Candida Mente - Poesie

NOTTE OSCURA

 

Non andare via, non ancora, balliamo insieme per l’ultima volta, perchè tu domani non ci sarai, andrai lontano, in luoghi silenziosi che non conosciamo.

Resta ancora un attimo, fermati, che io possa ricordare ed amare per sempre questo frammento di noi.  


 

VADO VIA

 

Nel silenzio di una mattina, ho guardato le tue fresie, ho lasciato le chiavi di casa al solito posto, ho preso la mia borsa.

Sono uscita.

Non aspettarmi.

Forse lo hai capito da tempo.

Vado via.

Non tornerò e tu non mi inseguirai, ne infine vorrei.


 

BUONA NOTTE

 

Buona notte a te che sei ancora dentro me.

A te distante ma vicinissimo, anche se in città separate, lontane o lontanissime, nulla potrà allontanarci, nè gli oceani più profondi, ne le braccia di un’amante bellissima e volitiva, né tutta l’immensità dell’universo.

Buona notte a te che resti dentro me.


 

LE ALTRE

 

 

A tutte quelle altre te che non conosco ne mai conoscerò, voglio dedicare le onde d’oro dei campi di grano in primavera, il profumo delle fresie in fiore, l’onda azzurra e cristallina del mare più immenso, la luce di tutte le mie albe, le notti insonni trascorse a cercarti senza mai riuscire ad incontrarti.


 

BUIO

 

E’ notte e come ogni notte arrivi tu.

Sogno oscuro e proibito.

Ti seguo negli immensi giardini avvolti nel buio profondo senza luna….. ti sento, so che ci sei, ho il tuo fiato addosso e adesso so che sei tu.

Riconosco la tua bocca.

Sento le tue mani.

Resterai con me tutta la notte e poi svanirai.  


 

AMANTI

 

Il tempo non ti cancellerà, fermerà l’immagine di te.

Il tuo ricordo resterà immanente, insieme al vento caldo che ti portò qui, dove i nostri sguardi si  incontrarono e sfiorarono.

Resta un senso di immenso, di intangibile.

Io e te amanti proibiti e lontani.

Io e te amanti imperfetti.  



NOTTE BLU

 

Amo la notte blu vestita di stelle, il silenzio, il profumo delle ginestre.

Il rumore dei miei tormenti maledetti ed ineluttabili.

Penso a te, mi manchi.

Dove sei?  


 

ALL’IMPROVVISO

 

Un giorno all’improvviso, inesorabilmente, senza distinzione alcuna, le luci della scena si spegneranno e calerà il sipario.

Verrà il silenzio, sarà buio per sempre.

Il crepuscolo della vita.  


 

TU

Ancora qualcosa mi spinge verso te.

Sei più di un pensiero.

Sei un sogno sospeso.


 

ULTIMA SERA

 

 

Oggi indosserò un bel vestito e le scarpe che ti piacciono tanto.

Guarderemo l’orizzonte, davanti ad un bicchiere di bianco.

Balleremo insieme, non lo abbiamo fatto mai tu non volevi.

Ci daremo un bacio.

Sarà la nostra ultima sera, forse non arriverai a mattina.

Dopo potrò solo portarti dentro me, perchè non ci sarai più.  


 Cercami.

 

Cercami nell’oscurità dei tuoi pensieri notturni.


Altro tempo

 

E adesso che il tempo è passato

e non c’è più l’impeto dei primi tempi

nè incontri occulti di carni ardenti e bocche di velluto,

e mani invadenti;

al pensiero di quello che fu,

mi pervade una profonda dolcezza blanda.


Lasceremo che…

 

Lasceremo che il tempo dimentichi

che il vento scuota ed allontani

che il mare e la tempesta agitino e confondano, che la sabbia sommerga,

che il sole asciughi e scaldi quello che portò.

Quando tutto sarà solo un ricordo lontano, potremmo di nuovo guardarci.

Perchè quelli che furono, non saremo più noi.


Cenere

 

E come cenere al vento lei è andata via, credevo fosse per poco,

invece avvolta nei suoi pensieri non è più tornata.

Ma lei è ancora dentro me, nella mia pelle, nel mio sangue, attaccata alle mie vesti,

attaccata alla mia vita.

Impressa nei miei pensieri.

Dentro ai miei sogni.


Attende l’infinito

 

Avvolta in un languido silenzio, fra le onde dei suoi pensieri,

immersa nei ricordi morbidi e beati, rassegnata ad una lunga attesa, di qualcosa che non si compirà.

Chiude le sue splendide ali,

socchiude gli occhi,

accarezza l’infinito

ed attende.


Venne la sera

 

 

Venne la sera leggera e silenziosa, avvolse la sua casa e la sua vita ormai vuota.

Anche i suoi girasoli avevano un’aria mesta e dimessa, come lei.

Vecchia e piegata dai ricordi di una vita, un tempo sorridente e piena.

Ora tutto gridava silenzio e fine.


Perso

 

Hai creduto a quello che vedevi, non sapevi che dentro c’erano molte altre, troppe altre.

Una dentro l’altra.

Hai seguito i suoi sorrisi ed hai incontrato mille dee pericolose e turbate.

Hai perso te, dentro ad un giardino con tante statue, ognuna col suo tormento.

Ti ha sedotto il corpo e la mente,

Perso nei labirinti oscuri, annaspi.

No, non la raggiungerai.


Pietre bianche

 

Nel giardino silenzioso di pietre bianche ho appoggiato i petali profumati delle mie rose.

Mi dispiace non averti amato, ho provato infinite volte, senza mai riuscirci.

Adesso vado via piano piano, sapendo che porterò con me quel senso di incompiuto.  


L’altra Bianca

 

Dentro casa un silenzio irreale, un candore insolito.

Le tue cose al loro posto.

Le luci spente, le imposte chiuse, il tuo pianoforte silente.

Non non tornerai più, almeno non quella che eri, forse in altro modo.

Mi siedo e mi perdo in un tempo che non so definire.

Mi riappaiono tutti gli attimi degli ultimi giorni.

Mi vedo dentro ad una storia che non sento appartenermi.

Il tempo non è più scandito da te, non devo più occuparmi di te.

Forse un giorno potrò rimettere ordine nei miei pensieri interrotti.


Efisia

 

Piccola, magra muscoli fortissimi e volontà di ferro.

Efisia ha pulito la sua casa, l’ha arieggiata e colorata di un fresco celeste.

Ogni giorno dall’alba al tramonto ripete gli stessi gesti.

Pulisce. Rinfresca. Cucina.

Accende un caldo fuoco.

Sorride ma non sente.

Non vuole più sentire, non le serve.

Nel suo mondo semplice, bastano i suoi gesti, quotidiani.

Basta lei.

Basta a se.

Aspetta con pazienza che il tempo trascorra, la sua vita si è ormai compiuta.

Nessuno bussa più alla sua porta.

Nessuno ha più da chiederle nulla.

Nella sua casa in collina, ogni alba ed ogni tramonto è uguale agli altri.

Un silenzio soffice l’avvolge.