Apparirà la luce
Nel nostro cuore c’è speranza,
quando per altri ci si impegna,
di trasformar tutto in sostanza
e rispettar l’agognata consegna.
Le promesse van mantenute,
pur se la strada va in salita,
ché dal ciel non vengon piovute
né sfogliando una margherita.
Non v’è sempre certezza
d’ottener, sicuri, il risultato
se non s’ha nel cuor fortezza
e alla fede l’animo educato.
Pur se fortemente si crede,
ma con l’altro non v’è accordo,
il risultato non si possiede
e le promesse saran sol ricordo.
Guardiamo in viso la realtà!
Se io ci credo e tu sogghigni
ci saran sempre difficoltà
e gli ostacoli diverran macigni.
Ma se vuoi un sicuro risultato
metti al cuor speranza e pace,
non sterrar il seme piantato,
e da lontano apparirà la luce!
Ci fu Baglioni
Cantavam:”Son solo canzonette”
ma arrivavan in tutte le casette,
risuonavan sempre nelle teste
allietando tutte le feste.
Anni d’oro furon quelli,
con tutti splendidi ritornelli.
Non v’eran motivi
belli, brutti o cattivi,
ma semplici canzoni
che suscitavan emozioni
e dipigevan di vivo colore
ogni volto dell’amore.
Era così Sanremo,
ed è così che lo riudremo,
espressione del bel canto
e della musica sicuro vanto.
D’essa è sacro tempio
che diffonde melodia
e ai giovin dà esempio
di intonare a non aver fobia.
Ciò da tempo ci si aspettava
e la gente sempre l’obiettava
a tutti quei capoccioni,
Poi, per fortuna, ci fu Baglioni.
Gli opposti
Siamo due perfetti opposti,
l’un all’altra non nascosti,
per il semplice motivo
d’esser positivo e negativo.
Siamo il sale nella minestra,
il raggio di sole alla finestra,
siam il freddo e il caldo
che l’amore fan saldo.
In continuo sostegno
al nostro impegno
e, se pur litighiamo,
la pace poi facciamo.
Non fare così,dai! Guardami,
smetti il broncio e baciami.
facciamo pace, ti prego!
La mia colpa non nego.
Spalancami il cuore
non portarmi rancore,
vedi, mi sono arreso,
al tuo sì son sospeso.
Stiamo bene noi due
se uniamo il nostro sangue,
evitiamo il doloroso inferno
e saremo amanti in eterno.
Convinzione
Nel soffrir non v’è tregua
ma pugna non s’abbandona,
pur se la lotta si fa strenua
sol la vittoria emoziona.
Stretta e cara si ferra la fede
pur se toccato s’è il fondo,
stretti i denti si va e si crede
e deciso va dato l’affondo.
Elevonsi in campo corpo e anima
e tutto si cancella d’attorno,
fiacca non v’è, manco minima,
sol desio di riveder il giorno.
A levante flebile un’aura
appar rosea e radiosa,
a nunziar che, senza paura,
tenacia si fé vittoria gloriosa.
La mia passione
Ormai non dormo più
se non ci sei son giù.
Sei il mio chiodo fisso
che mi trae dall’abisso
dalla cupa angoscia
della stretta gabbia
della mia solitudine.
Tu sei la mia abitudine,
come il caffè la mattine
e le tue fusa da gattina.
Senza te non so stare
e non riesco a riposare,
e non v’è alcuna filosofia
che sollevi l’anima mia.
Con te un eroe mi sento
quando esalti il mio talento
e se stretta non ti tengo
pian piano mi spengo,
ma i tristi pensieri svaniscono
ai tuoi baci che mi riaccendono.
Con te è scritto il mio destino,
lo è per volere divino,
e c’è una spiegazione:
solo tu sei la mia passione
La vocazione
E’ stato solo un attimo,
l’incontro di uno sguardo
e vivemmo l’incantesimo,
penetrò profondo quel dardo
che i nostri cuori infuocò
e così tutto fu deciso.
Tra noi lo steccato crollò
e si accese un bel sorriso
che ci aprì alla confidenza.
Le mani, forte, si legarono,
sparì la pudica prudenza
e le labbra si sfiorarono.
Spiccammo allor il volo
e vagammo tra alte cime,
forte si fece il nostro vincolo
da fondere le nostre anime
in un tenero amplesso
e ardemmo come fiaccole.
Alla vita aprimmo l’ingresso
e incontrammo la nostra prole.
Trasaliron i cuori di gioia,
vi fu grande soddisfazione,
scomparve anche l’angoscia
e seguimmo quella vocazione.
L’elemosina
Per le strade del paese,
passeggiando tra la folla
attratti dalle vetrine accese,
sembra non accada nulla.
Il giorno appar normale,
ognun vuol sorridere,
ignorar l’impegno campale,
e della libertà vuol godere.
Il luccichio tutti abbaglia,
v’è frastuono, v’è rumore,
par vocio d’una battaglia,
ma una cosa spegne il fragore.
Buttato lì, come straccio,
ormai privo della sua stima,
tende la mano un poveraccio
per chiedere una parte minima
di quella provvida abbondanza.
Quel buco cambia lo sfondo,
smorza ogni arroganza
e il pensier rende profondo.
Ciascun si chiede
se gli è dovuto
d’esser mezzo di mercede
e sostanziar il suo aiuto.
Ma se, a chi chiede elemosina,
non si dà aiuto con decisione
e dall’impegno ci si declina,
s’è parte di quella aberrazione.
Metti il cuore
L’amore non è semplice,
lo scopri ad una certa età.
Prima ti è complice
poi si riveste d’incapacità.
Ti compaiono i limiti,
non li avresti mai pensati,
ti colgono i fremiti
ché non s’eran mai appagati.
Or che accumulati si son gli anni,
non puoi dar tutto te stesso
ché il corpo ha i suoi malanni,
e di più non t’è concesso.
Tutto crolla, cosa rimane?
Se ben pensi non dei disperar.
Ti sembrerà cosa immane,
ma qualcosa puoi inventar.
Quando in te ancor scorre la vita
sai che indietro non puoi andare
perché c’è l’hai fra le dita
la soluzione spettacolare.
Puoi di più amare,
se in campo metti il cuore,
perché amore
ben s’abbina con donare.
Son vero nonno
Ciao nonno! Una vocetta
sento d’improvviso,
mi volto a quel sorriso
un incanto là m’aspetta.
Braccia tese verso me
a dirmi abbracciami,
non importa come,
provaci ed allacciami.
Non ci pensavo ieri,
lontano è quel giorno,
credevo! In me ritorno
e nei miei pensieri.
Apro anch’io le braccia,
m’investe d’impatto
e siam faccia a faccia,
ma son felice come un matto!
Un profumo m’inebria,
il cuor mi si scioglie,
un impulso mi coglie
e strettolo si dirada la nebbia.
Ora è certo, è sicuro,
lo sono davvero!
Ho da far il nonno vero.
Sarò all’altezza, lo giuro!
La menzogna
S’affollan i nuovi messia
in questi tempi di passaggio,
ogni credo si commercia
per validare il messaggio.
S’avvalgon persin di scienza
a sostener, da ogni altura,
senz’anima e conoscenza,
la loro infeconda cultura
e con enfasi e solennità
e con far impudente,
proclamar che loro verità
è la più conveniente.
Non serve essere acuto
per svelare la menzogna
e offrir deciso rifiuto
all’immane vergogna.
La verità è solo una,
non s’ha da scordare,
che tutti ci accomuna
a poter migliorare.
Serve aver salda fede
in Colui che tutto si donò
e tener saldo il piede
sulla via che ci spianò.
Favorire la sua azione
perché il cambiamento
sia il saldo fondamento
della nostra resurrezione.