Antonella Radicchi - Poesie

Fai qualcosa

Fai qualcosa,
qualsiasi cosa.
Che sia un gesto di umanità
o rivolto alla sostenibilità.
Non pensare che sia vano
se qualcuno lo ha notato
perché di fatto
in un cuore o solo un fiore
c’è già il segno
che proprio tu
in quel momento
non sei stato indifferente
non ti sei girato altrove
ma hai posto l’attenzione
proprio dove c’è bisogno.
E quel gesto personale
ha un valore fondamentale.

 

 

 

Ti porto via

Da chi agisce senza coscienza
e ad essa mai fa ritorno;
da chi alla terra toglie il respiro
complice l’uomo cieco e sordo;
da chi prepotente strappa il vestito
brandelli dell’anima sparsi qua e là.
Ti porto via da chi vuole un motivo
per regalare agli altri un sorriso.
Ti porto via da chi non osa pensare
che l’uomo possa cambiare.
Consapevole
che il cambiamento
prima di tutto parte da dentro.

 

 

 

Il senso della gioia

Non s’illumina il cielo
non squarcia il tuono il silenzio
non è un temporale d’estate
nemmeno un giro in giostra.
E’ il tuo guardare le cose
anche in quello che c’è di più piccolo
la tua reazione a un momento,
un fatto, un cambiamento.
Dal tutto, un frammento
l’essenza propaga
smuove l’animo spento
addosso lo senti quel senso.

 

 

 

Poesia semplice

Il pensiero si forma
partendo dal cuore
la ragione non segue
il sentimento lo vede.
Un fiore che sboccia
un bimbo il suo pianto
respiro di vita
in ogni parte del mondo.
Il colore è lo stesso
quello dell’essere umano
il suo compito assolve
tenersi per mano.
La Terra, la casa,
ospiti tutti,
messaggeri di pace
effetto farfalla.

 

 

 

Piove

Annuso l’aria
puzza e disturba
cambia spessore
e tutto diventa
di un solo colore.
L’asfalto si scuce
si sbottona il cielo
tutto si guasta,
solo sagome scure.
Sorrido e ritorno
all’età più irrequieta
e a quel che pensavo;
un giorno di pioggia
è un giorno sbagliato.

 

 

 

Quattro stagioni

Modesta la primula
sul ciglio di strada
la scorgo e mi dice
la primavera è arrivata.
Proseguo il cammino
il giallo più pallido
di un campo di grano
è l’estate, mi prende per mano.
Mi giro e un quadro
mi trovo davanti
cremisi, oro, tappeto di foglie
l’autunno è alle porte.
D’un tratto m’accorgo
che il giorno è più corto
s’annuncia l’inverno
con rispetto m’inchino.

 

 

 

Perdersi

Vita che esci
e ti allontani
da quello che sono.
Cammino per strade
animate dal vuoto
non faccio domande
non inseguo risposte.
Nel trambusto di gente
l’equilibrio si perde
la matassa del mondo
i fili imbroglia.
Il ritmo del tempo
lo percepisci nei passi
più o meno pesanti
tracce cancella la polvere.
Agli incroci si snodano
le vite di tutti
nessuno s’accorge
dal cemento avanza il deserto.

 

 

 

Quando il sole va a dormire

All’incirca di un’ora
il sole si spegne
sintesi di una giornata
un velo di calma si stende.
Fruscio in un cespuglio
chiede aiuto una donna
rapaci notturni ruban freschezza
giovani fiori appassiscon veloci.
Piccoli uomini sperimentan la vita
le coordinate non hanno
per ritrovare la via.
Ombre distese su una panchina
la loro casa fino a domattina,
invisibili il giorno
faccendieri la notte,
nello spreco di tanti
e il niente di molti,
tra i rifiuti la cena
di una famiglia,
furtiva la notte
si porta via i sogni.

 

 

 

La terra proibita

Non ode i vagiti
fuggon le madri
combattono i padri
non vedono il giorno.
La terra sventrata
l’identità deformata
i civili non hanno
più casa né storia.
Negli occhi innocenti
non c’è il domani
tra le macerie sepolti
i diritti e i giochi.
Han messo il bavaglio
le parole a tacere
confinato il pensiero
la libertà infranta.
Il Fiume la culla
di speranza irriga la terra
sia benefica l’acqua
non ci culli la guerra.

 

 

 

Un nuovo inizio

E quando da sola
una civiltà si è distrutta
con le stesse sue mani
si è tolta il respiro
un nuovo inizio gli uomini
andranno cercando.
Suprematismi di nessun colore
né stenti né patimenti
l’incoscienza sepolta
la terra risorta
nutrimento di tutti.
Azzurri gli specchi
riflesse le immagini
l’uomo di oggi e di domani.
Di fare la scelta
l’uomo sarà capace,
la pace.