Antonietta Falco - Poesie

Chiamami Tesoro

sopporto le giornate pesanti pensando a te, sorrido a tutte quelle signorine che vorrebbero le tue attenzioni che fortuna per me, sono solo mie! Sopporto il cielo grigio perché vedo l’arcobaleno nei tuoi occhi.       Annuisco alla vita perché nella mente la tua voce mi dice                               “e che problema c’è?!”                       Sei ossigeno: nutri e rigeneri i polmoni, non di meno il cuore quando ti doni.  Sei tesoro, ricchezza dell’anima,    riempi di frutta il piatto, e ti chiedi prima di dormire se ho tutto quello che mi fa star bene… e torno da te correndo perché sto bene con te.                     Sto bene per te.                          Quando assaggi di me l’allegria e Rivesti la mia coperta di magia


Mimí

A volte ti sento fischiettare nella mia mente come quando ero bambina.

A volte ti vedo pensieroso perché ci hai lasciati immergendo nella pancia una rete da marinaio carica di assenza che si costringe e non si districa.

A volte dimentico la tua voce e la cerco tra le urla dei bambini, pieni di gioia e ironia.

A volte mi ricordo che non ci sei, che il tuo volto oggi è diverso da quello che è nella foto che porto in borsa.

Mai mi abituerò al fatto che non posso sentire il tuo vivo tocco!

Sei la parentesi di me che non chiuderò mai!

 


 

Primavera

 

Arrivano le rondini, le nuvole di diradano, i boschi si risvegliano, arrivano le rondini!

Si sente il calore del primo sole come il fuoco che riscalda la voglia di aprirsi e di innamorarsi della vita.

La mia primavera è cominciata già da un po’! Da quando i tuoi sguardi sono stati miei, da quando le tue labbra hanno cercato le mie e mi hai preso la mano chiedendomi di non andare…

Tu sei la mia primavera.

Mi innamoro oggi, ora. La tua voce s’infonde nell’anima, i tuoi occhi mi svestono della corteccia e prendono di me la verità. Cammino sui marciapiedi della città sono sicuri; il tuo sguardo segue i miei passi liberi. Ti sento quando non ci sei e prendo di te ogni sospiro quando ci sei. E alla sera, quando il mare rosso bacia il sole e accoglie la luce bianca della luna, aspetto di vedere tra le stelle la stessa luccicante emozione che i tuoi occhi vivono insieme a me.

E la primavera conta i giorni è un tempo dell’anno limitato. La mia primavera è il tempo con te, è quel tepore accogliente di sentire il tuo pensiero che da te giunge a me nell’istante in cui il tempo rallenta per noi!

Tu sei la mia primavera.                        Ti appartengo. Respiro di te.

 


 

“Perché mi hai fatto nascere a Napoli?”
“Perché quando dirai che sei nato a Napoli il mondo “t porten rispett”. [Maestro Riccardo Muti].

 

Gli studi umanistici hanno arricchito il suo spirito da sognatrice, l’impegno e la dedizione verso il lavoro di mamma ed educatrice nel centro studi, di cui è titolare, hanno spinto la sua mente verso obbiettivi sempre più arditi…nell’attesa costante di assaporare il raggio di sole che, timido, si sporge dalla nuvola…

Della dea Spes è ancella…

 

Agli amici e all’amore va data la gioia delle mie parole…


Respiro

 

E ci sono quei giorni

Quelli che sorgono col grigio dentro

Quelli che non te ne va una dritta

E il peso aumenta, lento come il giro sulla ruota panoramica

E combatti col piacere di guardare e il terrore di cadere.

Il petto soffoca e la voglia di urlare è trattenuta in gola

Da un nocciolo, nodo che neppure la tosse caccia via.

Ti aggrappi a tutto, tutto quello che è potenzialmente meglio,

cerchi dentro di te la gioia,

una vittoria ottenuta, un impegno devoto,

e trovi, tra le fiamme irose

le due forze te tengono in equilibrio il mondo

il tempo, amato nemico degli amanti,

la pazienza, sua compagna fedele,

presuntuosa nemica dell’impulso.

Ma il cuore bussa col suo ritmo,

richiama i sensi a sé e musica la fede

perché ogni giorno, seppur uggioso

è un giorno dal respiro contagioso.


SEI POESIA

 

Un coro che smania progetti, passeggiate primaverili,

di una mattina come tante che,

d’un tratto, diventa

“tutte le mattine” per tutto il tempo…

Sei Poesia

Ti sento scritto su di me.

Quando mi guardi e cerchi, tra le smorfie,

le risposte alle tue domande.

Quando riconosci l’emozione oltre l’imbarazzo

delle gote di fuoco rosse.

Sei Poesia

dalle strofe di una musica che fa danzare il vivo sangue,

a risvegliare, a solleticare ogni parte del corpo.

dai versi che inneggiano alla limpidezza e filtrano, tra le rime,

il vivere noi.

Sei Poesia

scelgo di leggerti ogni giorno,

di prima mattina, col bacio dell’aurora,

fino alla sera,

con la mano sul cuore prima di dormire.

Sei Poesia

E togli il respiro

E lo restituisci con una carezza.

Sei.

Ed io Sono Da quando Tu Sei.


Io l’ho saputo subito

 

Quando ho sentito un tonfo,

quella sera al caffè

che quasi mi confondo.

Rifiutai l’idea.

Io l’ho saputo subito

Quando ho sentito quel timore intriso di imbarazzo

A sentire il tuo sguardo su di me quella sera

al balcone di Era.

L’idea si incuriosì, ma ancora la rifiutai.

Io l’ho saputo subito

Quando al telefono la tua voce

Riempiva di ore intense la sera e quando mi dicesti che era chiaro che Cupido ci aveva colpiti.

È così che ho ceduto e ho ascoltato il cuore che aveva già deciso.

Io l’ho saputo subito

Tanto che non ho chiesto se la vita, il destino, il fato, la volontà sarebbero stati disposti a darmi ragione.

Io l’ho saputo subito

E ancora so

Che di noi ci sarà poco tempo, nemmeno un po’

Riprendo fiato e forze con un tuo sguardo, recupero energia tra le tue braccia.

è tutto risolvibile, tutto prende la giusta misura di quel mondo che di follia si nutre.

Non so come vivere i giorni lontana da te e non sentire di sprecarli.

Non voglio abituarmi a stare senza te.

Forzare il tempo, raggirarlo, rubarlo lascia un’amarezza e ha un rimbalzo troppo faticoso che mi ribolle il sangue e devo tirare il freno e riassestarmi.

Mi fa di un bene immenso, mi fa sentire abbracciata. Mi porta una certa stanchezza il tentativo di descriverti quanto è forte il desiderio di stare con te e,

se mi è riuscito, quanto ti amo.


Era tempo…

 

L’angelo ci guardò dall’alto,

seduti a quel tavolino del bar della piazza,

a sorriderci dei dolori che c’eravamo imposti,

a lasciarci andare a quelle confidenze che

si sussurrano tra i banchi di scuola.

Ci sentimmo grandi a sorridere di quelle scivolate sulla neve e sentimmo, senza dircelo, le risa di quel viaggio in pullman di due giovani sperduti che ancora vanno verso il treno con lo zaino a costruire il futuro.

Di quel ricordo ci abbracciammo e fummo sempre,

seduti a sorseggiare i nostri caffè e finire le sue sigarette,

Quei due ragazzini che al mondo

Avevano ancora tanto da dare, con lo sguardo basso, tirarono un sospiro e,

spalle contro,

proseguirono

dicendosi addio a quell’incontro.


 

 

A sua madre

tu, leonessa fiera

freni il passo felino,

tendi lo sguardo ai cuccioli,

calpesti la terra e ne fai il tuo manto.

Attendi la preda, la custodisci per la fame di chi cresce con te.

Il tuo riposo controllato lascia una zampa pronta allo scatto

Nel cuore incastri,

tra l’amore per te e per loro,

quella paura che mai potrai concederti.

Quell’abbandono

che hai conosciuto solo giocando con la coda di un’altra leonessa,

quando ancora non capivi che

essere regina a te non porta onore e ricchezze,

non prevede castelli e gioielli.

Ma di tutte le regine

tu godi della forza e della fierezza che solo la libertà concede

E la savana

è il mondo sotto cui i tuoi passi regnano.


…confesso

 

L’energia va da me a te,

da te a me

come una danza di polvere di stelle,

sinuose e vibranti.

Guancia a guancia o coi nasi verso il cielo…

Ogni sera la luna, mentre saluto il giorno che va via,

mi promette sogni dolci e sereni

e allora so che ogni notte,

nella dolcezza del riposo

ti ritroverò nei pensieri,

abbracciato al cuscino ti terrò accanto a me

e sono dove tu sei.

La scia d’amore di candido velo

Sento viva la tua involontaria carezza

Tra i miei capelli

È così che, mentre tu sonnecchi

Io scrivo…

Respiri dentro me e le parole giungono,

suggerite dal tuo cuore alla mia mano

E di me ci sono parole

e di te il profumo di viole.



La sera del sabato

 

Le gocce di pioggia scendevano,

toccavano le mani

come rugiada sulla foglia di quercia.

Sarei voluta essere anche io una quercia

mentre sorseggiava quella bevanda rossiccia.

Ferma per le forti radici,

sicura per il tronco rugoso che ostenta saggezza,

accogliente come i fragili rami fluiscono col vento.

E sul tavolo le olive mi davano il colore della speranza.

La stringevo dentro me, spossata dai pensieri roventi

di un passato che non era mio e che non volevo.

Fissavo quel presente e la bianca sedia tirava su gli artigli.

-alzati e va’ via- urlava la paura

-resta e ascolta- pregavano le olive.

E nel tentativo dibattuto

Rimasi

E gli artigli mi strapparono la speranza.

Lì, la pioggia mi parlò di quella insicurezza che porta l’inesorabile scelta.


….dove sei tu

 

Amore è leggerezza,

fatta di risate e racconti seri e importanti.

Amore è intuizione.

Amore è tenersi le mani anche lontani,

è rispondere al telefono a qualsiasi ora

solo perché ti va di parlare un po’ per tre minuti o tre ore,

che sembrano comunque tre minuti!!!
Amore è dubbio,

ma dubbio lieve, dubbio

ch’è come un bambino col bisogno di conferme,

ch’è un sollievo

l’uno per l’altra certezza sicura.
Amore è cercarsi

tra la gente e sospirare di quel profumo che leva il fiato

di quella musica che ronfa nello stomaco,

di quella battuta che solo tu potresti capire.

Amore è equilibrio e follia,

non è appuntamento fisso.

Amore è scegliere,

Amore è riconoscersi.
Amore è quando io mi ritrovo accanto a te

e tu, come una magia, mi ritrovi accanto a te.


Strappi

 

Stringimi con le canzoni

che ti fanno strizzare gli occhi e riempiono le orecchie di vibrazioni,

stringimi coi tuoi racconti, con la voglia di restare svegli

Stringimi con la stanchezza del giorno di lavoro,

con il sole caldo dell’inverno.

Stringimi mentre sogni,

mentre, tra i pensieri, compaiono le preoccupazioni.

E nel letto, tra i nostri respiri,

sentirò il tuo odore intriso del mio, morbido,

sarà baciato dall’aroma del chicco di caffè.

Tienimi con te, tra la scrivania e le sedie da ordinare,

tra i conti che ci sono da fare.

In quel mondo tutto tuo

portami con te

tienimi al sicuro.


Domani

 

Voglio tutto quello che leggo nei tuoi occhi. 
Voglio andare a letto ogni sera insieme a te

e svegliarmi ogni mattina col brontolio delle nostre sveglie. 
Voglio un bacio prima di mettere naso fuori dalle coperte

e fare del resto del tempo una parentesi da raccontarti mentre prepari la cena.

Voglio stare sul divano a guardare come ti arrabbi delle mie paranoie.

e restare ad aspettare la tua mano che tende verso me. 

Voglio sentire il mio nome che fa il balletto tra i tuoi pensieri
Voglio respirare l’aria che respiri tu.
Voglio sentire i tuoi dubbi che frullano mentre ti parlo
Voglio dare il nome alle formiche

e tagliare il pane

e imparare a stappare la birra con l’accendino.
Voglio tutto quello che vedo nei tuoi occhi… 

e lo voglio oggi, non domani!