Asia Deplano - Poesie

Lascia fiorire ciò che è dentro di te
è una gabbia di concetti
fai attenzione a come ti muovi
potresti restare intrappolato
Dopo tutto siamo noi a dar forma alle nostre gabbie
il problema è la tendenza ad affezionarsi
anche a queste
dipende da quanto impegno si mette per ricostruirle
ornarle
renderle dolci
imparando cosi’ a muoversi all’interno di queste gabbie
rendendole piacevoli
trovando il modo di uscirne
passando tra le sbarre
rendere dolci i propri fantasmi non è semplice
richiede dolcezza e dispersione
riconoscendo questa gabbia
una volta uscito da lei
come rifugio
in cui nasconderti
quando sembra che il mondo ti stia per crollare addosso
Datti la possibilità di perderti
lasciati catturare dalle armonie
da quelle che in mezzo al caos restano armonie
Mi sento intrappolata nel fruscio che crea il vento
giocando con le foglie sulle cima degli alberi esattamente in quello spostamento dovuto al vento che resta un dolce piccolo soffio armonioso nel caos

Lasciatemi alla violenta intensità delle piccole cose

 


 

Mi ritrovo intrappolata
in questo castello d’insicurezze
Che all’interno del suo giardino
ospita una danza di dubbi
Mi soffermo per guardarmi intorno
è da tempo ormai che ho smesso
di avere fretta
Sento la necessità in me
di perdere tempo
per sentire il mondo che mi circonda
Osservo questi dubbi ricchi di diversità
eppure trovo in loro una costante che li accomuna
La sinuosità dei loro movimenti
Anche nel momento in cui in me creano una data paura
o questa sensazione di sbagliare
Arrivo a pensare concatenazioni di insicurezze
Sento voci lontane dirmi che forse non so veramente scrivere Forse neppure ha senso questo mio scrivere
Forse neppure so lasciare segni nei cuori delle persone
Forse le mie sensazioni le sento solo io
Ma riguardo a me
A ciò che non viene preceduto da nessun forse
tendo alla malinconia per natura
il che implica profonde insicurezze
le insicurezze implicano dubbi e tormenti
Capaci di creare questo viaggio in me stessa
All’interno del mio tormento ritrovo questa emozione
che si pone tra due estremi di possibilità future
di libera speranza e libera catastrofe

 


 

Mi perdo nell’idea di voler romanzare
le voci che sussurrano nella mia mente
Ciò non per forza implica togliere loro prepotenza
Proprio all’interno di questa prepotenza ritrovo un antico romanticismo In questo modo questi echi oscuri
nei labirinti della mia testa
si tramutano in dolci voci
in grado di trasportarmi
come se fossi seduta su di una nuvola
Penso l’amor proprio necessiti di coraggio
Il coraggio deriva dalla paura effettivamente
Accettando il fatto che nelle menti ci siano mostri
E se fosse solo la voglia che hanno di essere amati Risvegliati da chissà quale parte della nostra mente
con questo bisogno primario di essere solamente ascoltati Alla fine è tutto nella mente
l’amor proprio necessita del coraggio di perdersi in se stessi Ma non è sempre facile ricordarsi che le nostre paure
e questi nostri mostri
sono parte di noi

 


 

Ogni passo del sognatore
è accompagnato dal tormento
mentre io mi perdo nel freddo cercando di darmi amore
in un qualche modo
quanta meraviglia racchiudi
senza neppure saperlo
quanto vorrei ricordartelo
ma non posso farlo in mezzo alle persone quanto però giochi a spogliarmi
con gli occhi
in mezzo alle persone
ma come conservi la timidezza
e allora mi guardi
senza avvicinarti
tra le nostre mani che si avvicinano
si nasconde il sussurro
di un orgasmo
tra i nostri occhi
si può leggere la storia di un’amore
che resiste ai suoi amanti

 


 

Fai tue le assenze
Come fossero carezze del vento
Concedi potenza ai suoni
Lasciati la possibilità di essere trasportata
I diavoli possono divenire
Compagni di avventure
Il tuo corpo la tua tela migliore
Le radici
Pur perdendole di vista
A tratti
Sono sempre loro
E non mutano
Non nel tempo
Non tra persone nocive
Per questa magia
Trascendente
Che si portano dietro
Dal momento della loro creazione

 


 

Mi sento persa
Non mi riesce neppure scrivere
Non scriverò
O magari
Scriverò di me
Dei miei sentimenti
I miei appunti disordinati
Tratti da pensieri urlanti
Perché forse le cose di cui ho una vaga certezza
Sono le poche che sento io
Dentro di me
E alla fine racconterò ciò che è nascosto nella mia mente
Di gabbie formate dall’incrocio
Di venti
Che non mi lasciano
Via di fuga
Per quanto invisibili
Troppo potenti
Da poterle solo attraversare
Lasciandomi spogliare di ogni difesa
Trovandomi così priva di maschere

 


 

Non sarà troppo un mondo convincente
Ma ci si prova
Ci si adatta
Penso
Se l’adattamento non è fare scempio di se
Impazzisco nel mio
Non sentirmi
Forse è proprio questo
Questo spezzare l’euforia
Che poi non l’ho mai avuta
Neppure la sicurezza
L’ho dimenticata
Nel bosco
Ha deciso di fermarsi lì
Si sente più al sicuro

 


 

Entra pure nella mia mente
Troverai qualcosa di cambiato
Nel tempo
Ho trasformato alcune mie gabbie
In rifugi
Sottoforma di stanze
Sparse per i corridoi
Ho dato dolcezza ad ogni angolo
Ho sentito la paura che attraversava i corridoi
Prima ne scappavo
Ora non ho più voglia
Forse per la consapevolezza
Della mia mente
Molte di queste stanze
Potrebbero sorprenderti
Sono piene di ciò di cui mi piace circondarmi
L’urlo del vento
Ciondoli con emozioni incastrate in mezzo
Appese al muro
Fiori e conchiglie sparse
Dolcezze vaganti

 


 

Tendo a malinconia per natura
Ho lasciato a Carolina
La mia spensieratezza
Ora il mio pensiero Vaga tra universi
Mentre io
Dovrei schiarirmi le idee
Eppure mi trovo
Barcollante
In mezzo alla strada
Ad ascoltare le voci
Incastrate nel vento
Mi raccontano di malinconia
Ed io vorrei solo
La leggerezza
Per aver la possibilità di abbandonarmici

 


 

Vorrei avere la forza
di fermare lo scorrere incessante dell’acqua del fiume
Vorrei poter bloccare
questa dimostrazione
del panta rei
Forse dovrei risalire il fiume
Così da poter
trovare la fonte da cui nasce
Ma nel mentre
della dispersione in questa mia ricerca questo scorrere continuerà
senza preoccuparsi
delle faccende insulse di cui
si occupa la bestia uomo