Barbara Trivelli - Poesie

Castiglione del Terziere

 

Il vento parla fuggendo del paese deserto

lungo il ciottolato liscio e tondo 

e qui dimentica ciò che è stato. 

Il sole alto illumina le nuvole

che passano e ridono 

alla bandiera con il giglio

che sbatte e si agita nel ricordo degli antichi splendori.

Il castello silente sta sopra le case cercando

di ricordare,

chiude tutto in sé…

Nella memoria dei secoli agitati e ostili 

che ora giacciono inermi e sconsolati.


Destino

 

Nel profondo ascolto e guardo

il tuo pensiero

che mi stringe forte nel tuo sorriso. 

L’altro si allontana silente 

mi freme l’anima fino al confine di te.

La luce che mi sfiora, passa vicino

aprendo un futuro lontano …

Grandi i tuoi occhi che mi toccano dentro.


Tristezza

 

Non cedere a quel sentimento 

privo di colore

e di amore che non vede 

non sente e non ascolta

la tua voce.

Il tuo sentimento è dolce, puro

e silenzioso 

tutto illumina.

Dissolve il tuo dolore  

in una leggera carezza.


Pizzo d’uccello

 

Lungo il solco tra i millenni rocciosi e aspri

ti ergi alto e fiero nel torrente asciutto di marmo

tagliato, ti aggiri silenzioso nell’aria ferma 

e l’aquila attenta, scruta dall’alto la punta

e nel sentiero mi perdo invocando il ricordo di te…


Estasi

 

La sera acre e lunga profuma di foglie bruciate.

L’aria immobile lenta mi possiede, allontanando

dolcemente il caldo torrido.

La piena estate pervade l’animo e mi porta

piano piano in un vortice di pensieri senza tempo…


Giovinezza

 

Bambina spensierata che guardi avanti.

Senza passato né presente.

Con gioia, segui il passo veloce dell’infinito

e speri continuamente che la luce del giorno

mai si allontani e ti abbandoni…


Ricordo

 

Il vento calmo solleva e inebria

la bellezza che passa

la disperde nell’oceano

che accarezza il cuore malato

e lungo sentieri lunghi

e dritti si poggia

 portando via con sé tutte le malinconie….


Lungo il cammino

 

Vissi felice di città in città 

Nuda e sensibile al nuovo mondo

in una estasi rosa d’estate 

calata nell’esistenza continua 

e incessante di questa vita veloce e bella…


Utopia

 

Da lontano i vostri suoni

ritornano

ricordano i paesi abbandonati

La guerra ha portato via 

tutte le cose.

Il paesaggio ora è pieno di colori luci

e profumi diversi, sconosciuti 

Gli sguardi sono vuoti

L’aria è rarefatta e spenta 

Un bambino appare all’orizzonte e dalla

desolazione dei grandi la speranza

da lontano ci apre a un domani inaspettato

e variopinto.


Ultimo viaggio

 

La pace lenta e tranquilla 

ti ha raggiunto.

Non eri sicuro di andare

ma la terra morbida e materna

ti ha chiamato in un canto

dolce e irresistibile.

Non hai esitato però a contrastare

il destino che fugace ma accorto

ti ha chiamato a sé.

Gli occhi tuoi leggeri ormai vecchi

hanno diffuso il pensiero e dissolto 

gli animi attorno.