Antonella Parisi - Poesie

Il fungo, il fiore e l’Albero

C’era una volta un fungo,
un fungo orgoglioso,
che teneva alto il suo cappello,
che si vantava dei suoi colori
ed era fiero di essere…un fungo!!!.
Si sentiva pieno di sé
Non provava il bisogno di stare accanto agli altri: “Sono unico, meraviglio;
non ho bisogno di nessuno” diceva.

Accanto a lui c’era un fiore semplice
che, udendolo parlare,
si rattristava per il suo egoismo e,
aprendo i suoi petali diceva: “È meraviglioso quando le api si appoggiano su me,
quando le farfalle mi svolazzano intorno,
quando il sole maestoso, con i suoi raggi mi sfiora e mi riscalda… quando gli altri possono sentire il mio profumo…
Sono felice di dare quello che ho agli altri”.

Il fungo non capì:era troppo orgoglioso!.

Il fiore lo guardò, gli sorrise e disse:
“Ho pietà di te…
È meraviglioso donarsi agli altri;
è nel donarsi che si riceve,
è nel donarsi che ci si realizza
ed è nel donarsi che si vive.
Tu vivi perché stai attaccato al “Grande Albero”
È Lui che ti nutre
mentre tu non te ne accorgi; se ti stacchi da Lui, morirai,
hai bisogno di Lui:sappilo riconoscere!”.

Il fungo capì e abbassò il suo cappello, ringraziò l’Albero che nel segreto lo nutriva,
ringraziò il fiore che aprí i suoi occhi
e disprezzò se stesso perché era stato egoista.

E tu che sei qui di fronte a leggere,
sei sicuro di non essere come quel fungo?

 


 

La certezza della tua presenza

È vero io non ti vedo ma so che ci sei
Sei presente in ogni luogo e in ogni istante…
Sei presente nel fiore che sboccia
Nel sole che riscalda
Nel sorriso di un bambino
Nell’emozione di un uomo dal cuore duro.

Sí, ti sei sempre presente e
Ti confesso che non posso fare a meno della tua presenza.

Per me sei come l’aria che respiro
(essa mi permette di vivere),
anzi sei di più, sei la vita stessa!
Sei l’amore, sei tutto il bene che l’uomo possa
desiderare.
Tu sei il più grande tesoro.
Tanti affermano che non ci sei perché non ti vedono
Eppure l’aria c’è anche se non si vede e non si tocca.

Sono felice di averti vicino
“Invisibile” Padre
“Invisibile” Amico
“Invisibile” Forza capace di muovere il mondo.

Grazie per l’efficacia della tua “invisibile” potenza
Grazie per l’immensità del tuo “invisibile” amore
Grazie per la realtà della tua “invisibile” salvezza
Grazie per la verità della tua “invisibile” presenza.

Sono felice di amarti mio “invisibile” Dio
Grazie perché ti rendi visibile
nello sguardo di chi mi vuol bene.

 


 

Con te nella valle

Ho provato da sempre a parlare con te…
nei tuoi momenti di gloria,
nei tuoi momenti più lieti, di vittoria,
quando il tuo cuore gioiva ma…
non hai sentito la mia presenza vicino alla tua,
non hai sentito la mia voce…

Allora ho permesso che le prove
ti portassero nella valle, sí proprio lí,
dove sei solo, senza l’appoggio del tuo egoismo,
Lí, con la tua fragilità, lí con il tuo essere semplicemente uomo,
Lí dove le barriere dell’apparenza crollano…

E così come uomo assetato che ricerca acqua per vivere
Tu hai cercato Me…
Ma io sono sempre stato lì, accanto a te e sempre ti starò accanto.

Se qualche volta sarai condotto nella valle
Non cercare il perché, lo sai già:
Tuo padre desidera parlare con te.

 


 

Ti presento ciò che ho

Piove.

La città è buia.
Solo da dietro una finestra brilla una tenue luce.
Dietro la finestra un bambino che guarda fuori
le gocce che cadono,
guarda quel buio che non gli piace,
ha paura di uscire fuori,
ha paura che la pioggia spenga quella fiamma
che lo illumina,
che gli permette di vedere chiaramente ogni oggetto,
ha paura che la pioggia lo colpisca…
ma ascolta il suo cuore…
segue il suo desiderio più forte
quello di dar luce
a quella città che vive nel buio.

Deciso, afferra la sua candela
apre la porta…Va…

Non si preoccupa della pioggia che lo colpisce…
bussa in ogni casa,
offre la luce della sua candela
a chi, dopo avergli aperto la porta,
gli porge la sua candela.

Ecco che la candela spenta riceve la fiamma, si accende e dà luce a tutta la casa.

Quando ormai il bambino ha completato il suo giro
Il tempo è diventato sereno.
La città è quasi tutta illuminata
solo poche case sono rimaste al buio:
i loro inquilini non hanno aperto la porta.

Adesso il bambino può andare a dormire
ma prima ripone con cura la sua candela
sopra il tavolo,
affinché possa rischiararlo anche mentre dorme….
E si addormenta guardando quella fiamma,
fiamma che dà luce,
fiamma che riscalda,
fiamma che spesso distrugge,
fiamma che protegge,
fiamma che fa vivere ma dà anche morte.

Fiamma che non può essere spenta dalla pioggia, in quanto il combustibile che la alimenta è l’amore stesso che il bambino prova per lei.

 


 

Il fiore del deserto

V’era un fiore nel deserto
un delicato fiore
stupendo a vedersi.
Tutti coloro che di lì passavano
(ed erano davvero pochi perché non è facile attraversare il deserto),
non osavano nemmeno avvicinarglisi e
si vano di guardarlo…da lontano
per paura di ferirsi
a causa delle spine in esso presenti.

Un giorno…
un uomo” umile” passò attraverso il deserto
video quel meraviglioso fiore, gli si accostò non preoccupandosi delle spine ed ebbe il desiderio di coglierlo:
“Vorrei prendermi cura di te,
sono un uomo semplice
ma ,se ti lascerai cogliere,
io ti custodirò e sarai per me il mio tesoro”.
Una lacrima cadde sui petali del fiore
e di lì scese giù,
giù fino alle spine
che caddero…
e il fiore si lasciò cogliere.

Eccoli in due, insieme per sempre,
Quell’uomo aveva avuto il coraggio di osare,
aveva abbandonato ogni paura e aveva raggiunto così
ciò che ad altri sembrava irraggiungibile:
L’Amore.

 


 

A mio nonno Gioacchino

Uno sguardo complice,
Un dolce sorriso,
Un tenero abbraccio…
Ti voglio un universo di bene anche se tu non ci sei più…anzi…ci sei…
vivi nelle stanze superiori…
quelle celesti…Allora ciao…È stato bellissimo il tuo cammino sulla terra e l’esempio che mi hai lasciato…
Conserverò per sempre nel mio cuore il tuo nome e il tuo ricordo.
Grazie meraviglia!!!

 


 

Tre croci sul colle

Tre croci sul colle:
Una parla del disprezzo,
Un’altra parla dell’umiltà,
la terza al centro parla dell’Amore di Dio per l’uomo.