Daniele Citarella - Poesie

IL VENTO DI FLORA

 

Vi racconterò la mia storia 

Strano, molto strano. Quando lo desideri nel profondo della tua anima, quando lo cerchi a tal punto che lanci il tuo desiderio come un ancora verso il cielo, e lo lanci nel punto più profondo, poi accade.

L’ho sempre desiderato…vivere l’amore, anche solo un giorno, perché quel giorno equivale a una eternità.

Era un giorno qualunque. Mi alzo al mattino e come faccio ogni mattina mi sciacquo la faccia e davanti allo specchio sorrido. Cerco nella mia limitatezza umana, tra alti e bassi di attribuire a ogni mio giorno, in quanto un dono dall’Alto, un significato d’amore, in ogni piccolo gesto. Così’ accade che quel desiderio prende forma e perfino i vapori dell’acqua calda del bagno lo disegnano con fantasia nello specchio a tal punto che la tua immagine si confonde con quel desiderio, ed è proprio quello che vuoi. Perfino tutto ciò che è inanimato prende la forma del tuo desiderio…

Cosi poi in un attimo mi ricordo dei miei impegni quotidiani, e come un ascensore energico che dal piano alto del Cielo ti riporta ai piani terra senza fermate intermedie, mi ricordo di una commissione importante da svolgere per mia figlia.

Sono in ritardo, apro l’armadio prendo i miei abiti senza indecisione. Strano, rifletto. Nella fretta, nelle situazioni di emergenza il tuo subconscio, la parte più profonda di te conosce esattamente ciò che desideri. 

Non sbaglia, ti conosce più di qualunque altro e vuole il tuo bene. Ho imparato ad ascoltarlo. Senza che tu glielo chiedi, elabora con estrema intelligenza ed eleganza ciò di cui hai veramente bisogno e te lo propone come la migliore soluzione per te. Funziona così anche in Amore. Quando ho espresso il mio desiderio all’ Universo il mio subconscio si stava allineando tra Cielo e Terra, e come il mio amico più intimo era lì attento a suggerirmi il tempo giusto, per l’incontro giusto.

Accade quella mattina, una mattina come le altre. Una casualità, ma il caso non esiste. Quando ti allinei a ciò che desideri, Universo riempie come in una tavola ben apparecchiata e curata nei minimi particolari, quel posto vuoto atteso da una vita. Ogni dettaglio e ben curato: te stesso pronto a ricevere e il tempo che si apre come un dono per mostrarti il suo regalo.

Mi reco in un ufficio con il sorriso, mio secondo amico dopo il subconscio, e mentre sono in fila noto una donna meravigliosa. Scambiamo subito due chiacchere, e non riesco a smettere di guardarla negli occhi. 

Un’ attrazione proprio come la legge di gravità che attira tutto a terra, solo che questa volta erano i suoi occhi che mi attiravano nel profondo della sua anima. Si scherza fino all’arrivo del nostro turno. Si rientra nella normalità all’interno dell’ufficio, ma da quel momento più nulla sarebbe stato normale. Ci salutiamo e ognuno di noi si immerge nella propria quotidianità.

 Mentre mi reco all’ auto penso a questa donna meravigliosa, e solo un pensiero mi attraversa la mente, un pensiero dolce e roboante come un fulmine che illumina a ciel sereno in pieno giorno una nave da crociera in viaggio con una destinazione ben precisa in un oceano calmo e silenzioso dove tutto tace, quasi a voler sconvolgere questo silenzio e la quiete naturale di cielo e terra, perché l’Universo era al lavoro nel preparare un altro incontro. 

Accadde proprio così. Mi reco con l’auto in un grande ipermercato per fare un po’ di spesa. Mentre cammino lungo i corridoi tra tanta gente come per magia rivedo lei. Non posso crederci. Rivedo lei che circa un’oretta prima ci eravamo salutati in ufficio qualunque. L’ universo ha “manovrato” come il comandante di una nave con estrema saggezza, ogni singola particella del nostro tempo, come una tavola ben apparecchiata, e ora quel posto vuoto viene riempito.

Con gesto d’ amore, come un gentil uomo che sposta la sedia per far accomodare la propria donna, cosi ora L’ Universo mi suggerisce le parole, i gesti per spostare con delicatezza quella sedia simile a un trono per far sì che la Regina che ho incontrato si accomodi a quella tavola, alla tavola del nostro amore per dedicarci al “pranzo” della nostra vita. 

Mi avvicino con il mio amico sorriso, con molta dolcezza e semplicità, conscio del desiderio che quell’ incontro simile a due onde del mare che da lontano si incontrano dopo un lungo viaggio infrangendosi sulla riva per viversi insieme, le dissi: “Non è un caso che oggi noi ci incontriamo una prima volta  in una città grande come la nostra, poi in un ufficio, e ora in posto così grande e pieno di gente…non è un caso”. 

Si sorride insieme, e poi le chiedo il numero telefonico. Lei con estrema eleganza, quella eleganza di donna che incontri solo quando una stella decide di baciarti, mi risponde che non è sua consuetudine lasciare i numeri di telefono agli uomini. Ma io non mi arrendo. Come uno scalatore che si arrampica sulla montagna più alta e armoniosa dell’amore e desideroso di giungere alla cima per godere un nuovo e meraviglioso panorama, gli dono il mio numero di cellulare e gli dico: “Quando vuoi chiamami”.

Così si salutiamo un’altra volta. Ero gioioso, ma pian piano che mi recavo all’ uscita dell’ipermercato mi accompagnava la nostalgia di questo incontro e mi ripetevo, “Non è un caso”. 

Trascorro i giorni successivi nella mia quotidianità, ripensando a questo incontro. Passa circa un mese fino quando squilla il mio telefono. Un numero di cellulare che non conoscevo, e con curiosità rispondo, e poi una voce di donna: “Ciao sono Flora”.

Da quel momento in poi il “il vento di Flora”, con armoniosa libertà e amore si incontra in una danza d’amore con il mio vento. I due venti si amano si leggono e si uniscono nei loro cuori per compiere il loro viaggio insieme.

Attendi, prima o poi accade.

 


 

La Danza di Flora

 

Danza, danza sui tasti bianchi e neri, 

 

neri come le ombre della vita in attesa di luci, 

 

bianchi come colombe che annunziano con battiti di ali 

 

gioia e amore.

 

Sempre ti prenderò per mano affinché il bianco sia bello 

 

come un tulipano.


La speranza 

 

Accogli l’Infinito

e tutto ciò che abbraccerai si trasformerà in Infinito 

Accogli gioia e dolore 

Accogli il cielo e la sua pioggia,

Poi tutto cade nella terra, generatrice miracolosa, anche lei di vita.

Aspetta che il sole la riscaldi.

e poi, con sofferenza e gioiosa eleganza,

vedrai, ti rialzi. 


La malinconia D Amore…

 

Non la conoscevo,

La ignoravo,

Non si presenta alla porta, e non bussa,

É come un fantasma che attraversa i muri, un piede gigante che

schiaccia il tuo petto ondeggiando su e giù, 

Ora ti manca il fiato, ora te lo restituisce,

Non ho armi,

L’ accolgo, solo allora, ti parla, e con voce sommessa ma profonda ti

dice,

Io ti trasformerò come pietra preziosa per lei.


Fermati

 

Silenzio

Fermati, Respira,

Se l’amore ti ferisce, rimani in silenzio.

Se l’amore ti guarisce, rimani in silenzio.

L’ amore conosce il suo fare

Stai in silenzio.


Equilibrio

 

Non lo vedi, non lo tocchi con le mani,

ma lo percepisci con il cuore,

e il cuore appoggiato su di esso,

impara prima a trattenere il fiato per non cadere, 

poi a lasciarsi andare.

Per non perdere l’equilibrio devi lasciarti Andare.


L’ ape

 

Strana la mia piccola Ape

Si avvicina senza timore

Io la guardo con un pò di stupore.

Corpo giallo, strisce nere,

amante dei colori e di tutte le cose vere.

Sono i fiori casa sua, e mi invita a riposare nella dimora sua.

Mi sembra alto salire un fiore,

dammi tempo, io ora lascio un pò di timore 

Aspetta cara piccola Ape, sii tu mia maestra. 

Con la tua arte senza finestra  

insegnami il tuo volo libero e aperto come un fior di ginestra.


Il Sole

 

L’ ho sentito il sole che mi accarezza.

i suoi raggi dolci come la mano del Divino, 

consolano la tua nostalgia.

Tutto inizia dalla tua pelle, ma poi penetra nella tua anima.

Lei ora sorride, era desiderosa di quel calore,

 come una mamma nutre i suoi figli.

Benvenuto caro Sole, Tu mamma di tutta le terre.


RITROVARSI

 

Buon giorno, sono io.

Io che mi ero perso in un viaggio ignoto.

Quanto dolore, nessun faro nella tempesta.

Poi ho chiuso gli occhi e ho chiesto alla tempesta di dedicarmi un’onda.  

Mi ha trovato,

e come morto mi sono lasciato trasportare,

sulla sua cresta schiumosa in questo viaggio ignoto,

e desiderosa di portarmi nel luogo dove poi ritrovarmi.


LA MANO

 

Cinque dita, 

tutte uguali e diverse nella loro divisa.

Qui non esiste grado, tenente e colonnello,

ma tra pollice e mignolo una unione di 

poesie senza ritornello,

tutte unite desiderando nella loro diversità,

il loro meglio.