Cristina Stellino - Poesie

ESSERE SENZA AVERE

 

Un incastro perfetto 

il mio abbraccio con il tuo.

Privato, il mio sentire, 

della completezza.

Insostenibile,

come lo erano i tuoi occhi.

L’odore incarnato nelle mie narici,

come benzina dei ricordi.

Polpastrelli di seta, 

accarezzano verità ruvide.

Le notti sognanti 

Per sopportare, nella veglia, 

la tua assenza costante.

Sopravvivere a me stessa, 

per rinascere ogni volta,

nel tuo cuore. 


TEMPO

 

Tempo.

Se solo ti avessi, per tornare dove ero.

Se solo potessi raccogliere, quello che ho perduto.

Se solo ci fosse stata una mano tesa, ad accogliermi,

sarei quello che ora non sono.

Riconoscermi, sarebbe impresa ardua.

Ma basterebbero quegli occhi, per ritrovarmi.

Anima rubata e ora persa, 

ma luogo non fu mai così chiaro, per poterla ritrovare.

Tempo.

Per restare, per partire, per voler restare,

e partire comunque.

Tempo per capire che non c’è tempo

e che, forse, ce n’è anche troppo.

Ladri di respiri che non vogliamo restituire.

Attingo ricordi.

Ed ecco mi ritrovo.

Gocce di rugiada inzuppano i pensieri,

che incalzano l’anima mia

e fatica a non udire le sue urla silenziose.

Taci silenzio.

Solo il tempo si farà ascoltare.


LUNA E VENERE

 

Uno spettacolo nel cielo

inizia al crepuscolo

sotto gli occhi timidi di Sirio e Orione.

Danzano.

Luna e Venere, innamorati.

Lontani ma vicini, 

giocano con le distanze

ad ogni nascita della notte, 

sempre diversa.

Venere Bianca,

come una sposa,

invasa da un luccicore antico.

E la Luna in attesa, 

come un amante impaziente,

muoiono ogni giorno

per ritrovarsi nell’ombra.

Con il naso all’insù,

ammiro malinconica

il perpetrarsi di un Amore

che sa di eternità.


REQUIEM

 

Mia cara Anima,

non biasimo il tuo dolore

perché è ancor più il mio.

Crudele sembro

a non guarire tali ferite

che per brama di te,

si alimentano ancora e ancora.

Inesorabile,

debolezza che scandisce la mia forza,

nell’amare ciò che non si può amare,

nel volermi avvicinare all’orizzonte…

più mi avvicino e lui più si allontana,

come quasi a burlarsi di me.

Nella mia sconosciuta passione

vivo nella tua calda vita,

che raffredda inesorabilmente la mia.

Muoio.


IN ME

 

Vento su di me,

brezza armoniosa

sulle mie forme 

un po’ meno gentili.

Viste incredibili

di amicizie eterne.

Sono qui,

e rinasco ogni volta.

Ogni dolcezza

rende amaro il saluto.

Ogni stupore rinnovato,

dallo scandire delle vite,

emancipa ogni mio io.

Grata della Vita.

Grata di voi.


DESIO

 

Altalenare il pensiero mio

tra spasmotici momenti di delirio

ad attimi di raziocinio.

Sopraelevare l’Essere

Fino a perdersi nel nero dell’Universo,

per poi ridiscendere 

lungo i sentieri mutabili del tempo.

Sogno, ma son desta

E mi sorprendo ancora,

ancora e ancora del sapore dolce amaro 

che ha la mia Vita.

Non amo i dolci,

ma pur sempre utili,

stemperano l’acre

di mancanze indomabili.

Così tutto diventa un Miracolo

Che mi vede innamorata

ogni sacrosanto giorno.


I LUOGHI SILENZIOSI

 

Camminavo sorretta da dolce inquietudine,

gentile, timida e ansiosa.

Piacevole morsa al petto, concertavano farfalle nello stomaco.

Correvo, con la paura della sorpresa nel cuore, 

nel bramare il tuo viso, Dio quegli occhi,

ne sentivo già il sapore.

Attendevo per discernere l’incontro reso vivo 

da due cuori pulsanti.

Con la mia mano nella tua, soleva vederci la vita,

cullata dal manto nero della notte.

Luoghi, testimoni di immensa dolcezza,

sono stati l’utero materno di parole che immortali ci hanno reso.

Ma….

volevo l’arancione, come Sole nascente se Est.

E mi arrendevo, a un Amore scalpitante

che troppo voleva dare e nulla poteva chiedere.

Penso ora,

come un plettro tra le dita risuoni le mie corde

che avvertono le tue frequenze.

Forse le stesse, forse immortali.

Dannazione eterna ti sento da sempre

ti voglio da mai, poiché da allora 

tu sei dove sarai.

Con me.


FUOCO

 

Ardimentoso 

ardeva un fienile

insieme a due cuori in guscio.

Ardenti e audaci, 

con gli occhi rapiti dal fuoco,

non vedevano le tue mani 

ardere su di me.


 

MEMENTO

 

Immagini di un futuro passato 

torturano la mia carne.

come a voler farsi spazio

in un’esistenza dimezzata.

Cercarti in un sogno,

per non aver paura 

di una realtà possibile.

Cercarti nella mia vita,

per non sognarti più.


CARNE CHE MENTE

 

Anima che mi appartiene,

in un corpo lontano.

Corpo che ti appartiene,

con un’anima lontana.

Tieniti il corpo asettico.

Preferisco l’Essenza del tutto, 

che tutto mi dà.

Mi vede, 

anche se non mi guarda.

Lo sento,

anche se non c’è.

Assenza prepotente,

in una presenza costante.

Ci sei.