La farfalla
Fragile creatura di primavera;
del sole, delle viole, della natura in fiore.
Tu, librata dalle candide alette,
felice svolazzi e ti posi sui fiori,
gustandone il nettare;
ignara della tua breve vita.
al capolino del sole cadente
come fiore, per sempre, tra i fiori ti posi;
meravigliosa creatura
della bella stagione degli amori.
La piccolezza dell’ uomo
E’ bello sfidare lo sguardo
di chi, con insistenza, ti guarda
e spesso riprovavo
e sempre ci riuscivo.
Ma, un giorno, il sole d’ oro
m’ invitò col suo tepore
ed io volli provare
a fissare il suo bagliore.
Il mio sguardo lacrimava,
per la luce che accecava.
La mente si convinse, ed è pur vero,
che l’ uomo è un granellino, nell’ universo intero.
Preghiera di un albero
Un albero ingiallito,
al cielo nuvoloso,
stendea le lunghe braccia,
in segno di preghiera.
Tutte le foglie sue
a mille, a mille
erano morte.
L’ ultima solamente,
l’ ultima foglia gialla
ancora lì aspettava,
attaccata al suo ramo
che l’ aveva generata.
La preghiera fu vana.
Lieve un soffio di vento
staccò la foglia stanca
e senza vita
che dell’ albero,
ai piedi, si adagiò.
L’ aquilone
Basta un rombo di carta velina
incollato su due striscioline,
a dar vita ad un aquilone
dal colore del sole,
arancione.
La sua coda di stella cometa,
coi smaglianti colori di Patria,
danno al cuore una luce di pace
e allo sguardo nostalgici dì.
La sua vita ad un filo è legata
ed il vento lo fa volteggiare
sopra il prato,
sul monte,
sul mare,
rincorrendo il suo ebro destino
nell’ immenso cielo turchino.
Chi con lui riesce a volare
e a danzare, sospinto nell’ aria,
scoprirà tante cose da amare
e più viva la sua vita sarà.
Basta un pizzico di fantasia
e nel cuore tanta armonia.
I colombini
Anche stamattina i colombini,
col vento, la pioggia, il freddo forte,
raccolti sul cornicione di un palazzo;
affamati, un po’ sbandati, infreddoliti,
aspettano il cibo di ogni mattina:
una mollichina di pane,
nell’ acqua inzuppata;
di frumento, di cereale,
di semi di grano una bricioletta,
dall’ alto lanciata,
li avvisa, li raccoglie
e felici, con le ali distese,
nello spazio si lanciano;
beccano quel poco cibo a loro donato
ogni mattina, per un’ intera giornata.
E’ questa la nostra società
Razzismo, terrorismo;
naziskin, rivendicazioni,
per un programma alla televisione.
Mafia, camorra, sacra corona
Ieri, oggi, sempre, in ogni ora.
Parole, parole, parole,
per riempire le pagine di un giornale.
Racket, violenza, droga, prepotenza,
miseria, depressione, soprusi, prostituzione;
tasse a profusione, cassa integrazione.
Tutto a portata di mano,
il pane quotidiano dell’ anziano,
dell’ adulto, del bambino,
in un’ atmosfera inquinata,
in una società malata,
come malato è il nostro pianeta
e nessuno se ne ravvede
e giù parole, parole, parole
senza mai una conclusione.
Parole, parole, parole
che fanno solo danno e confusione.
Se ci fosse più amore
Se gli uomini si amassero di più
la vita sarebbe come la cerchi tu.
Il mondo diverso apparirebbe,
il cammino, meno duro sembrerebbe
Se tutti ricordassero che l’ amore
non costa, perché è in ogni cuore
ricchi e poverelli sarebbero più fratelli;
il cattivo col buono, per chiedergli perdono.
Non più sete di potenza.
Tra i paesi più alleanza.
Tanta pace in tutto il mondo,
ogni cuore più giocondo,
per una vita meno dura
e una pace più sicura.
L’ emigrante
In una valigia ho deposto il mio cuore;
insieme a vestiti, gioie, dolori;
dolci ricordi, affetti profondi.
Un fischio, un saluto e il gioco è finito.
Un grande rimpianto, un cuore trafitto.
Una nave che salpa, un porto lontano:
gran confusione, tanta emozione.
E’ un gioco infantile, di ingenui bambini
trovar l’ evasione in terre lontane.
E’ un triste risveglio che il cuore attanaglia
di chi si ritrova in terre straniere,
lontane da chi ti ha dato i natali,
ti ha visto piccino, ti vuole vicino.
Ora il tutto è rinchiuso in una valigia
che apri pia, piano,
per non maltrattare
tutto quel che ti lega alla Patria lontana,
agli affetti più cari, alla speranza, alla vita.
Al sole
Sole cocente;
sole leone
ridona ai cuori
il perduto amore;
riscalda il sangue,
piega la spada,
prosciuga il fango,
ravvivi l’ azzurro;
porta la pace,
distruggi la guerra,
esalta la vita,
abbatti la morte
Alla luna
Mi ritenevo tanto fortunata,
abitare dove la luna era nata
e amavo contemplare il freddo viso
che mi guardava con egual sorriso
e m’ avvolgea con brillante luce,
nelle notti serene e pien di pace;
cercando di scoprire tutti i misteri
che oggi son svelati al mondo intero,
coinvolto da un’ enorme ammirazione
e pur da tanta, troppa delusione,
per non poter più fantasticare
con l’ ingenua amica,
dell’ età più cara.