Damiano Santoro - Poesie

DIETRO LE QUINTE

 

Con cuor leggero e mano pesante

narro a voi che starete ad ascoltare,

l’opera mia tra metafora e poesia.

Vi racconto qui del mio tormento,

quando un dì il cuore

strappatomi dal petto

fu gettato in un cassonetto.

Storia di tragedia, passione, gloria e amore

che nasce e muore

come il fluire delle acque

che si tramutano in vapore.

Ora qui con il mio dolore

sto ad aspettare

che la musa mia arrivi a voi ,

con ali dorate,

portandovi in dono questa mia

folle magia.


PRIGIONIERO

 

Nella notte,

come tremende torture,

i ricordi riaffiorano

e mentre tutto tace

l’anima emana

le sue immense

grida!!!!


POVERO DIAVOLO

 

In lontananza dal tono teso

la voce si batte il petto.

Apri gli occhi e spalanca le orecchie:

Mia è la volontà,

mio l’impulso dominatore,

io l’esecutore del volere.

Ascolto e osservo

la vostra vita senza prezzo

e godo nel vostro sbriciolarla.

Dal mito della caverna

vostre le opinioni cieche,

voi non comprendete

l’idea del bene

eppure preferiti a me siete.

Mie di rosso sangue le vesti,

io rinnegato nei luoghi selvaggi,

io il buffone triste

sul cuore della paura.


GUERRA

 

Dono di morte!

Odio e amore condividono

lo stesso dolore.

Dura realtà è la paura!

Si fredda, si pura

i soldati fa muover

in gran fretta.

Piccoli e grandi guerrieri,

semplici uomini

divenuti demoni,

anime vagabonde

nell’isolamento dell’io

che fu eroe di pace.

Cuori schiacciati

da frammenti di dominio.

Castigo e orgoglio di vanagloriosa avidità.

Fucili puntati, occhi sbarrati…..

la mano non trema più.

Tutto è rovina!

Da padre a figlio, da figlio a padre

è guerra, è sangue.


IMPETUOSO NUOVO INIZIO

 

Schiacciato dal dolore

vagando nell’oscurità

aprì le cerniere della vita.

Spente le oscure luci

sul sentiero del destino,

sguardo del Dio vivente,

fu guidato al rifugio

che nell’uomo è radicato.

Stato giusto e armonico

l’uomo nella sua interezza

la più perfetta realizzazione.


SOLO

 

Alla ricerca di un’occasione,

la libertà di espressione,

porta la mente a volar lontano,

presa per mano

dall’io più profano.

Le preghiere son bruciature,

son macchie nere.

Udire lontano parole di salvezza:

Nulla è perduto

è solo svenduto……

l’anima è fredda.

Fumo di sigaretta

nell’aria ondeggia

e l’intelletto disprezza

la stessa esistenza.


DA LONTANO

 

Luce angelica,

proiezione onirica,

trionfo di bellezza e virtù.

Cuore bloccato,

respiro pesante, perso…..

l’istante più lungo.

Visione utopistica di una vita,

di un sogno, di un perché.

Contemplazione di un’idea universale  

divenuta corporea.

Stonature divenute ritmi

e nel cuore la speranza

di un unico battito.


L’INFAUSTO GIORNO

 

Sguardi celati da maschere impazienti

di affondare i propri denti

nelle carni dei perdenti.

Occhi cupi a guardare

quel che nessuno voleva notare.

Pensieri e parole vane nel rappresentare

l’oscura notte

fatta di baci, carezze e di botte.

Comete persuase da mancamenti dissero,

puntando le canne fumanti

tutto racchiudono i cuori infranti.

Come mille granelli di sabbia

trasportato dal vento sparirai,

il tuo demone risveglierai.

Qui tra realtà e finzione

le luci si offuscarono

e gli occhi

restarono a guardare

la magia che le labbra,

con un sol bacio,

riuscirono a creare.

Se il destino

scritto nelle stelle

da sempre è stato….

Il fato velato

dove sarebbe

arrivato?


DALLE CENERI

 

Un uomo

oppresso e isolato

Dio aveva invocato

ma non era stato ascoltato….

Chiedete e vi sarà dato!!!

Oh come aveva pregato.

Menzognera finzione

l’unica vera intuizione…

Il tradimento si tramuto in collera.

Non nacque grande

ma resosi libero

dalla prigione delle idee

con l’inganno o con la forza

sarebbe divenuto tale.


MANO TESA AL FUTURO

 

Eppur mi trovo

ancora nel buio;

inseguendo la folgorante

minuscola luce……