Antonio Sani

Poesie


Superbe maestà

Vette dagli occhi di ghiaccio
regalano stelle alpine agli sguardi,
picchi e dirupi dormienti,
estranee sculture
inghiottite dall’azzurro audace.
Vergini rocce riflesse in lucidi pendii,
prede informe del vuoto,
del fondo del lago.
Fuggono, fuggono in basso le acque,
ubriacate dai gelsi a valle,
riarse collane di fiori,
sentinelle sono gli abeti
al maturare dei frutti del bosco.
Le grotte, segrete e nascoste,
echeggiano ancora le voci
di antichi pastori,
esilio e rifugio del loro alpeggiare.
Mitologia e realtà del tempo passato.

 


 

Canto d’autore

Lo sguardo ricama la vita,
sull’onda della gratitudine
si amplificano i suoni del tempo
che non distrugge.
Chiamala speranza!
Quell’incanto regala sogni fuggevoli,
pensieri solitari
nel pendio dei miei giorni.
Echi antichi interrompono
il silenzio del mio canto.
Messaggero di parole
dal mio profondo.
Dove sorge l’alba l’anima
si risveglia dal torpore della notte,
sulle rive del mattino canto
la mia libertà.
Un canto d’autore!

 


 

Sarà, sarà sera

Visioni d’autunno nascondo,
bosco già spoglio intorno,
ombre di adagiati anni
nelle consunte mani.

Tesori aggrappati al passato
beffardi d’ogni mio male.
Cuore e mente di uomo
cui le ali non reggono più.

Odo il richiamo di serena
velata sorte, nel mio
sfiorire triste, verrà!

Dolce sarà l’abbandono,
pianto eterno di parole
dove tutto trascolora.

Viale di funerei cipressi,
spenti ceppi di pietre
ove nascono gli addii.

Sarà sera di vano respiro
a interrogare il silenzio,
riposo e fede di altra luce
dell’io che non puo’ morire…

Solo l’anima potrà dire.

 


 

Non è un momento

Non è un momento il tuo apparire,
non è l’addio al sorso della vita;
è il non poter ascoltare i tuoi pensieri,
non scambiare le tue preghiere…
Non è il giorno,
è il silenzio della notte.
Sei andata nelle tenebre;
è il tormento che non volevo…
Lasciami la pausa dei ricordi,
non un momento…
Bagnarmi nel tuo mare,
profondo smeraldo che eri,
non un momento…
Saranno i versi che potrò riscrivere
come se dovesse
ancora tutto accadere!
Non un momento…
Ora che dormi,
non voglio svegliarti!

 


 

La mia stanza

Ho dipinto la mia stanza,
la stanza dei ricordi,
alchimia di colori di altra vita.
Ho disegnato una grande finestra,
la mia spoglia esistenza.
L’ho aperta con la chiave del tempo,
tutto mi ritorna in una cascata silenziosa.
Appaiono visioni all’infinito,
memorie nella nudità delle cose:
emozioni d’infanzia nelle verdi ampiezze,
l’umile adolescenza,
cieca di sogni di guerra infame,
i giovanili amori, il primo bacio rubato.
Fiori profumati nel deserto della vecchiaia.
L’anima ne gioisce
e si esilia tra le aride pietre,
dov’è la solitudine delle stelle alpine
per sfuggire al disfacimento delle ombre.
S’attardano i pensieri nel mio cammino perduto,
i ricordi si scontrano,
infrangendosi nella sfiorita esistenza.
Ora la vecchiaia non è altro
che il canto della giovinezza vissuta!