Carlo Santagostino

Poesie


Acqua

Ti ho vista
scivolare
lungo il fiume
della vita
e ti ho perduta
tra le dita.
Non sapevo nuotare.

 


 

Acquerello

Togli quella mano dal viso
che lo sguardo possa posarsi
lontano.
Togli dunque la tua mano
che appaia laggiù
il nebbioso sfumato orizzonte
di acqua ticinese
che resti come istantanea
nella mente
riflettente
quei quattro
spogli tronchi piopposi
che gli fanno da sfondo.
Allora nascerà l’ ultimo
girotondo .
E’ il solito nostro tramonto
novembrino vigevanese.

 


 

Autunnale

Viale d’autunno
tra le prime foglie cadute,
giornate ricordate
anche con spicchi d’azzurro
tra il tepore
di quel tiepido sole
allietato da sorrisi
un po’ tristi.
Le prime lievi piogge
che bagnavano i cuori
anticipando i dolori
del nostro inverno
incipiente
fatto del gelo
di quest’ anima innocente.

 


 

Cap Martin

Sediamoci qui
ancora una volta
a sentire il profumo
del mare
che odora di sale.
Questo tiepido vento leggero
accarezza le rughe del viso.
Orizzonti di vita
slegano
le mani intrecciate
invecchiate
dal tempo.

 


 

Abbandoni

Passeggiate lente
sotto il sole cocente.
Mano abbandonata,
Cielo blu lungo il canale,
Di colpo hai smesso di parlare.
Ritorno solitario.
Mi sono perduto con il cuore
strappato dal dolore.

 


 

Pandemia Lombarda

Nella controra solatia
del mio cielo di Lombardia
mi stordisce il profumo dei gelsomini.
Svolazzanti farfalle colorate
tra petunie ed ortensie insinuate
nel pomeriggio trascorso
nel grande terrazzo
solitario e desolato.
Lievi refoli di vento
accarezzano il mio scontento.

 


 

Finestra

Vedo dalla finestra.
Cielo azzurro.
Celeste lomellino
un po’ appannato,
malmostoso
cielo dispettoso
come me
che lo guardo scontroso.
Malumore che
accompagna le giornate.
Fantasia volante
ad inseguire l’istante
della spiaggia bollente
da cui tuffarsi nel mare
per trovare l’amore
ed abbracciare la vita.
Resta solo quel cielo azzurrino
tiepidamente lomellino
entrato ingannando
dalla mia finestra sul mondo.

 


 

Inesistenza

Afose giornate
passate
ad ascoltare
il silenzio.
Inutili ore
vuote d’amore.
Appassisco così
senza fare rumore.