Anna Maria Bigoni - Poesie

IL vento

 

Freddo come il vento

che porta con se fiocchi di neve gelida,

e’ il tuo richiamo al mio chiedere.

L’alito gelido mi trafigge.

Io, come polvere leggera

antepongo il mio inutile essere

a me stessa al mio cuore.

Confusa arretro nei miei incubi, dolci illusioni.

Tu che sali e scendi le dune,

non ti accorgi della loro provvisoria nascita,

senza violare le tue catene,

pietoso boia

stringi ancor piu’ forte le mie.

Io cado nel buio dell’anima,

la notte profonda mi avvolge

non permette al giorno di nascere,

se tu non ci sei.


 

Il sogno

 

Dormiro’ abbracciata con te

tutta la notte,

quando fara’ giorno

tratterro’ piu’ a lungo possibile

il mio sogno

dentro di me,

nel mio cuore.

Per te.


 

La vita

 

Il mio pensiero non riesce a fermarsi,

ti cerca

ti vuole

scivola lontano,

ti cerca

ti trova, ti abbraccia

ti prende per mano,

ti porta a me.

Io aspettavo.

Per sempre abbracciati

camminiamo

per le strade della vita.

La nostra vita.


 

La vita

 

Le mie braccia circondano

il tuo corpo,

il mio cuore colmo di te.

Emozioni.

Attimi caldi d’amore.

Il tuo sguardo assente,

il tuo corpo inerme all’abbraccio

il tuo spirito arido in te.

Io illusa.

Chiedevo amore.

Tu imperterrito

non sentivi,

non ascoltavi,

non rispondevi all’invito.

Sogno bello e orrendo.

Io schiava di me stessa,

dei miei sentimenti.

Smarrita.


 

Un amico

 

Ti ho incontrato

amico mio lungo il viale,

l’aria tiepida

la luce soffusa,

ti ho abbracciato

ho appoggiato il mio corpo sul tuo.

Felice.

Ho guardato i tuoi occhi,

ho detto grazie,

di aver scoperto la donna,

la persona,

l’anima.

La mia anima.


 

Il figlio

 

Sembra cosi grande ora,

questa casa.

Non e’ cosi,

e’ soltanto tristemente vuota.

Un ordine maestoso

allarga l’immensa tristezza.

Fiore di un giardino smenbrato

coltivato per abbellire il mondo,

bello e dignitoso cammina

per le strade.

Senza far riporno.


 

Il tempo

 

Ovattato, irreale avvolge se stesso.

Anima senza luce,

silenziosa.

Opaco pensiero senza voce,

infinito.

Sogni annichiliti,

chine speranze iraconde

generosa deriva il cuore.

oceano di dolore.

Il nulla.


 

Firenze

 

Ho camminato lungo il fiume,

ho camminato sull’erba,

ho sfiorato l’acqua.

Leggera, non appesantita dalle cose.

Sono tornata bambina.

Camminavo lungo i ruscelli,

godevo dei giochi d’acqua

del colore dell’erba,

la cornice delle montagne.

Mi ritrovo donna.

Il sole al tramonto veste la citta’

adagiata sulle sponde del fiume

maestoso e quieto.

Bello come allora.


 

Viareggio

 

La borghesia ipocrita illumina

la passeggiata lungo il mare,

a Viareggio.

Facce silenziose e tristi,

manifeste dell’ostentata opulenza

portafogli gonfi di carta.

La bambina a piedi nudi gioca

sulla sabbia bagnata.

Le mani costruiscono giochi di fantasia,

ignara dell’apparenza

risponde al mare.

Felice.


 

L’infinito

 

Ti prego fermati

accogli il tuo dolore

abbraccia il tuo grande immenso dolore,

portalo con te,

su di te, fedele compagno di vita.

Della tua nuova vita.

Rumori antichi, conosciuti , amati,

serpeggiano come aliti di gelo,

pronti a rinnovare il ricordo, l’amore, il dolore.

Rimenbranze compiacenti

ti aprono il cuore.

Lacrime.

Gocce di stelle.

Sentimenti infiniti concedono gioia e disperazione,

come il cielo alterna il giorno alla notte.

E’ la tua notte.

Accendi una stella.