Carlo Pisani Massamormile - Poesie

“La baita”

 

Pezzi di legno bruciano nel camino ardente,

liberando nuvole di nero fumo,

immagino i tuoi capelli sciolti al vento, sento il tuo profumo,

Oh ninfa dei boschi, essere così splendente.

 

Discendono a valle le acque del fiume, impetuose.

Davanti alla baita si forma un laghetto,

una coltre di neve giace sul tetto

e tu, ninfa, seduta su un cuscino di rose.

 

Regina dei boschi, là dove regna la quiete,

là dove raggi di sole illuminano oscuri sentieri,

sei oggi più bella di ieri,

sei l’acqua che passa la sete.


“Gli amanti e la luna”

 

Oh luna, tu che illumini le nostre notti d’estate

che accompagni le lunghe passeggiate

quando, mano nella mano, percorriamo il lungomare

con sguardi intensi, complici, senza fiatare.

 

Compagna di serate danzanti

che vegli sul letto di teneri amanti

emani un enorme bagliore

che riscalda il cuore d’amore.

Sono qui vestita d’argento e bianco:

amo, odio, gioisco e soffro.

Sono due facce della stessa luna,

nasco e muoio ed in me l’amore.

Straniera nella mia terra,

amante clandestina,

signora del buio,

Ala di nero corvo,

bagliore d’argento

vi ho visti illuminati

con la mia luce

soffrendo

perchè mai potrò giacere in quel letto

mai sarò amata come lei!


“ Luci dell’aeroporto”

 

Ghiacciata cala la sera,

abbaglianti luci dell’aeroporto,

sul viso scivola una lacrima vera,

ti scorgo tra la folla col fiato corto.

 

Hai camminato lungo tutta la pista;

ora, deponi, stanca, il trolley rosa

nel bagagliaio dell’auto del tassista:

agli arrivi, stessa scena, stessa cosa!

 

Una corsa forsennata, su di giri,

mi scaglio come freccia tutto ad un tratto

un abbraccio caloroso……che sospiri

averti tra le braccia….il tuo contatto.


“ La candela”

 

Il fumo della candela inebria l’atmosfera….

l’incanto di una sera….

 

Lei, una signora d’altri tempi

con le sue foto intriganti,

gli occhi marrone scuro

e la sua ombra riflessa sul muro,

i suoi anelli, i suoi brillanti

e noi due non più così distanti.

 

I miei silenzi…..il suo sorriso

un volo d’ali in Paradiso

sorvolando montagne e colline

per un sogno d’amore senza fine.


“Il richiamo del mare”

 

Sugli scogli a Mergellina al tramonto

fisso il mare all’orizzonte

Arrivata l’ora della cena

m’appare d’incanto una sirena

Una donna favolosa dalla lunga chioma nera

mi lascia il saluto della sera.

Un gabbiano spicca il volo

col suo carico di alici

ed io che resto solo….

poi riprendo il giro in bici.


“Attimi fugaci”

 

Attimi fugaci

come il volo di uccelli rapaci

senza destinazione…senza meta…..

come la scia di una stella cometa.

 

Attimi fugaci

I nostri abbracci, i nostri baci

avvolgenti……appassionati

in quei momenti rubati.

 

Attimi fugaci

per noi due persone audaci,

finiti oramai senza ritorno

ma resta il marchio di quel giorno!


L’abbraccio

 

L’abbraccio di un secondo

per affrontare il mondo

carica la mia energia

un pieno di armonia.

Armonia con la natura

finchè l’abbraccio dura,

un coacervo emozionale,

ecco cosa vale!

Abbraccio silenzioso con la speranza

che s’attenui la nostra lontananza,

abbraccio caloroso con l’impegno

che tra di noi abbia lasciato un segno!


23 novembre

 

Un boato improvviso entra nelle case,

lampadari oscillanti..rotture di vasi,

la fuga, l’istinto, la paura prevale

una corsa affannosa per sei rampe di scale.

La notte trascorsa a dormire all’aperto,

la strada di notte non è più un deserto;

c’è gente, c’è folla, ci si aiuta a vicenda,

che bell’atmosfera dopo la sciagura tremenda.

C’è chi accende il fuoco, chi gioca a carte

Ognun fa una cosa, ognun la sua parte.


“Sei”

 

Sei il sole che risplende il mio giorno,

la luna che accende la sera,

Il primo fiore di primavera.

 

Sei l’onda che carezza gli scogli,

acqua che nutre la terra,

la pianta più rigogliosa di serra.

 

Sei candida come la neve,

fresca come sorgente

impressa nella mia mente.

 

Sei il vento di una notte d’estate,

spalanca tutte le porte,

la vita che fugge la morte.

 

Sei aria pura di montagna,

profumo di mirtilli e lamponi,

echi di melodiosi suoni.

 

Sei il cielo di una notte d’agosto,

lucente più di una stella

Oh moglie mia bella.


“Pomeriggio a ksamil”

 

Strade sterrate, polverose,

alle cinque muggisce la solita mucca,

nell’orto, il pomodoro, il cetriolo e la zucca,

nel giardino, gli oleandri e le rose.

 

Profumi di pesce arrostito nel chioschetto,

una bimba sudicia striscia per terra

sembra quasi tempo di guerra

acque luride scendono giù da un tetto.

 

Ricordi di una vacanza in Albania:

le donne dai capelli gialli tinti,

Il mare ed il cielo sembrano dipinti

del colore azzurro della squadra mia.