Carlo Emilio Michelassi

Agenda del Poeta


Instabilità

L’˂˂orizzonte della significazione˃˃ è fuggevole. Per ogni cosa seria che intendiamo dire, il “mezzo” dispone il lato ironico, il mezzo è il dispositivo “ironico”, nel senso etimologico della parola. Affinché le stesse Ricerche logiche siano “impugnabili” come un testo di inestimabile valore, il lettore può fidare nel fatto che a guidare Husserl sia un principio guida, per tutta la sua analisi e al netto di qualche veniale svista, basato su una stabilità così coerente da richiamare un identico principio, anche fuori dalla “composizione” del libro. Vedendo un film. Solo al “dispiegamento” delle immagini sullo schermo, nell’hic et nunc della visione, lo spettatore può formarsi una “comprensione intuitiva”. Ove le immagini supplissero a un silenzio del significato, la rappresentabilità di un oggetto sarebbe del tutto slegata dall’effettiva rappresentazione, poiché succedanea a una scelta (rappresentativa). E si parla di silenzio, non di assenza. Fuori dalla sala di proiezione, si interrompe, con il discorso narrativo, anche un’˂˂apprensione comprensiva˃˃.

 


 

Nelle ore più quiete – (per il cinquantaduesimo)

Viene improvvisa, nelle ore più quiete,
un’effusione che i sensi offre al Tutto.
Occupa il suo disegno l’architetto
stesso, ed entra nei contorni l’estate,
emozione che viver fa la vita
e alla fine, di piacere, accende
ricordi. Arretra su aride sponde
un pensiero angoscioso che nel gioco
irrompe, una visione assai fugace
che dai fondali del passato emerge.
Si mischia ad altre invitanti chimere
e si disperde in un mare di simboli.
E con le tante forme familiari,
fugge anch’essa verso la superficie.

 


 

Philosophia perennis

Qui sonito non trovo di grancassa:
di mie finzioni trassi l’ipocausto
per una comoda turris eburnea;
al tuo sorriso, è varco la mia anima,
che geme in amplessi fosforescenti.
Abbiamo detto, di mondi valoriali esiti,
il desiderio ha dischiuso le labbra.
E nel farfuglio, tra me e me,
si palesa il fato di chi è solo.
˂˂Qualis artifex pereo (…)˃˃
In ultimo, a effetto, è quella frase,
ove i sensi e le intenzioni collimano,
in una lingua che tutti comprendono,
tra le risa e il pianto, in note flebili.
Giù, sul teatro della crisi, il telo.

 


 

Riempimento di senso

In quei furiosi rintocchi d’Eterno,
l’interprete si specchia, nell’abisso
del testo sprofonda tra pianti e risa
raggelanti, mosso dal gioco serio
che a nessuno aveva detto. Corredo
di ibride forme e intrigo di simboli
è la notte, nello stremo del senso.
Come ombre spettrali stanno in agguato,
sull’orizzonte del pensiero, neri
corvi, che scandiscono alfa e omega
di una storia, tra vero e allegorico.
Nell’assordante silenzio dei nomi,
scorre la vita, un fiume senza sosta,
mentre qualche nobile cenobita
cede una traccia al solerte archivista.

 


 

Si lascia nel ricordo

Si lascia nel ricordo l’immagine nostra, amata, ed è sempre un “pensiero eidetico”: finisce come immagine ciò che “trapassa” nel ricordo.
C’è eccitazione nell’aria fitta
di ricordi, lì cerco te, l’immagine,
falena che allo stoppino non muore:
stordita differisce il suo epilogo.
Con quel sorriso che mi desti in pegno
ora interpreto le diverse età,
e avanzo, custode di un tesoro
unico, esploro i segni del tempo
attraverso i tuoi occhi.
Fuori, l’aria pungente del mattino.