DOLCE ATTESA
Ti aspetto tutto il giorno
E bramo il tuo ritorno
Talvolta esco tra l erba alta
E chiamo il tuo nome con dolcezza
Quasi fosse una carezza
Ma tu ignaro e ignoto non rispondi
Fino al calar del giorno quando ritorni
Cammini deciso, lo sguardo attento e diritto
Senza farti distrarre, non cerchi profitto
Attraversi lo spazio, silenzioso e lieve
Niente e nessuno può darti piacere
Fino a quando i tuoi occhi incrociano i miei
Senza parole, comunichiamo come Dei
Con un balzo mi sei addosso
E io rido nel cuore, ma lo tengo nascosto
Ogni tuo ritorno mi porta a valle dal pendio
E ringrazio muta del tuo amore e del tuo miagolio.
ALICE
Eri la mia luce, il mio sole, il mio mattino
Ora solo lacrime nel mio cuscino
Prendi queste lacrime amore sono per te
Bevi queste lacrime amore, è il mio dolore
Entrami negli occhi voglio vederti
Toccami nel cuore voglio sentirti
Prendi la mia mano non l abbandonare
Solo in questo modo continuo ad amare.
NOSTALGIA
Sospesa nel filo dei ricordi
Rammento gli infiniti giorni
Del dolce e dell amaro
Del sacro e del profano
Viaggiare tra la mente
Per impervie strade
Oscuri vicoli, accecanti dimore
Prendere e lasciare le strette al cuore
Gli sguardi perduti, il perduto amore
Strappare alla memoria la bellezza
Rincorrere vanamente la tenerezza
Di intensi attimi donati all’eterno
Di questa vita scivolata all’ Inferno.
VIOLA
Quando potrai sentire
Col tuo cuore lo stesso mio cuore
Gioire e vibrare
Per tornanti viaggiare
Leggero e confuso
Di battiti in disuso
Sconfitto dagli anni
E da inusuali malanni
Cercare a tastoni
La strada del dove
Del come è del quando
Per ogni tuo anno
Insieme allo scrigno
Racchiudi un macigno
Di perle e di pietre
Di cose sospese
Di rose sbocciate, di corse sfrenate
Di arresti improvvisi, di fiori, di visi
Di lacrime amare
Di cure lontane
Di falchi e gabbiani
Di un battito d’ali
Di terra e di sangue
Di questa poltiglia
Col cuore nel cuore
Perché sei mia figlia.
INQUIETUDINE
Giocavi senza sosta con le mie emozioni
Ed io te lo lasciavo fare, senza illusioni
Come un bambino piccolo che gioca col mare
Qualche volta si bagna, a volte le onde rincorre
Ridendo e sfidando gli spruzzi e la sorte
Cercando il comando su cose già perse
Ed io seduta sulla riva della mia finestra
Guardando in strada, aspettando una tua mossa
Giocando a scacchi con l’amore e la rabbia
Convinta di essere libera, ma sempre chiusa in gabbia
Di quel sentimento, di quell’egoismo
Di quel tuo sorriso
Dove scorgo radioso il mio viso
Che subito sfugge, e nulla rimane
Se non la tua figura, di spalle e di fiele.
15 marzo 2013
Mi guardavi timido, con quei tuoi occhi neri
Di certo non sapevo quali fossero i pensieri
Eri uno tra tanti, uno scherzo, una battuta
Ma mi entravi dentro con quell’aria risoluta
Solo apparente timida ma con la volontà
Di essere primo tra i primi nella mia voluttà
Cercavo il tuo sorriso,e tu cercavi il mio
Lo sguardo io abbassavo, ma ti pensavo, oh Dio
Le sere nel mio letto, quel primo bacio dato
Sei piccola diceva mio padre preoccupato
Ma poi dal nostro cuore fiori foglie stelle e luci
Avvolte senza scampo in un prato dorato
Formato dall’ amore di due quasi bambini
Che scoprono l’ incanto di rari ciclamini
E trovano la forza il coraggio il desiderio
Di non lasciarsi più
Nemmeno per un giorno intero
Finché arrivi tu, destino già segnato
Che porti lui lontano da quel prato dorato
Lacrime come pioggia in quegli occhi fatti di acqua
Così celesti e puri da tagliarti la faccia
La voglia di restare da sola, camminare
Ballare su quel prato di pece diventato
E allora li hai deciso
Hai preso il tuo coraggio, aperto le tue ali
Chiuso nel cuore tutto il tuo amore
I baci, le canzoni, gli abbracci, le promesse
Gli occhi dentro gli occhi, i peluche, le corse in moto,
I libri della scuola, gli errori di quel vuoto
Con un salto da lui sei ritornata
Così come una farfalla da subito rinata.
SPERANZA
Seduta in quel molo di legno
I piedi scalzi in acqua
Rapita in quel regno
Di pace, di sole, di immani silenzi
Correvo con la mente a tutti i miei danni
Che avvolti nella droga dell’oblio
Perdevano valore, volavano a Dio
E una calma mai giunta mi prese per mano
Ed io volteggiavo sicura, ma lontano
Da quel piccolo molo di luci e zanzare
Di riflessi sull’acqua, di un lento gracchiare
Finché non ti ho visto dall’ alto, piccino
Seduto sconfitto su un grande gradino
Bagnato di pioggia, sbattuto dal vento
Di tanti passavano, almeno altri cento
Ma tutti la bocca serrata, il passo veloce
Cercando di vincere ognuno la croce
Andando veloci in quell’aria si tersa
Senza neanche voltarsi, senza disturbarsi
Ed io scesa dall’alto coperta di luce
Ti avvolgo nel cuore per farti felice
Tu ora mi guardi stupito e rapito
Distolto dal buio di questo quesito
Fin quando una lacrima antica solcando il tuo volto
Diventa una stella che forma un tramonto.
RICORDI
Questo tavolo in legno segnato dal tempo
Che ha visto gioiosi due giovani sposi
Parlare e mangiare danzare e giocare
Rincorrersi intorno in quel girotondo
Cresciuto negli anni da pappe sorrisi di rotondi visi
Di bimbi cresciuti ma poi separati
Perché è vero che a volte non dura l’amore
Ma il buio e la luce riempiono il cuore
Di una donna ferita che amava la vita
Nei tanti colori e profondi languori
Di essere madre per mille ragioni
Seduta al suo posto per un problema risolto
Per un disegno sbiadito di un clown scolorito
Di quaderni dimenticati, di scuole terminate
Di tempo trascorso, di figli partiti
Ed ora che resta mio tavolo amato?
Soltanto il ricordo di quello che è stato
Perduta nel sogno con la testa tra le mani
Aspettando di nuovo che arrivi un domani.
IO E TE
Mi avresti lo stesso amato
Se non ti avessi mai ascoltato
Se il fluttuare di tutte quelle parole
Ci avesse comunque lasciate da sole
Se non fossimo andate nel sole, nel mare, nella vita
Armate d amore, di gioia, di forza infinita
E anche se adesso il tuo abbraccio mi neghi
Non posso arginare i più amati pensieri
La tua tenerezza, il tuo volto soave
In questo universo coperto di neve
Dovunque io vada, concreta tua assenza
Pensiero costante di mera presenza.
TEMPO
Ho aspettato il tempo che ho dovuto aspettare
I tuoi silenzi alle mie domande
Quel tuo guardarmi quasi a interrogarmi
Ma mai parola si è fatta udire
Aspettavo ogni volta un tuo gesto più entrante
Ma tornavo ogni volta sconfitta alla mente
Che chiedeva, analizzava, si perdeva
Poi tornava, di nuovo chiedeva e nulla capiva
Ma tu eri li, non rispondevi e non corrispondevi
Ma stavi li, fermo, non te ne andavi
Fino a un abbraccio un giorno più caldo
A descrivere un NOI in una notte d’ inverno
Per poi prendermi piano in auto la mano
Così, senza parole, come un gesto lontano
Di una donna e di un uomo che si sono trovati
Una sera in un bar, inaspettati
Un caffè, un sorriso, le solite cose
Ma con gli occhi cercavi le risposte segrete
Ho aspettato il tempi che ho dovuto aspettare
Per dormire tranquilla ascoltando il tuo cuore
E se dico TI AMO mi rispondi NON DIRLO
sono solo parole, quel che conta è l’ amore.