IL vento
Freddo come il vento
che porta con se fiocchi di neve gelida,
e’ il tuo richiamo al mio chiedere.
L’alito gelido mi trafigge.
Io, come polvere leggera
antepongo il mio inutile essere
a me stessa al mio cuore.
Confusa arretro nei miei incubi, dolci illusioni.
Tu che sali e scendi le dune,
non ti accorgi della loro provvisoria nascita,
senza violare le tue catene,
pietoso boia
stringi ancor piu’ forte le mie.
Io cado nel buio dell’anima,
la notte profonda mi avvolge
non permette al giorno di nascere,
se tu non ci sei.
Il sogno
Dormiro’ abbracciata con te
tutta la notte,
quando fara’ giorno
tratterro’ piu’ a lungo possibile
il mio sogno
dentro di me,
nel mio cuore.
Per te.
La vita
Il mio pensiero non riesce a fermarsi,
ti cerca
ti vuole
scivola lontano,
ti cerca
ti trova, ti abbraccia
ti prende per mano,
ti porta a me.
Io aspettavo.
Per sempre abbracciati
camminiamo
per le strade della vita.
La nostra vita.
La vita
Le mie braccia circondano
il tuo corpo,
il mio cuore colmo di te.
Emozioni.
Attimi caldi d’amore.
Il tuo sguardo assente,
il tuo corpo inerme all’abbraccio
il tuo spirito arido in te.
Io illusa.
Chiedevo amore.
Tu imperterrito
non sentivi,
non ascoltavi,
non rispondevi all’invito.
Sogno bello e orrendo.
Io schiava di me stessa,
dei miei sentimenti.
Smarrita.
Un amico
Ti ho incontrato
amico mio lungo il viale,
l’aria tiepida
la luce soffusa,
ti ho abbracciato
ho appoggiato il mio corpo sul tuo.
Felice.
Ho guardato i tuoi occhi,
ho detto grazie,
di aver scoperto la donna,
la persona,
l’anima.
La mia anima.
Il figlio
Sembra cosi grande ora,
questa casa.
Non e’ cosi,
e’ soltanto tristemente vuota.
Un ordine maestoso
allarga l’immensa tristezza.
Fiore di un giardino smenbrato
coltivato per abbellire il mondo,
bello e dignitoso cammina
per le strade.
Senza far riporno.
Il tempo
Ovattato, irreale avvolge se stesso.
Anima senza luce,
silenziosa.
Opaco pensiero senza voce,
infinito.
Sogni annichiliti,
chine speranze iraconde
generosa deriva il cuore.
oceano di dolore.
Il nulla.
Firenze
Ho camminato lungo il fiume,
ho camminato sull’erba,
ho sfiorato l’acqua.
Leggera, non appesantita dalle cose.
Sono tornata bambina.
Camminavo lungo i ruscelli,
godevo dei giochi d’acqua
del colore dell’erba,
la cornice delle montagne.
Mi ritrovo donna.
Il sole al tramonto veste la citta’
adagiata sulle sponde del fiume
maestoso e quieto.
Bello come allora.
Viareggio
La borghesia ipocrita illumina
la passeggiata lungo il mare,
a Viareggio.
Facce silenziose e tristi,
manifeste dell’ostentata opulenza
portafogli gonfi di carta.
La bambina a piedi nudi gioca
sulla sabbia bagnata.
Le mani costruiscono giochi di fantasia,
ignara dell’apparenza
risponde al mare.
Felice.
L’infinito
Ti prego fermati
accogli il tuo dolore
abbraccia il tuo grande immenso dolore,
portalo con te,
su di te, fedele compagno di vita.
Della tua nuova vita.
Rumori antichi, conosciuti , amati,
serpeggiano come aliti di gelo,
pronti a rinnovare il ricordo, l’amore, il dolore.
Rimenbranze compiacenti
ti aprono il cuore.
Lacrime.
Gocce di stelle.
Sentimenti infiniti concedono gioia e disperazione,
come il cielo alterna il giorno alla notte.
E’ la tua notte.
Accendi una stella.