Area di permanenza
Passerai.
Ma non subito.
Ti prenderai del tempo,
il tempo necessario,
per uscire da me.
Ed io mi prenderò del tempo,
del tempo per raccontarti
che il cuore non ha vie d’uscita,
ma solo porte d’ingresso ed
un’area di permanenza.
In cui tutto resta.
In cui tu resti.
In cui tu resterai.
Sempre.
Avrò bisogno di te
Avrò bisogno che tu resti,
questa volta.
Avrò bisogno dei tuoi abbracci,
quando il cuore cerca te.
Avrò bisogno dei tuoi occhi,
quando il mio mondo diventerà buio.
Avrò bisogno delle tue mani,
quando le mie non basteranno per costruire.
Avrò bisogno dei tuoi respiri,
quando i miei saranno deboli.
Avrò bisogno dei tuoi baci,
quando la fame d’amore diventa insaziabile.
Avrò bisogno della tua forza,
quando la mia si tramuterà in debolezza
Avrò bisogno delle tue gambe,
quando le mie non mi permetteranno di correre lontano.
Avrò bisogno delle tue stelle,
quando il mio cielo diventerà notte.
Avrò bisogno di te!
E tu, avrai bisogno di me.
Fiamme
Qui dentro, gli ostacoli, sono sempre più alti;
E le mura diventano impenetrabili,
tanto da chiudermi le vie.
Ma ne troverò di nuove.
A costo di scavare a mani nude.
A costo di volare oltre.
A costo di pregare con l’anima in fiamme,
pronta a bruciare tutto.
Andrò oltre anche questa volta.
Dio dammi la forza di non fermarmi qui!
Appicchiamo questo fuoco Insieme
e bruciamo tutto quello che non esiste,
tutto quello che non è reale.
Alimenta le fiamme di quest’anima;
Guardala bruciare e
creare nuovi varchi.
Andiamo avanti.
Aiutami, ti prego!
Andiamo oltre anche questa volta.
Insieme.
Quella notte
Ci spogliammo un po’ di tutto, quella notte.
Lui mi tolse i vestiti di dosso ed io
cominciai spogliandolo dalle sue paure più profonde.
Volli asciugare dalla sua pelle
le lacrime di tristezza
di cui era completamente intriso.
Decise che avrebbe voluto bermi a piccoli sorsi,
quella notte,
ed io glielo concessi.
Gli avrei ceduto l’essenza del mio amore più vero,
facendolo con lui.
Niente cose senza senso,
niente sospiri sprecati,
niente carezze vuote.
Solo un concentrato di desideri;
di quella voglia di essere sua e concedergli di avermi;
Di avermi tutta per se,
di avermi nel buio di quella notte,
in cui nessuno ci avrebbe visti.
Dentro quella stanza fummo in molti,
quella notte:
io, lui, le nostre paure, i desideri, l’amore e
la notte.
Scrissi d’un amore (in)finito
Scrissi d’un amore finito.
Declinato sotto al ciglio dell’orizzonte.
Mai più giorno vi fu.
Mai più sole.
Mai più rumore di risa.
Mai più baci, né carezze.
Fu il gelo, e fu inverno anche d’estate.
Fece buio qui, dentro al cuore.
Le tenebre accecarono gli occhi e dispersero la mente.
Mai più amore vi fu.
Mai più gioia, né pace.
Dolore lacerante sopravvisse;
Scorticò la carne e frantumò le ossa.
Urla disperate graffiarono la gola, e
gocce d’odio bagnarono il viso.
E fu notte.
Più lune mutarono sembianza, su trama di nero stellato.
Poi,
luce di sole risorse, inizio avvenne,
su mare di deserto, radura infinita di nulla.
Crepe di ghiaccio si ruppero porgendo la vita a flebili germogli.
Primavera di vita successe.
Battiti d’ali nel petto, respiri di luce e
dolci pensieri, sgorgarono.
L’inverno finì.
Sogni di vite vive riempirono ciò che restò della notte.
Alba di speranza sorse all’orizzonte.
Il Sole rinacque.
E amore vi fu.
Incastri
I rapporti sono tutti una questione di incastri.
C’e chi arriva con un buco nel cuore, che
a guardarlo meglio è una serratura e
chi porta con se una chiave,
quella chiave.
È tutta una questione di incastri.
È tutta questione di fiducia
se tu non innalzi muri e
mi permetti di aprire le tue porte.
È tutta una questione di amore
se io ti apro il cuore,
ti faccio entrare e
ti mostro tutto quello che ho.
Scegli tu la chiave,
quella che vuoi,
quella che apre,
quella che spalanca le porte.
Ed io lo farò.
Perché è tutta una questione di incastri,
tu hai una serratura ed io la chiave.
È tutta una questione di incastri.
È tutta una questione di fiducia.
È tutta una questione di amore.
A, noi
A, noi.
Sì, perché con la A
possiamo fare tutto ciò
che ci è necessario.
Con la A possiamo,
per esempio,
Avvicinarci,
l’uno all’altra; possiamo
Annusarci,
possiamo anche
Accarezzarci, se vogliamo. Possiamo
Abbracciarci poi, e trovare
rifugio dentro le nostre braccia.
Possiamo
Accudirci; possiamo
Ascoltarci,
fino in fondo al cuore
e per questo, possiamo
Apprezzarci ed
Accettarci.
Possiamo anche
Accenderci a vicenda; possiamo
Accostarci e possiamo
Amarci; cominciando a fare l’Amore.
Sì, possiamo Amarci,
e tanto anche!
Possiamo?
Tu che dici?
Tre centimentri
Tre,
i centimetri che
mi separano dalla tua pelle.
Tre centimetri
tra i miei occhi ed i tuoi.
Tre,
solo tre centimetri
tra l’incontro dei nostri pensieri.
Tre,
i motivi per cui avrei potuto annullare le distanze.
Tre,
le ragioni per cui avresti potuto farlo tu.
Tre centimetri
tra le nostre differenze.
Tre,
tra le nostre uguaglianze.
Tre;
Solo tre centimetri,
da te.
Ti dirò ciò che è bello di te
Ti dirò ciò che è bello di te.
A partire dal tuo essere;
Soave e leggero,
che come piuma,
accarezza.
Ti dirò ciò che è bello di te.
Il sorriso,
mezzaluna di
argentea luce raggiante.
Ti dirò ciò che è bello di te.
Gli occhi,
Specchi profondi di un universo infinito:
il tuo.
Ti dirò ciò che bello di te.
La forza,
che ti sorregge
ed è per te
arma e scudo
al contempo.
In fine,
ti dirò ciò che è bello di te,
meraviglioso:
Il cuore.
Ove abita e vive
la tua essenza più sublime;
l’Amore.
Al mio dolore
Ti direi che ti detesto,
che ti odio con tutta me stessa,
che mi hai reso la vita un’inferno,
che non smette mai di bruciare,
continuando a causarti.
Se solo potessi,
estirperei da me stessa
perfino l’ombra della tua presenza,
che gelida, gocciola lacrime amare da piangere e
sa di singhiozzi strozzati a mezza gola,
e di sogni infranti.
Sa di rumore di vetri rotti,
di grida senza speranza;
Sa delle paure più nere
che fanno, di una vita, una tabula rasa.
E invece….
non riesco a dirti nessuna di queste parole;
Perché in fondo, ti sono grata.
Sei stato l’unico con la forza necessaria
a fermarmi,
a mostrarmi la via,
e farmi cambiare rotta.
Ti ho cercato
Ti ho cercato,
Amore.
Che poi, cosa fossi
neanche lo sapevo.
Ma chi può dire di conoscerti
con certezza.
Noi esseri umani siamo maldestri
ad amare.
Ci riempiamo la bocca di parole,
qualche carezza ed il gioco
è fatto;
ma no, per l’Amore
questo non basta.
L’Amore vive di sguardi, di vicinanze,
di condivisioni, di emozioni profonde,
di profumi, di silenzi; di quel senso
di appartenenza reciproca
difficile da spiegare.
Solo il cuore sente, là dove
l’Amore giunge.
Te ne accorgi quando arriva,
in punta di piedi e ti pervade in ogni
angolo inesplorato di te stessa.
Ti sorride, ti si avvicina,
ti abbraccia, ti bacia e
ti entra dentro, fino alle ossa.
E… se questo è Amore,
non posso che chiamare te
con questo nome,
Amore.
Dono
Voglio donarti me stessa.
Non una parte di me qualunque.
Voglio regalarti l’aria della mia libertà.
Di quel luogo, dentro, in cui muto,
nella forma e nell’essenza;
in cui cambio,
in una continua evoluzione.
E questa mia metamorfosi
voglio che sia dono per te.
Non voglio donarti il passato;
ormai non esiste più.
Non voglio donarti il futuro;
sarebbe pieno di incertezze.
Voglio donarti il presente;
oggi, adesso, ora,
le certezze vere di questo istante,
delle cose che restano impresse.
E godere della felicità delle scelte.
Delle nostre scelte.
Le mie.
Le tue.
Donarti la consapevolezza che oggi
ho scelto te per reinventarmi,
e che tu, magari,
hai scelto me per imparare ad amare.
E che, insieme, camminiamo
ed abitiamo
nelle nostre libertà
più vere.
IL TEMPO NECESSARIO
Il tempo necessario,
per vedere il mare dentro quegli occhi.
Il tempo necessario,
per riempire i miei sorrisi
delle mille sfumature del suo blu.
Il tempo necessario,
per poter camminare a piedi nudi
sulle sue rive.
Il tempo necessario,
per sentire l’odore del suo oceano,
in un respiro.
Il tempo necessario
affinché le sue onde
s’infrangessero sui miei scogli.
Adesso,
aspetterò;
Il tempo necessario
per l’arrivo dell’alta marea.
Il nostro amore
Hai presente quando
mi abbracci stretta e
incominci a baciarmi,
e mi baci tutta …
Ecco.
Lì, in quel momento,
comincia il nostro:
fare l’amore.
Si perché l’amore si sente
e si fa…
E sono due cose diverse.
Uno si sente nel cuore,
l’altro si crea col corpo.
E noi inventiamo ogni volta
motivi che ci conducono
l’uno all’altra;
Fino al punto in cui
ci trasformiamo,
nel momento esatto
in cui siamo così vicini
da diventare una cosa sola.
E creiamo in quell’istante
qualcosa di nuovo in questo mondo:
il nostro amore.
Le donne
Le vedi, belle;
E non sai se è il loro profumo
ad arrivarti per primo
o i colori che portano addosso,
le donne, quando vivono.
Le senti arrivare, fiere,
a volte un po’ distrutte ma mai morte.
Avanzano; ed è il rumore
dei tacchi che indossano
a scandire il ritmo del loro cuore,
che cammina a passi svelti.
Dove vanno le donne?
Così attente ad ogni sfumatura
del loro essere. Sole spesso,
armate del coraggio
che le contraddistingue, vanno.
Amano tanto le donne, ridono,
spesso piangono, soffrono,
e mai si arrendono.
Si dice che Dio abbia reso
i loro grembi, generatori di vita
e i loro cuori, scrigni regali
d’amore, ma che la Chiave
se la sia tenuta per se. Ecco
forse, cosa cercano le donne
con tanto fermento…
Cercano l’incontro, l’incastro
della Chiave che le dischiuda
rivelandogli il mistero, della
vera conoscenza di se stesse.
Profumo di limoni (dedicata a mio nonno)
Smetteva di rincorrermi il tempo,
in quel tuo spazio di vita.
In quel cantuccio un po’ buio
contornato da vetrate,
in cui tu, come l’alchimista,
custodivi, in grandi vasi di terra cotta
l’essenza del mondo.
Alti rami legnosi e verdi foglie
bucavano l’aria di quella stanza.
E il giallo ruvido dei limoni prendeva
consistenza dentro ai miei occhi;
Mente tu ti aggiravi nella limonaia,
silenzioso e pacato,
dentro il tuo maglione a quadri
bordeaux,
accarezzando i frutti dei limoni.
Di quel tuo amore, nonno,
mai mi dimenticherò.
Né di quel profumo di limoni,
che ancora tengo stretto nella mente.
Né di quel tuo maglione a quadri
bordeaux, che mi hai posato sul cuore
quando te ne sei andato…
Sapevi che mi avrebbe tenuta al caldo
nei miei inverni;
In cui la vita succede,
in cui i limoni fioriscono,
e maturano i loro frutti…
Lo sapevi. Lo sapevi,
ancor prima che accadesse.
Papaveri (dedicata alla mia bisnonna)
C’era quel bel tepore nell’aria.
E i fili di erba colorati di verde.
C’erano i papaveri rossi.
C’eravamo io e te.
Tu con gli occhi pieni di
orizzonti sereni.
Io e quel silenzio,
quella pace della terra e
la bontà del cielo intorno.
Tu e le storie dei papaveri,
che mi facevi raccogliere e
spogliare dal loro tenero involucro
per mostrarmi il fiore ancora fragile
che nascondevano all’interno.
Bocciolo dopo bocciolo scoprivo
l’intima essenza
dei papaveri di inizio estate.
In quel momento,
mi hai insegnato a fare
una cosa molto intima:
guardare dentro.
Apprezzare l’essenza
della natura delle cose.
Quanti papaveri scoperti.
Quanta magia in quel gesto.
Non ho più smesso
di spogliare le cose dall’apparenza…
E faccio con le persone
quello che tu mi hai insegnato a fare
con i papaveri d’inizio estate.
La mia solitudine
Ho bisogno come l’aria che respiro
della mia solitudine.
Mi ritiro dal mondo,
mi rifugio nei miei cantucci, e
mi riapproprio delle emozioni,
della pace del non giudizio
degli occhi altrui.
Mi isolo nel mio atollo sospeso
tra terra e cielo,
tra le pareti di casa e l’infinito,
varco spazio temporale.
E prego.
Per ricongiungermi alle mie radici
e proiettarmi oltre.
Mi prendo cura di me.
Riordino i pensieri,
ricucio le ferite del cuore,
asciugo gli occhi
e torno a brillare.
Ho bisogno come l’aria che respiro
della mia solitudine.
Spero tu capisca…
E mi lasci libera di respirare.
Libera di tornare a brillare.
Il valore di un uomo
E così, voglio dirti, uomo,
che il tuo valore si misura in base
alla capacità che hai
di tirare fuori dal cuore,
l’essenza in cui risiede il meglio di te.
Così con semplicità,
voglio dirti, uomo,
che il tuo valore si chiama amore.
Perciò, fai della forza,
che Dio ti ha donato,
l’arma con cui demolire le mura
di ghiaccio che ti imprigionano;
liberati dalle tue catene, ed ama!
Così con sincerità, voglio dirti, uomo,
che mai cosa più bella hanno visto
i miei occhi di donna,
della forza d’amore che hai.
Così con il cuore in mano, ti dirò,
che mai cosa più bella,
vedrò in questo mondo,
di un uomo che ama
con tutto se stesso.
Tempo
Ti fermi. E scopri che
il tempo non ha limiti,
ne scadenze.
Scorre inesorabile.
Scorre e ti scivola addosso.
Scorre e tu ci cammini attraverso.
E’ un triangolo ciclico di:
passato, presente e futuro;
e tu non può far altro che vivere;
vivere dentro questo scorrere,
scandito da secchi rintocchi
che segnano profondamente.
Stanotte non cambierà nulla;
il tempo continuerà a correre, e
tu continuerai a stingere i denti
e a sognare.
Continuerai a realizzare e a realizzarti,
a cadere e a rialzarti,
mentre lui t’inseguirà
col fiato sul collo,
predisponendosi per te
nel modo che ritiene necessario
affinché tu porti a compimento
il tuo piano.
Non è una questione di minuti,
di ore, di giorni, di mesi, di anni.
Non è una questione di numeri.
È una questione di coscienza.
E di ciò che vuoi realizzare
col tuo tempo.