Antonella Manzo - Poesie

Grecia

Tu, che percepii da piccola,
tu, che mi allettasti
col tuo tragico sentire,
tu, che colmasti il vuoto del mio cuore
con l’amore di un sublime ineffabile,
tu, che mi plasmasti il pensiero
di idee di infinito attingibile,
mi vedi ora come mi contorco
come fiamma superstite
di un fuoco morente
nel camino diroccato
di una casa abbandonata?
Anche tu giaci prostrata
da un male non scelto,
atterrita da un incubo
che non smette,
pago soltanto del tuo sangue,
allungato con le lacrime
di un popolo la cui identità
era solo l’orgoglio di vivere.