Claudia Argenti - Poesie e Racconti

Inarrestabile

 

Cammini

gobba

sotto il peso del

tuo cuore

ma il mare in tempesta

nei tuoi occhi

nessuno

lo può fermare.


Giochi pericolosi

 

Mi piaceva

da piccola

nascondermi sotto una coperta.

Sparire.

Per poi ricomparire

nello stupore generale.

Ai miei occhi

appariva tutto così vero

ed il diventare invisibile

un gioco così bello.

(Eppure) solo ora mi rendo conto.

Quell’invisibilità

può fare dannatamente male

ed anche quando desideriamo

scomparire

sotto una coperta

ci aspettiamo qualcuno che,

con meraviglia,

aspetti la nostra apparizione.


Poesia

 

Mi piace

riscrivere

questo mondo

su carta

con una matita

in mano

per cancellare

le brutture

che lo affollano

che mi affogano.

Solo così posso

nuotare

in mezzo a tutto questo

nero

che mi circonda.


Cielo stellato

 

Burattini guardano

con occhi ciechi

e reverenti

bambole perfette.

Soli

di nuovi sistemi

accecano

i loro sguardi vuoti

annebbiano  le loro menti modellate

su stampi prefabbricati.

Ed è così che

ciechi e senza ragione

lasciano morire loro stessi

per somigliare

a un sole perfettamente

pieno di imperfezioni.

Quando queste macchie

giungono ai loro

poveri occhi,

le loro certezze,

i loro modelli

volano via

come parole scritte

sulla sabbia.

Son morti

per fiori finti

destinati ad appassire.

Ma un corpo

brilla

discreto e luminoso

nell’immenso blu.

Non nasconde

i crateri,

segni di dolori e

di amori,

che deturpano il suo volto.

Non si lascia sconfiggere

né dal giorno

né dalla notte.

Forte e immensamente bella

brilla la luna,

Madre dei cieli.


Il bianco vuoto, pieno

 

I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli adulti il nulla nel tutto, Giacomo Leopardi

Trascinai in passi pesanti

i miei innocenti piedi

ed entrai nella stanza

abitata dal mostro

che tutti i grandi

temono.

Il bianco vuoto mi circondava,

ma vi era un’apertura

sul mondo.

Feci delle mie braccia

due ali forti.

Arrivai fra le nuvole.

Il non ti scordar di me

mi avvolse con i suoi petali

soffici e delicati.

Il profumo di blu

inebriò i miei sensi.

Discesi su uno dei mille girasoli

che costellavano

quell’oscurità senza fine.

Un infinito si apriva davanti a me.

Trovai amici

che mai avrei immaginato

nell’esistenza comune.

 

Trascino in passi pesanti

i miei piedi non più leggeri,

non più puri,

ed entro nella stanza

dove un tempo

avevo trovato l’amico

la cui presenza

era sempre gradita

i cui giochi, sempre diversi

non annoiavano mai

e i cui mondi da esplorare

erano infiniti.

Ma ora

una presenza opprimente

riempie spazi

che non trovano spazio

e anche se la folla mi circonda

lui mi ghermisce.


Fuoco indomabile

 

Quando fuori è buio

e dentro freddo

vedo i tuoi occhi sorridermi

e quel vuoto cosmico

fra le mie dita

si colma

di parole sussurrate

che incendiano

la mia anima

di fiamme inestinguibili.


Pensieri

 

Scrivo parole

su fogli di carta

nella speranza che il bianco

le inghiottisca.

Ma il nero brilla

prepotente,

non vuole morire

e così cancello con furia.

Sforzo vano

il mio.

I segni

indelebili

dentro di me

si riflettono

sulla carta

prendendosi gioco

di me.


Mancanze

 

Guardavo l’orizzonte

cercando i tuoi occhi

nelle onde del mare

dove il mare si fonde

con il cielo

in un blu senza fine.

Guardavo quell’infinita miriade

di sfumature

che non è nulla

paragonata a te.


I tuoi occhi

 

Luci intermittenti

guidano il mio cammino.

Se le guardo

non mi accecano,

mi accolgono.

Ma quando scompaiono

il buio mi assale

ed avida di ossigeno

lo rubo dalle tue labbra.


Senza tempo

 

Lo sguardo posato sul dolce posto davanti a lui alla ricerca delle parole giuste.

Un leggero movimento di dita catturò la sua attenzione, era forse nervosa non gli sarebbe piaciuto? Non c’era pericolo, poteva essere anche bruciato, ma se era stato fatto da quelle mani così delicate come avrebbe potuto non piacergli?

Il suo sguardo incontrò due occhi che dentro avevano la tempesta che divampa nella foresta.

Il suo sguardo percorse la delicata tela del suo viso e si soffermò sulle pennellate rosse delle sue labbra. Rosse, rosse come i suoi capelli.

Ed il suo profumo… il suo profumo era quello del mare all’alba.

Una leggera ruga ora corrugava quella tela così perfetta.

“Io…” la voce gli mancò al fondersi degli sguardi.

Era così perfetta…

“Io ho sempre pensato al presente. Il passato aveva il sapore del rimpianto ed il futuro era un mistero che nel profondo del cuore mi ha sempre spaventato. Non pensavo mai al passato né tantomeno al futuro. Vivevo il presente. Senza pretese, senza attese. Senza rimpianti, senza rimorsi. E poi… e poi sei arrivata tu. Luna fra milione di stelle. Ed il presente non mi bastava più. Penso al passato ogni qual volta ci salutiamo. Non importa se sia passato un secondo o un giorno, tu già mi manchi e la mia mente e il mio cuore esigono la tua presenza e la rivivono, ogni istante, nei momenti passati insieme. E quando non penso al passato, penso al futuro. Penso al futuro in una bella casa, né troppo grande né troppo piccola, ma che sia piena di luce. Penso a un giardino, con un’altalena così che si possa toccare il cielo e magari anche con un cane. E penso anche a dei bambini che corrano sul prato con i capelli rossi che splendono sotto il sole e che profumano di mare. E penso a un letto grande, ma mai freddo perché c’è la persona che amo dentro. E penso che tutto sarà perfetto con te accanto, perché anche se io non lo sono, tu mi rendi migliore. Ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia vita e prometto che ti amerò ogni giorno un po’ di più. Vuoi sposarmi?”

 

“Nonno…”.

L’eco della propria voce era ancora chiaro nella sua mente quando una più fievole e delicata raggiunse le sue orecchie.

“Nonno, ti piace la torta che ti ho preparato?”

L’immagine del passato si fuse con quella del presente.

Alzò lo sguardo e incontrò due occhi che dentro hanno la tempesta che divampa nella foresta.

Il profumo del mare all’alba inondò i suoi sensi.

La tela delicata che aveva di fronte era ancora acerba.

“Si, Sofia, era proprio come la faceva la nonna.”.