Ciro Esposito

Poesie


Tra le pagine

Non posso più aspettare,
non so più aspettare
che il fato si compia,
senza trovare un nesso
tra il vivere e il morire.
Non posso più guardare,
non riesco più a guardare
che i tuoi sogni si perdano
tra il buio della notte,
senza trovare un senso
tra ciò che è vero
e ciò che è falso.
Non posso più trovare,
non riesco più a trovare
parole nuove
che riescano a spiegare
quello che è stato
l’amore per te,
senza cadere nel gioco
della menzogna e dell’ipocrisia.
Ho trovato il tuo sorriso,
l’ho ritrovato tra le pagine ingiallite
dei miei ricordi,
senza più che le tue lacrime
scivolino sul mio viso
e senza più che il giorno
si perda nell’oblio.

 


 

Miele

E siamo qui,
in una stanza in affitto
con il mare che batte
fin sotto la finestra.
I tuoi vestiti raccolti
sul pavimento;
i tuoi occhi bassi
e timorosi,
cercano le punte dei piedi;
le tue guance pallide
timidamente arrossite;
le tue labbra sottili
sfidano la mia curiosità;
le tue mani esitanti
aggrappate al mio petto;
il tuo seno ancora sodo
attrae la mia mano;
il tuo corpo del color del latte
si stende al mio fianco,
cercando il calore di una carezza.
Tu eri lì, presente,
con la mente ed il corpo,
in cerca di quell’attimo
che ti sciogliesse l’anima
e ti colmasse il cuore
del dolce del miele.

 


 

Felice tra un fiore

Lasciami entrare nel tuo petto
per poterti parlare,
ho solo bisogno
di poterti respirare.
Lasciami inseguire
la tua anima impaurita
per poterti regalare
un nuovo sogno da consumare,
ho solo voglia di poterti amare.
Lasciami camminare ancora con te
anche se il giorno
non ci prende per mano,
ho solo l’ansia di volerti baciare.
Lasciami guardare l’alba,
quando il tuo viso rinasce
tra i petali di una rosa,
quando il sole lo illumina,
quando la rugiada si mescola
alle lacrime di una donna amata.

 


 

È solo un sogno

La notte mi prende per mano,
il sonno comincia a calare,
portandomi su sentieri bui
ed una luce improvvisa
mi rischiara la via.
Dall’alto di un colle
si oppone allo sguardo
la vastità del creato,
che l’Eterno ci ha donato
e che l’occhio mio nudo
non riesce a scrutare.
Uno stormo di uccelli
viaggia verso l’orizzonte,
come in una magia
che va oltre l’infinito.
Migliaia son le creature
che popolano le valli, i boschi
e gli oceani
in un equilibrio condiviso
che ne preserva le specie,
da cui l’uomo ne è estraneo
per la sua avidità.
I miei occhi ridono lacrime,
la mia anima s’impietrisce
al cospetto di sì fatta bellezza,
che l’assopirmi
in questo sogno m’appaga.

 


 

Io come te

Io vivo come te
senza far rumore,
mi nascondo un po’ di più
per farti innamorare
e se mi ascolti un po’ di più
imparerai ad amare.
Io parlo come te
con gli occhi lucidi
e cerco ancora in te
le risposte che non mi hai dato,
le parole che non hai mai detto
e se aspetti un po’ di più
tu non mi cambierai.
Io cerco come te
nel mio dolore
ciò che non potrai sanare
e la pelle s’è già bruciata,
se ti alzi un po’ di più
non ti lamenterai
e se sogni un po’ di più
tu non mi perderai.
Io cammino come te
incontro ad un altro giorno,
se il sole traccerà
un’altra strada,
so che tu la seguirai
e se la luna
ti illumina un po’ di più
tu non mi scorderai.