermarti

Gli orrori sono i nostri compagni di cammino

Cosa posso fare? Dio dove sei? Vorrei bussare alla tua porta

Il cessare della note ferma il mio volo

Una mano si posa su di me, sussulto,

Non sono sola, un fruscio d’ali ed una voce mormora Eccomi!