Benedetta d’Errico

Poesie


2021

Eppure, è già l’alba.
Impossibile il pensiero del traguardo:
Un anno fa era solo un’ombra scialba.

Anche se il futuro mi guardava beffardo,
Un passo alla volta,
È caduto anche l’ultimo baluardo.

A me che la fatica ha sconvolta
E disillusa continuavo il sentiero;
A chi nella gioia mi ha coinvolta.

A chi ha detto di essere fiero;
A chi con rabbia ho allontanato
Forse con giudizio troppo severo.

A chi non se n’è mai andato
E chiedo perdono,
Se ho dato per scontato.

A loro il cui ritorno è stato un dono.
A chiunque abbia intrecciato il suo filo col mio,
Io grido un “Grazie” come fossi tuono.

Così al 2021 dico Addio.
Al tramonto.
Senza che si perda nell’oblio.

 


 

Chi è?

Chi è?
Da chi ti sei lasciata guardare?
Chi. È.
E tu dove sei?
Ma cosa sei?
Stai per perderti,
Potresti dissolverti.
Senti che i moschettoni si stanno consumando e non ne hai uno di riserva.
Non so più dove sono: la benda mi ha lacerato la retina, mi ha accecato con il buio, non riesco più a vedere
la Fine
Chi è? Chi sei?
E non capisco cosa sia successo.
Sono persa nella palude.
Non ho un’arma.
Non ho una torcia.
Non ho una bussola.
Non vedo le stelle.
Non ho una mappa.
I miei pensieri sono bruciati come i miei occhi.

 


 

Gennaio 2023

È andata proprio così:
Non sapevo come interpretare
Quel tappo che la mia testa colpì.

Che cosa poteva mai decretare,
Vera luce o noiose tenebre?
I primi secondi mi ritrovai a tremare.

Anelavo alla fine della Fenice celebre,
Ma disse: “Questo è il contratto: prima la morte!”
Delusioni, rabbia e scheletri urlavano un canto funebre.

E scelsi la Sorda come consorte
Che è l’ultima a perire e a nascere la prima.
Lei ha chiuso tante marce porte.

Finalmente alla decima
Trovai tra le ceneri l’uovo:
“Pagine, signorina” ed ero sulla cima.