POTENTE FOCO
Tu del male sei l’emblema,
dell’inferno l’allegoria.
La tua forza è suprema,
al tuo passaggio s’apre ogni via.
Qual’energia può compararsi
alla tua immensa potenza,
non c’è vivente che possa salvarsi.
Nella tua danza hai l’essenza.
Anche compagno d’invernate,
quando in un camino volteggi
e scaldi le mani gelate,
tra i tuoi colori riecheggi.
Puoi essr lume di preghiera,
di un defunto la memoria,
allo scender della sera,
rinnovata è la sua gloria.
Sei tu, potente foco,
simbolo di purificazione,
che tu sia possente o fioco,
sei dello Spirito l’apparizione.
AMICHE DI SVENTURA
Sono sola nella mia stanza,
la mia compagna è assente,
non vive il presente,
di un dialogo sento l’assenza.
Lei è lì nel suo mondo
fatto di maghi e fantasia,
la realtà è un’eresia,
se l’ascolto mi confondo.
La sento sola parlare,
con un amico immaginario,
la sua mente è su un altro binario,
a volte vuole con me dialogare.
Ma mi perdo nei suoi discorsi
privi di logica e senso,
ammutolita la guardo e penso
“chissà se ha dei rimorsi?”
Spesso la vedo divertita
ridere allegra e spensierata
ed in una sonora risata
dico “ma quanto è strana la vita”
Siamo amiche di sventura
per le nostre menti folli,
su di noi molteplici controlli,
ma ormai non fan paura.
LA FOLLIA
Della ragion beffa si prende.
A primo impatto tutti sorprende.
Ilarità può scatenare,
o compassione in pochi lasciare.
Tanti ne hanno molto timore,
per altri, invece, averla è un onore.
Di sofferenza o d’allegria
è ciò di cui è fatta la vera follia.
Se ti sorprende una visione
certo sarà un’allucinazione.
Prova a conviver con la tua testa,
puoi trasformare il resto in festa.
Ti vedranno da solo parlare,
i loro commenti non ascoltare.
Se in giro ti prenderanno
non augurare loro un malanno.
Comprender non possono il tuo mondo,
per loro un quadrato non può essere tondo.
Alza lo sguardo e sii fiero,
al tuo passaggio segue il mistero.
Nessuno sa quant’è doloroso,
della tua forza sii orgoglioso.
SULLA GIUSTA VIA
Nessun suono, nessun colore.
I tuoi sensi affievoliscono
sopraffatti dai pensieri che nascono.
Per brevi istanti o lunghe ore.
Adesso, smarrito nella tua mente
vorresti risposte a troppi quesiti,
ma dal groviglio di giri infiniti
non ti rassegni ad aver niente.
Il libero arbitrio che contraddice
l’alto disegno di perfezione.
Perso nel vortice della ragione
cerchi la Mano che ti benedice.
Riecheggia ora con nomi diversi,
anima, spirito, cuore, coscienza.
Ne dubiti, affranto, la vera esistenza
nel mondo che inneggia a valori perversi.
Stringono, fredde, le armi mortali
piccole mani istigate a sparare.
Nessuna fede può giustificare
sangue e terrore con falsi ideali.
Odi il suo pianto dimenticato,
inerme ne avverti la prostrazione.
Giustizia, rinchiusa in una prigione,
rivendica, in lacrime, un nome rubato.
Nella tua psiche il viaggio finisce.
Più vividi, ora, la forma e il colore.
E’ lo sconforto il segno peggiore,
che resta nell’animo e lo ferisce.
Torni avvilito, non interdetto.
Consapevole piange, triste, il tuo cuore
per non aver forza contro l’orrore,
se, solitario, pulsa in un petto.
Se il cambiamento resta utopia,
l’anima tua brami sia desta.
Non sarai artefice di grandi gesta,
ma camminerai sulla giusta via.
NUVOLE
Accarezzano il mondo distratte
a volte piangenti, altre rarefatte.
In tutti accendono la fantasia,
ma in un attimo sfumano via.
Col sole o la luna prendon colore,
del rosso fuoco il forte vigore.
Dal bianco al nero le sfumature,
sanno dar vita a varie figure.
Sono le sole padrone del cielo,
nascondon le stelle col loro velo.
Simbolo son di candore e purezza,
dà loro vita una leggera brezza.
Tra tuoni e lampi il loro furore,
in tutti incutono grande timore.
AMA LA TUA ESISTENZA
Dimentica il tuo passato,
trova in te un pò di pace,
sveglia la tua coscienza che tace,
Fà che il peggio sia scordato.
La mente può ricominciare,
convinciti e il dolore
sparirà e il tuo umore
si potrà rianimare.
Ama la tua esistenza,
anche solo il respirare,
puoi imparare ad amare,
testa la tua resistenza
Come una sfida prendila,
contro il male che imprigiona,
la tua vita abbandona,
in un sogno rendila.
L’INFERNO IN PARADISO
Stai lì ferma sul cavalcavia,
con dentro il sogno di andare via.
Il freddo e il gelo nelle vesti succinte,
vorrebbero urlare le tue labbra dipinte
quanto crudele la vita sia stata
per un’esistenza da disperata.
Sopra il tuo corpo cento sporche mani,
non vedi l’ora che arrivi il domani.
Anche i tuoi sogni sono tormentati
da tutti gli uomini, da te, mai amati.
Alla tua vita hai dato un prezzo,
non ricordi l’affetto da un pezzo.
Vorrei salvarti da questa tortura
e diventare la tua armatura.
Ma in un cuore ormai lacerato,
non c’è spazio per un inmamorato.
Per questo prego spesso che tu
possa volare in un cielo più blu
per ritrovare un dolce sorriso,
trasformar l’inferno in paradiso.
LA TUA PRESENZA
Ogni giorno la domanda
che al cuore mio rimanda,
“dei tanti perchè
la malattia ha scelto me?”.
Il disagio esistenziale
la risposta sostanziale.
Vaglio tutto il mio passato,
c’è qualcosa di sbagliato
nel sentire la mia vita
come una gran ferita.
Vorrei che la mente volasse,
oltre il tunnel andasse,
dove c’è il sereno
o un pò di pace almeno,
che sia un fil di luce
che l’animo mio produce
Quando spero in Te Signore
e si perdono le ore,
nella flebile speranza
che Tu venga nella mia stanza
ad alleviare il mio dolore
e le piaghe del mio cuore.
Fammi una grazia Padre mio,
Tu che sei il mio buon Dio,
non lasciarmi ancor patire.
La tua presenza fammi sentire.
LIBERTA’
Nelle ali screziate
che, leggiadre, danzano
su note sconosciute.
Baciate dal primo sole
di un equinozio a lungo atteso.
Nel volo sublime
che precede la picchiata.
Accarezza, le piume, il vento.
Scruta il suolo lo sguardo.
Immobile appare
sospinto dall’aere.
SOLE
Arde di fuoco nell’azzurro cielo,
a volte coperto da un leggero velo.
In esso il respiro della vita,
per esso nel mondo concepita.
È certamente dell’esistenza
e per tutti noi la vera essenza.
Di rosso tinge la sera e il mattino,
illumina il vagabondo nel cammino.
L’intera natura da esso attinge
tutta la forza ed il mondo dipinge,
di flora e fauna le varietà,
fonte di energia e vitalità.
Anche il cuore o l’anima piange
quando arriva la sera e si spenge.