Il ciliegio in fiore
Raccolta poetica
Anno 2020
Di Assunta Antonini
Ti Ascolto
Dal vento prenderemo
Il respiro per il nostro amore
Giocheremo con gli sguardi
E troveremo la forza per ricominciare
Il tuo fiore ha chiuso i petali nell’assenza
Il mio è rimasto imbrigliato in un grigio inverno
Nel lungo silenzio
Una dura tempesta ti ha travolto
E hai dimenticato
Libera le labbra
E raccontami del tempo che ci apparteneva
Sono ancora qui
Ti ascolto
(Assunta Antonini)
Decadentismo
che odore di muffa
mi prende alla gola
che lentezza negli sguardi nei sospiri
tutto gira intorno ad un’ombra grigia
e mi sento vecchia arrugginita
questo mondo si muove a rallentatore
si allunga perde forma solleva polvere
fermo per un istante il chiacchiericcio di parole senza senso
fermo per un istante sagome che di umano non hanno nulla
fermo per un istante nuvole artificiali in un cielo assente
e
apro finestre inesistenti
corrono animali in libertà
escono da fredde mura dolci musiche
graffio cemento di carta ammuffita di giustizia protetta di scarti d’umanità
e ne faccio un falò alto proprio alto
allora
si risveglia un vero sole
e invade tutto
accecato dalla luce
crolla il muro dell’indifferenza
finalmente
respirano spazi aperti
(Assunta Antonini)
Sperdermi
Sperdermi nel pensiero
Di una mente aliena
Confondermi in parole
Sconosciute
Scrivere il non scritto
Scrutare l’infinito
Dove non arriva
Nessuno sguardo
Sfiorare il niente
E scoprirlo
Pieno
(Assunta Antonini)
Sto alla finestra
Di un mondo insofferente
Passi consumano asfalti che coprono miserie umane
Dondolano teste cercando una nuova idea
Tanto rumore copre
La sinfonia del mare
Il canto del vento e della pioggia
Dondolano le teste e la nuova idea non viene fuori
Tanto rumore copre
Il battito di cuori
I sospiri di un amore
Le corse sui tappeti verdi
Lo scroscio dell’onda che regala desideri
Sto alla finestra di un mondo insofferente
Vorrei volargli intorno e coprirlo con un velo
Farne un sol sacco e lanciarlo poi con forza
Nello spazio che non mi appartiene più
(Assunta Antonini)
Dolce Luna
stasera mi hai preso la mano
lenti passi allontanano
affanni
di un sole consumato
antichi rumori
si affievoliscono
dentro orecchie oramai sorde
stringimi forte la mano
dolce luna
in questa sera
illuminata
da ricordi d’argento
(Assunta Antonini)
Vado via
E’ di notte
Che me ne vado via
Costeggio
Muri
Illuminati dalla luna
Ed io non mi perdo
E’ di notte
Che me ne vado via
Su terre sconosciute
Su mari e boschi
Su valli campi montagne
Su aridi deserti
E volo
Libera
E’ di notte
Che me ne vado via
Per tornare
Con la prima
Luce del mattino
(Assunta Antonini)
Neve
Gocce
Di pioggia
Sui
Vetri
Delle finestre
Di questa casa
Che dorme
Fuori
Si scioglie
La neve che
Sento dentro
E
Mi manchi
(Assunta Antonini)
Io sono calma
E’ la stanza che trema
Non sono io
Io sono calma
Adesso piove
Fuori piove adesso
Fuori il vento urla
Urla fuori il vento
E’ la stanza che trema
Non sono io
Io sono calma
Sento voci
Di anime in lotta
Lottano le anime
Contro voci nemiche
E’ la stanza che trema
Non sono io
Io sono calma
(Assunta Antonini)
Confusione
Luce e buio
Il giorno è la notte
La notte è il giorno
Chi passa? Chi corre? Chi chiama?
Entrare
Nell’anima dell’ape
E succhiare nettare
In un gatto
E vivere la notte
In un gallo
E salutare l’alba
Poi
In un pesce
E annegare nel mare
Di eterni silenzi
(Assunta Antonini)
Il filo
Prendilo tu
Il filo
Io non arrivo
Alla luna
Alle stelle
Prendilo tu
Adesso
E aiutami a salire
Stammi vicino
Amore mio
Per non smarrirmi
E come Arianna
Arriverò a te
(Assunta Antonini)