VOLO DI FARFALLA
Guarda in alto
mi trovi lì.
Mi disperdo nel blu,
lontano dai tuoi sogni,
dai tuoi rancori,
dalle tue disperazioni e
dalle tue paure.
Mi perdo tra il verde dei campi
e volo in alto.
Non so parlare
come la libertà, ma:
senza questa
non esisterebbe
neanche il mio volo!
VENTO
Ti sento vento,
mentre passi
ascolto il fruscio
dei tuoi passi,
che lentamente libero
ti lanci in aria.
Avvolgi, nella tua libertà e
ubriachi di leggerezza
i pensieri, i ricordi,
della mia mente.
Mi fai paura vento!
Ho timore che rubi
la mia voce
la trascini via da me
facendola ascoltare
a tutta quella gente
che non mi ama.
Rimango in silenzio,
dispersa,
nel mancato riparo.
In un timido instante,
lasci la tua impronta
a terra e
calpesti tutto quello
che incontri.
Ti prego, non calpestare
anche me,
non ferirmi,
regalami solo:
il tuo respiro!
GESU’
Gesù, Ti lascio,
Ti lascio dove,
Ti ho sempre lasciato:
nel mio cuore.
Lì, ne hai fatto dimora,
con il Tuo silenzio,
fatto:
d’immense parole!
Ti lascio soave lì,
dove ti ho sempre cercato.
Un giorno,
il mio corpo perirà,
ma la mia anima
si solleverà!
RACCOGLIMI
Raccogli tutti
i miei timori,
i miei dolori,
i miei malumori.
Coglimi nello stupore,
come afferreresti una rosa
in un campo,
tra petali e spine.
Abbi cura di me.
Sceglimi ogni giorni
di ogni tempo.
Scegli me,
Non dimenticarmi,
non sostituirmi ai profumi
di nuovi fiori.
Non seccherò mai
se mi disseterai
con il tuo amore.
NOTTE
Fugace notte
che nell’occulto
ti lasci andare,
mi fai tua,
mi seduci,
mi appassioni
nella tua brama.
Marchi la mia esistenza
nell’universo
e subito mi lasci
nell’ignoto.
Mi scoraggi e
nella tua timidezza
mi abbandoni.
Sei convinta
che ho bisogno
della luce viva,
ma non sai
che vorrei essere tua
e rimanere seduta
accanto al tuo silenzio.
PAURA
Inseguimi paura,
mentre faccio
della mia vita
il successo
dei tuoi timori.
Allora scrivo
nuove poesie
che sanno
di nuovi sapori.
POETA
Ho scritto
le poesie più belle,
quando stendevo
le parole al vento.
PENNELLATE D’ARTISTA
Pennellate d’artista
in un cielo soffiante.
Dipinge malinconico
il tramonto di un giorno,
tanto sperato,
sbuffato nell’angoscia.
Attimi dopo,
abbandona il cielo e
da sfogo
alla sua anima
secca e arida
su un terreno nudo.
Nel vuoto,
ridipinge ancora,
dà verde alla speranza
ciuffi d’erba qua e là
nel ricordo sui prati
di corse felici di bambini
nell’infanzia.
Mentre firma il quadro,
con un sorriso ermetico,
regala alla vita un inno
di un uomo sopravvissuto
ad un altro giorno
che inconsueto
passa e va.
CUORE D’ANGELO
Cuore d’Angelo
che dalle mani di Dio
ne conosci forma,
ne sei portavoce
del suo Divino amore:
“cullato nel Padre Nostro”.
Diventi umano
nel neonato,
che da striduli lamenti
atroci nasci.
Da cuori di madri
disperse nell’amore
sei generato.
Lamento nel pianto:
sei appena nella luce e
nel respiro della vita vivi,
finché nel romanticismo
dell’amore
vieni cantato.
Vivi e vieni spezzato
da altri cuori simili a te,
ma ingrati.
Vieni dimenticato e sostituto,
per chi in altri battiti
cerca nuovo sollievo.
Palpiti per la vita
muori e rivivi in Dio
di nuovo.
DESIDERI
Dondolo i miei desideri
in altalena
a piedi scalzi.
Tra salti e ribalzi
mi pare di afferrare
il cielo.
Faccio delle nuvole
le meraviglie.
Un aquilone s’infrange
nel blu
e lì
io mi perdo
tra pensieri e desideri.
SEI SOGNO IN APPARENZA
Sei sogno in apparenza,
quando bussa l’alba
alla porta di casa
e non ti trova sveglio.
Arrivi, come arriva
il suono del tuo nome,
quando soffia il vento
tra i rami e
ti perdi ogni Natale,
come la gioia vicino ai Presepi
che a Luglio svanisce.
Ritorni di nuovo
nel ricordo
di ogni tuo passo
sulla sabbia,
tra le tue ombre
il mio sguardo.
Ricompari quando
nel mio petto nasce,
tra i battiti
l’idea dell’amore.
E quando il sole
s’indispettisce
tra i suoi monotoni raggi:
tu svanisci.
Così io, mi sveglio
da un sogno
mai veramente sognato.
E’ il primo amore
che come una rosa
tra i petali secca
nel silenzio
della sua bellezza.
COME ARLECCHINO
Vidi un arcobaleno
aprirsi alto nel cielo
che faceva bon-ton
con la mia anima d’arlecchino.
Tra le sfumature
dei colori
si presentò minaccioso
il nero della tristezza.
Era come se mi sfidasse,
tra le burla
come arlecchino
mi presi gioco di esso.
Vinsi quella battaglia
Tra i colori della vita.
PIANTO
Lasciai il mio pianto
nel cielo,
nelle mani della Madonna
che lo fece suo
e lo immerse nel suo
immacolato grembo,
mentre mi privò
del mio dolore e
lo crocefisse nel suo petto
in cerca di un sospirato sollievo.
Era un pianto fedele,
era nobile
era semplicemente
un pianto mio.
Aveva lacrime d’innocenza
e non era più
quello di un neonato.
Improvvisamente morì
in un sorriso
che cercava
alba nella felicità.
E rimase
solo un ricordo cullato
nelle vesti materne
della Vergine Madre.
CUORE
Tu hai insegnato al mio cuore
a camminare nell’amore.
Nessuno mai era riuscito
a insegnargli a camminare.
O solo non aveva avuto mai
Il coraggio di imparare,
perché nato libero,
non voleva essere dominato.
Era rimasto lì ad aspettare,
solo per poter respirare.
Da quell’istante aveva imparato ad amare.
Da bambino era diventato adulto.
Da adulto anziano.
Conobbe la morte!
Rimase inerte nel torace,
frantumato in mille pezzi ,
ma era felice perché aveva amato.
CERCAMI
Cercami nella magia delle stelle,
dove io ho lasciato la meraviglia nell’incanto!
Rubami all’astuzia dell’astronomo
che nell’affanno mi vuole ridisegnare nel cielo.
Celami alla sua vista
che sa cogliere la bellezza delle stelle,
ma non sa vedere il manto del mio mistero.
Trovami nell’ispirazione del poeta,
cantami nelle canzoni,
raccontami nelle fiabe.
Parlami!
Io sono nelle chiacchere della gente.
Aspettami ogni sera,
quando si conclude il giorno.
Io resisto alla fine di ogni ora
e mi risveglio ogni volta in nuova
luce.
Amami e riamami
Tutti gli istanti di ogni
Frammento di tempo.
Tutte le volte che lo desideri
Io ci sarò.
Sono solo l’incanto:
sono Dio!
IL MIO NOME
Ho dimenticato il mio nome in cielo,
aspettando
che un angelo mi chiamasse
con la propria voce.
Ho scordato
ogni suono di ogni sillaba.
Per lunghi anni
tanti mi hanno chiamato
con voci diverse,
ma nessuna voce
mi ha mai chiamato veramente.
Molti hanno dipinto nelle loro idee
un’immagine di me:
come un quadro
dipinto da sconosciuti,
ma nessuno mai
è stato capace di dipingermi
veramente in tela
e ancora aspetto
in questo angolo sperduto
che qualcuno
mi chiami veramente
con il mio nome
e con una voce
che mi appartenga davvero.
BATTITI DI ALI
Cime di alberi
bassi nidi,
un canto melodico
attorno a me.
Altri cento.
Apro le ali,
solco i cieli, mi perdo nel blu.
La terra è piccola
di sotto a me,
non mi fa paura!
Sono un dominatore di cieli.
Sono infinito come la mia libertà.
Bambini che giocano,
chiacchiere, risate
di nuovo immensi cieli.
Ad ogni battito di ali,
il soffio del mio cuore.
Sono libero!
Altri uomini, tanti aeroplani,
ma nessuno di loro
ha imparato a volare bene come me.
Grazie Dio!
Mi sento un Angelo,
ma ho solo ali d’uccello.
MOMENTO
Ti ho aspettato momento!
Ti ho cercato tra incoscienti istanti.
Nell’attesa
ho visto giorni interi
Fare “staffetta” con la notte.
Notti spogliarsi della loro magia.
Nuovi giorni riscoprirsi,
anche l’aria intorno a me
si è ridipinta di nuovi colori
e si è risvegliata
in nuova ebbrezza .
Poi si è giunto momento
e sei diventato lunga vita!
NUVOLE
Mascara d’incubo
sul volto
Del cielo oscuro.
Soffici
in un cielo
a cuor sereno.
Amo le nuvole
e il loro mistero!
SOLE
Non mi spegni
ho il sole
nell’anima.
MANCHI
Manchi come ai nani Biancaneve,
come alla fine un racconto,
come un capodanno a un anno,
come un aquilone a un bambino.
Manchi come un cuore ad un’anima.
FIATO
Fiato di sera,
fiato di rigore,
fiato sperato,
mai dimenticato
in cerca
di timore
nell’amore.
VITA
Ho scritto tante poesie,
ma la più bella
è stata, quando
ho aperto gli occhi
e ho visto la vita!