Inarrestabile
Cammini
gobba
sotto il peso del
tuo cuore
ma il mare in tempesta
nei tuoi occhi
nessuno
lo può fermare.
Giochi pericolosi
Mi piaceva
da piccola
nascondermi sotto una coperta.
Sparire.
Per poi ricomparire
nello stupore generale.
Ai miei occhi
appariva tutto così vero
ed il diventare invisibile
un gioco così bello.
(Eppure) solo ora mi rendo conto.
Quell’invisibilità
può fare dannatamente male
ed anche quando desideriamo
scomparire
sotto una coperta
ci aspettiamo qualcuno che,
con meraviglia,
aspetti la nostra apparizione.
Poesia
Mi piace
riscrivere
questo mondo
su carta
con una matita
in mano
per cancellare
le brutture
che lo affollano
che mi affogano.
Solo così posso
nuotare
in mezzo a tutto questo
nero
che mi circonda.
Cielo stellato
Burattini guardano
con occhi ciechi
e reverenti
bambole perfette.
Soli
di nuovi sistemi
accecano
i loro sguardi vuoti
annebbiano le loro menti modellate
su stampi prefabbricati.
Ed è così che
ciechi e senza ragione
lasciano morire loro stessi
per somigliare
a un sole perfettamente
pieno di imperfezioni.
Quando queste macchie
giungono ai loro
poveri occhi,
le loro certezze,
i loro modelli
volano via
come parole scritte
sulla sabbia.
Son morti
per fiori finti
destinati ad appassire.
Ma un corpo
brilla
discreto e luminoso
nell’immenso blu.
Non nasconde
i crateri,
segni di dolori e
di amori,
che deturpano il suo volto.
Non si lascia sconfiggere
né dal giorno
né dalla notte.
Forte e immensamente bella
brilla la luna,
Madre dei cieli.
Il bianco vuoto, pieno
I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli adulti il nulla nel tutto, Giacomo Leopardi
Trascinai in passi pesanti
i miei innocenti piedi
ed entrai nella stanza
abitata dal mostro
che tutti i grandi
temono.
Il bianco vuoto mi circondava,
ma vi era un’apertura
sul mondo.
Feci delle mie braccia
due ali forti.
Arrivai fra le nuvole.
Il non ti scordar di me
mi avvolse con i suoi petali
soffici e delicati.
Il profumo di blu
inebriò i miei sensi.
Discesi su uno dei mille girasoli
che costellavano
quell’oscurità senza fine.
Un infinito si apriva davanti a me.
Trovai amici
che mai avrei immaginato
nell’esistenza comune.
Trascino in passi pesanti
i miei piedi non più leggeri,
non più puri,
ed entro nella stanza
dove un tempo
avevo trovato l’amico
la cui presenza
era sempre gradita
i cui giochi, sempre diversi
non annoiavano mai
e i cui mondi da esplorare
erano infiniti.
Ma ora
una presenza opprimente
riempie spazi
che non trovano spazio
e anche se la folla mi circonda
lui mi ghermisce.
Fuoco indomabile
Quando fuori è buio
e dentro freddo
vedo i tuoi occhi sorridermi
e quel vuoto cosmico
fra le mie dita
si colma
di parole sussurrate
che incendiano
la mia anima
di fiamme inestinguibili.
Pensieri
Scrivo parole
su fogli di carta
nella speranza che il bianco
le inghiottisca.
Ma il nero brilla
prepotente,
non vuole morire
e così cancello con furia.
Sforzo vano
il mio.
I segni
indelebili
dentro di me
si riflettono
sulla carta
prendendosi gioco
di me.
Mancanze
Guardavo l’orizzonte
cercando i tuoi occhi
nelle onde del mare
dove il mare si fonde
con il cielo
in un blu senza fine.
Guardavo quell’infinita miriade
di sfumature
che non è nulla
paragonata a te.
I tuoi occhi
Luci intermittenti
guidano il mio cammino.
Se le guardo
non mi accecano,
mi accolgono.
Ma quando scompaiono
il buio mi assale
ed avida di ossigeno
lo rubo dalle tue labbra.
Senza tempo
Lo sguardo posato sul dolce posto davanti a lui alla ricerca delle parole giuste.
Un leggero movimento di dita catturò la sua attenzione, era forse nervosa non gli sarebbe piaciuto? Non c’era pericolo, poteva essere anche bruciato, ma se era stato fatto da quelle mani così delicate come avrebbe potuto non piacergli?
Il suo sguardo incontrò due occhi che dentro avevano la tempesta che divampa nella foresta.
Il suo sguardo percorse la delicata tela del suo viso e si soffermò sulle pennellate rosse delle sue labbra. Rosse, rosse come i suoi capelli.
Ed il suo profumo… il suo profumo era quello del mare all’alba.
Una leggera ruga ora corrugava quella tela così perfetta.
“Io…” la voce gli mancò al fondersi degli sguardi.
Era così perfetta…
“Io ho sempre pensato al presente. Il passato aveva il sapore del rimpianto ed il futuro era un mistero che nel profondo del cuore mi ha sempre spaventato. Non pensavo mai al passato né tantomeno al futuro. Vivevo il presente. Senza pretese, senza attese. Senza rimpianti, senza rimorsi. E poi… e poi sei arrivata tu. Luna fra milione di stelle. Ed il presente non mi bastava più. Penso al passato ogni qual volta ci salutiamo. Non importa se sia passato un secondo o un giorno, tu già mi manchi e la mia mente e il mio cuore esigono la tua presenza e la rivivono, ogni istante, nei momenti passati insieme. E quando non penso al passato, penso al futuro. Penso al futuro in una bella casa, né troppo grande né troppo piccola, ma che sia piena di luce. Penso a un giardino, con un’altalena così che si possa toccare il cielo e magari anche con un cane. E penso anche a dei bambini che corrano sul prato con i capelli rossi che splendono sotto il sole e che profumano di mare. E penso a un letto grande, ma mai freddo perché c’è la persona che amo dentro. E penso che tutto sarà perfetto con te accanto, perché anche se io non lo sono, tu mi rendi migliore. Ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia vita e prometto che ti amerò ogni giorno un po’ di più. Vuoi sposarmi?”
“Nonno…”.
L’eco della propria voce era ancora chiaro nella sua mente quando una più fievole e delicata raggiunse le sue orecchie.
“Nonno, ti piace la torta che ti ho preparato?”
L’immagine del passato si fuse con quella del presente.
Alzò lo sguardo e incontrò due occhi che dentro hanno la tempesta che divampa nella foresta.
Il profumo del mare all’alba inondò i suoi sensi.
La tela delicata che aveva di fronte era ancora acerba.
“Si, Sofia, era proprio come la faceva la nonna.”.