Christian Domenichini - Poesie

Cosa e’ successo lungo la strada per Arles?(for Vincent van Gogh)

 

La vita deve avere un motivo, uno scopo
dare un senso alla vita può condurre alla follia
ma una vita senza senso è una tortura
a volte passavano giorni
senza parlare con qualcuno
dovevi uscire a dipingere
per dimenticare chi eri
e per smettere di pensare
ma cosa è successo lungo la strada per Arles?
Sei riuscito ad appassionare la natura
e gli oggetti come neanche
i migliori scrittori sono riusciti a fare
ma eri circondato da gente stupìda
e ignorante
anche se in fondo volevi solo essere un di loro
ti sentivi così lontano da tutto
c’era qualcosa di strano in te
vedevi ciò che nessun altro vedeva
e a volte ti spaventava
perche la realtà era terribilmente

superiore ad ogni favola
bastava la tua genialità di saperla interpretare
tu eri i tuoi dipinti
Ma cosa è successo lungo la strada per Arles??
é li che avviene una rottura con questo mondo
a cui a parte avere un corpo, camminare
vegliare e dormire non ti apparteneva
È una rottura ma soprattutto è una ribellione
un rifiuto sistematico ad ogni realtà concreta
Ma cosa è successo lungo la strada per Arles??
l’inverno era sempre pericoloso per te
e un inondazioni di corvi neri sono
entrati nelle fibre del tuo albero
é allora che hai deciso di scagliarli
come una fucilata sul campo di grano
e loro sono venuti a prenderti


 

Questa piccola cosa chiamata casa

 

Un minuscolo lembo di luce dove
condurre una vita razionale
di fronte a quelle immense
superfici di notte barbarica che ci circonda
dove le malattie sono curate con urli
dove il mondo si crede creato da un
mostro a due teste
dove i moti stellari sono
controllati dai mal di pancia
dove guerrieri valorosi sono
sottomessi da donne invasate
dove i cibi migliori sono
riservati ai morti
e le clessidre governano I giorni
Dove gli uomini crescono in maniera selvaggia
corrotti dalla sete e dai profumi
rammolliti dallo zucchero
e dove nuovi profeti nascono tutti i giorni
Signore risparmiaci la verità e la giustizia perché non possiamo
e non vogliamo comprenderle
ma ricorda che alla porta accanto
c’è un universo migliore


Il tempo non torna indietro mai

 

Il tempo è una brezza
che dorme suoi rami
Trascorri le notti
a guardar l’eternità attraverso
le crepe sulle travi
mentre l’inverno è ucciso dalla primavera


I bambini saranno scheletri

 

È azzurro il mattino
brillano i campi
i bambini giocano tra i gigli e le viole
e camminano tra il sole e
tra le ragazze dagli occhi rosa
ma presto
quei giorni nel sole
porteranno lacrime ai loro occhi
il cielo presto si oscurira come
una macchia
e allora
anche loro conosceranno
un uragano di lacrime
piante in un angolo
anche loro conoscerenno l’invecchiare
e il morire per nulla
Ecco l’inganno che li condurrà
senza vita alla morte


E quando le stelle scintilleranno stanche in mezzo agli ortii o
sarò ben lontano

Sul prato a braccia aperte fiorisco
fino all’estremo limite dell’azzurro
le mie braccia come rami
si perdono nel sole
mentre la primavera rimane imprigionata
nell’intonaco e nella polvere


ME NE ANDRO’ LONTANO COME UN ECO

Non era d’accordo
sulla necessità di Dio
aveva parecchi nomi
solo per confonderci
Non esiste l’ingiustizia
e nemmeno i nemici
tutto è una vasta pineta
questa era la sua strana crociata


 

Resisto come un disegno su un vaso antico

Quello che mi devi dire
dimmelo allo specchio (pensó)
cerco’ tra le ferite la più grave
con tutte quelle piaghe
poteva fingersi morente
si sentiva come un Dio crocifisso
ogni tanto nei secoli
il più maldestro diventava santo
i santi però erano tutti sempre morti
lui invece era vivo più che mai
vivere in fondo poteva significare assistere
a una disgrazia o una festa
coinvolti fino a un certo punto

Esiste un mondo in cui le persone
non lasciano che le cose accadano?


 

Sentivo le voci dei bambini in mare

tutto quel cielo azzurro insulso
tutti quei tramonti vuoti
tutti quei piccoli occhi azzurri
chiusi per sempre
in fondo al mare


Urlando giù dal paradiso

 

L’eternità ci annoierebbe a morte
quà il tempo si svolge
in un cerchio obbediente
e la verità non basta
a riempire il vuoto del mattino
conto le ore e i minuti da quando la vita è scivolata via
Un rombo nell’ultimo atto
un tuono assordante
schiacciato tra le lamiere luminose
da qui dovrò solo sognare e
immaginare per sempre il tuo viso

FANCULO ci deve essere stato uno sbaglio!


Un sole giallo che non vuole tramontare

Prendi un’ armatura fatta
di oro e ferro
Immergila nell’acido
vedrai l’oro salvarsi miracolosamente
Prendi un uomo pieno zeppo
di idee morte e la sua anima
distruggi o brucia il suo corpo
oppure lascialo arrugginire dal tempo
forse la sua anima
si salverà e vagherà sola sulla terra
sul deserto, sulle silenziose pianure
finché le pareti di roccia
non afferrano la sua voce
oppure fino a che un Dio sepolto in profondità nella carne morente
non si aggrappa all’anima e non la mollerà
e allora più tardi il giorno tornerà
oscuro e orizzontale
e nella luce colorata dalla pioggia
i suoi occhi d’animale feroce
vedranno di nuovo
tra gli alberi e le foglie
un sole giallo che
non vuole tramontare