Comasia Nitti - Poesie

Ciao, Ciao

E’ caduto un angelo dal Cielo
per rimanere qui accanto a me …
nel silenzio di questo mio cuore
il suo amore parla ancora con me,
mi dice che lei c’è …

Sei nei giorni miei,
nelle parole che ti rivolgerei
se tu fossi ancora qui …

Sei nei gesti miei,
solo semplici e consueti gesti tuoi,
nei limpidi sorrisi …

Una sola anima per noi …
felice di sapere che non finirà
la magica avventura con te
nella nostra piena libertà.

 

 

 

Come far credere

Come colorare …
come far credere
che la vita è bella
anche se fa tanto male
da desiderare di non dover morire
per nutrire l’anima e
lasciarla poi volare …

Come rialzarsi
senza poi mai mollare …
come sorvolare
un giorno fatto di dolore
e poi sorridere
anche se ci fa male,
perché non siamo angeli:
abbiam paura di volare!

Un giorno ho aperto gli occhi sul mondo:
uno spasso in ogni momento!

La mia vita filava diritto
fino a quel giorno sì maledetto …

Un macigno, il più grande del mondo
ha segnato il mio breve tragitto:
ti ha portato via dal mio mondo …
ora sei lassù che mi guardi sbiadito!

Come colorare …
come far credere
che la vita è bella
anche se non c’è il Sole,
che l’amore insegna
molte volte a volare:
papà prendi la mia mano
perché ho paura di volare!

 

 

 

Desiderio recondito

Un mare in tempesta è la mia anima
per questo amore in burrasca …
per il mancato coraggio di colui che amo …
per questa vita, che nulla mi offre
a costo zero …
per il mio innato desiderio di amare
e di sentirmi amata …

La mente dice: “Ragiona!”,
il cuore dice: “Spera!”;
l’amore reclama … la vita incalza!

E così, tra i marosi di questo mare,
a tratti prendo respiro e …
mi rianimo cercando di distogliere
il pensiero …

All’orizzonte un gran buco nero …
il vuoto …
la pura consapevolezza che domani …
il futuro … sarà quello che dovrà essere
e che nulla posso affinché
il mio desiderio recondito
s’incarni e diventi realtà …

Soltanto arrendermi potrebbe
donarmi, ora, certezza,
ma arrendermi vorrebbe dire … morire!

 

 

 

Ho camminato!

Ho camminato carponi su gomma piuma
ed ho conosciuto un mondo fantastico,
gioioso e colorato di fantasia e …
mi sono spinta oltre …

Ho camminato carponi per terra
ed ho conosciuto le difficoltà ed i primi dolori.

Ho rivolto lo sguardo al cielo, l’ho visto troppo distante e …
mi sono alzata …

Ho camminato scalza
ed ho conosciuto le piaghe e …
mi sono protetta …

Ho camminato ancora
ed ho conosciuto le cadute e …
mi sono rialzata …

Ho camminato …
ho camminato a lungo,
ma sono solo a metà dell’opera
perché mentre imparavo,
con gioiosa fantasia, a proteggermi,
a guardare il Cielo ed a rialzarmi,
nuovi orizzonti si aprivano ai miei occhi
e la voglia di camminare,
seppure stanca, diveniva sempre più prepotente.

Di una cosa sono certa,
al mio arrivo potrò dire con orgoglio:
“Ho camminato!”.

 

 

 

Il mio universo

Il mio deserto
è un luogo caldo,
sconfinato …

Non c’è ombra …
non c’è inganno,
solo terre senza barriere.

Le sue terre
son desolate,
ma non intristite …

Sono ricche e generose,
ma non di vegetazione …:

Come piante
hanno sogni,
freschi e teneri da coltivare …;

Come alberi
hanno sentimenti,
puri e sinceri da emozionare.

Su nel cielo …
un Sole alto, splende
e colora il mio mondo
di un bel rosso vermiglio.

Il calore,
che si sente,
scalda me e l’altra gente …

E’ bellissimo il mio deserto,
esso è il mio UNIVERSO!

 

 

 

Nel silenzio…

Di silenzio
si nutrono le mie orecchie,
in questo pomeriggio
d’una giornata marzolina
trascorsa tra raggi di sole
e gocce di pioggia.

Il cielo è basso,
denso di nubi metalliche
dapprima, e poi
accese d’uno strano rosa,
che mette quasi paura.

Anche i miei pensieri
tacciono
e la mia mente
si rigenera in tal quiete
e prende a spaziare
per luoghi nuovi e aperti,
che festanti l’accolgono
tra le loro maraviglia,
deliziandola.

In tal stato,
lo sciabordio dell’acqua
per la strada
diviene sottofondo melodioso
del mio viaggio.
E mentre vago
di luogo in luogo …
scrivo.

 

 

 

Ogni mora

Ogni mora
la fa da padrona
sulle tue labbra
di vermiglio incarnate …

E pare rubar
ogni piccola rosa …
per donarla a te,
oh mia dolce sposa!

 

 

 

Scrivere

Scrivere per dire
cose che salgono
sino alla punta della lingua e …
parlano …

Scrivere per descrivere
emozioni che sento
risalire di dentro e …
dicono …

 

 

 

Terra mia

Colline infilate
come gemme di diadema,
imperlano le coste
di questa terra mia …

Profumo di salsedine
asciugata sulla pelle,
da un sole caldo e forte,
si spande tra di noi …

Nell’aria, suoni allegri
di vite quotidiane
si mescolano a pianti
di vite disgraziate …

… ad urla soffocate …
a tanti denti stretti …
nascosti tra i merletti
sorrisi falsi e schietti …

Terra mia, terra mia …
di sole e di mare è ‘sta terra mia …
di terra arsa al sole … di malinconia,
di odio ed amore per la …
terra mia …

Di aspetti attraenti e mal contrastanti,
di sogni e di pianti di questi tuoi figli …
di odio ed amore per te …
terra mia …

La vita qui nel Sud
è dolce ed anche amara,
ma quanta vita vera
e quanta gente umana …
che vive in questa terra,
che ama la sua terra
dov’ogni giorno è battaglia …
dove a vincere è la vita!

 

 

 

Un nuovo capitolo

Fluttua il vento tra il fogliame
degli alberi dalle chiome
ormai imbrunite,
distaccandole …
avvolgendole in una danza
folle e leggiadra.

E il paesaggio,
che prima vestiva
colori dai toni cangianti,
si tinge di nuovo …
al riparo d’una coltre
dai colori più caldi
… più scuri,
che ne trattiene
il calore vitale.

E la danza che si sprigiona
nell’aria,
seppur sveste gli alberi
ed imbrunisce i colori,
rallegra di gioia i cuori,
che rapiti e vibranti
esultano al nuovo mondo
che s’apre, come fosse
il nuovo capitolo d’un libro.