Annarosa Cavalieri - Poesie

IO T’AMO, PAPÀ



Tra orgoglio e premura

 

con te ho superato ogni altura

 

Non bastan parole

 

Ti guardo, ti ammiro

 

E non cambio pensiero

 

Sei cuore, sei testa

 

Ma anche cielo tempesta

 

Alle tue braccia celesti 

 

raccomando paure

 

incertezze, sventure

 

Non temo il giudizio

 

Nessun precipizio

 

Sei roccia, sei grande

 

La tua mente è un Atlante

 

i tuoi occhi lo sanno

 

Quanto ti amo, papà

Io t’amo, papà


NEGLI OCCHI TUOI



Lacrime: avanzai sospiro…

come minuziose perline salate

Tasselli di emozioni accampate

E qui, le nostre pupille

a rincorrersi come libere anguille

Cielo: limpidi organuli blu cera

ove se la vita è una fiaba

Tu sei l’isola che non c’era


A MIA NONNA

 

Nelle giornate più belle

e contro quelle più avverse

Sei qui a sorreggermi

Sempre pronta a difendermi

Il tuo profumo fa capolino

come il sole dietro una nube

Te che entri nei miei pensieri

vorrei che tre anni fossero ieri

per rivederti e stringerti forte

Cento secoli ancora

per allontanare la morte

E invece ci è rimasta la notte

dove la ragione fa a botte…

perché da te non esiste materia

da noi invece ogni cosa è deleteria

Ma continuerò a credere in Te

e senza remore alcuno

di quel regno, lo sai

Io ascolterò il Re


SE FOSSE CASA MIA

 

 

S’inspira un profumo nuovo laddove iniziano i sogni…

Son morbidi e incantevoli angeli nel loro tepore di mezzanotte.

Hanno le guance calde e le mani bianche e son forse la cosa più bella ch’esista al mondo

-quello vero- perché puerile sarebbe pensare che questo squarcio di terra sia tutto quello che abbiamo.

Io leggevo le rughe del mio viso, guardandomi allo specchio ogni sera prima di coricare i pensieri e dietro ogni ruga, una storia. Mi piacciono i racconti, raccontarmi qualcosa. E se ti chiedessi di farlo?
Sai, io non potrei fare a meno di calarmi nei personaggi, sentir mie le loro più recondite paure.

E’ sensazionale, perché ti senti pieno.
E’ sensazionale, perché non ti senti solo.

Alla gente piace la compagnia, quella invece mi è frivola.

Io della compagnia non saprei che farmene, non avremmo niente da dirci noi due.

Sarebbe uno di quei silenzi sordi che fa l’acqua quando cade nel pozzo.

Ti senti soltanto più triste.
E sono tutti così, troppo attenti e distratti dai loro problemi.

 

Tu invece mi sorprendi.

Mi fai il dono di un’attenzione.


MAMMA



Mamma, tu sei il fiordaliso

che delle mie emozioni

ha il più bel sorriso

I fiori son la luce del colore

ma io nei tuoi occhi

Quel giorno…

ho visto solo dolore

Nessuno è mai pronto

al cospetto del gran male

E io a quella parola

so solo che tutto

divenne nugale

Ma tu sei forza,

esempio e coraggio

Alla vita lo hai detto:

‘’Resto qui per un altro viaggio’’


SOLO E SOLTANTO PER TE


E’ per te che ai cigli della strada crescono, floridi, violacei giacinti.
Per te che il sole decide la ritirata solo dopo averti dato tutto il fervore del suo cuor e la luna, vivida soglia di pace, s’offre d’allietarti i pensieri scuri con le sue premure di buon latte.

La luna accoglie i misteri dell’uomo tanto da non aver proprio nulla da invidiare agli altri astri.
Ha in sé leggenda, storia e fantasia. Non accetta che di buon grado il desiderio di una virtù, subordinato all’ampolloso e retorico monologo della buonanotte. Al rito segue l’abbraccio dell’alba.
Questa è l’accondiscendenza delle belle arti.

A me i pensieri non vanno a letto, ma a letto restano svegli
La notte è la mia Musa, la luna il mio abito bianco


COME BACK HOME, A.


E se in punta di piedi le carte cadessero?
Il gioco francese finirebbe e io uscirei dal labirinto mentre or ora gioco all’angolo del pruno coi micini e inseguo i conigli bianchi che zampettano veloci da una prateria all’altra.
Sono velate, le praterie.. come se fossero la solitudine, la nostalgia, il sole che si rammarica della pioggia. Sono l’imbrunire dei pensieri e l’infanzia assieme. Le adoro.
Alle mie spalle e tutt’intorno: uno scampanellare continuo, le risate lontane dei bambini,
l’aria che ti punge le guance e un flebile richiamo…

Io continuo a saltellare nel mio vestitino azzurro coi calzoni bianchi e le scarpine nere (..)


TI AMO


Nobile affanno
del cuore tiranno
malanno fugace
che investe
il pensiero
Ti amo


MARGOT E LE SUE FOLLIE


Cerchiamo il mite, il generoso, il cuore buono, credendo e a volte sbagliando che tutti abbiano le nostre stesse similitudini di ragioni e di intenti, semplicemente che siano le nostre membra trasportate dalla più sincera e attitudinale empatia dei sensi. Non sempre accade e questo Margot lo sapeva bene che decise di andarsene per una di quelle terre lontane ove non si parla la stessa lingua, ma si canta lo stesso cuore.

(..) Scegliete sempre la pace, è l’ideale migliore.

                                            A tutti diceva ‘’se non sai chi sono, non saprai mai dove sto andando’’


ETERNA POESIA

 

Quell’unica cosa
che ti distingue
dalle stelle
è la tua eterna     
p o e s i a