Danilo Sica - Poesie

Le paure del passato

L’ultimo banco dove
mi ritrovai
Lontano dal passato
che mi tormentava, la paura di
ritornare
dalla nera signora.
Non voglio più
sentirmi piccolo ed insicuro
per il tempo che é stato
ma non posso scordare
il dolore che mi ha perseguitato
per troppo tempo
ed anche la mia ombra
faceva spavento
mi coprivo il viso
ad ogni nuovo sguardo
lasciatemi tranquillo
nella mia gioventù
La nera signora e
la sua ombra dietro di me
Alzo lo sguardo lo sguardo
e quella carezza mi fa paura
come un’ ombra del passato
Ma come un sasso nell’acqua scagliato
devo formare nuovi cerchi
Chi era quella nuova ombra
che si avvicinava
col sorriso e mi rassicurava
Ancora timore
che quelle carezze
generavano pianto
ma un pianto di gioia
avevo nel cuore
e prendo per mano
la nuova speranza

 

 

Il giorno dopo

S’incanta il cielo
di un oscuro velo
il freddo non mi prende
l’autunno lascia spazio
all’inverno
e qui si gela
lei sta per arrivare
cammino per i corridoi
come un pazzo
senza pensare come
ogni volta ed è la terza
sono di nuovo qui
Dolce attesa così la chiaman tutti
e pur dolce non è
eppure sei già qui
in questo luogo di luci bianche
che però suscita paura
e il tempo nemico ti fa impazzire
Entro a vedere l’amore
che cos’à combinato?
Ti vedo un batuffolo bianco neve
le gote come petali di rosa
Il giorno era pronto per finire
ma una luce nuova il cielo portò
e il mio anatroccolo
in un cigno cambiò

 

 

La fabbrica

Grigio come ciò che sono
entrando non vi sono colori
ma sudore e fatica
le macchine e il loro rumore
otto sono le ore
che guardi terminare
Sono infinite un’ eternità
Quanti passi in quel
lungo corridoio
con squilli a chi vuole
passare
Il tempo é nemico,
solo numeri siamo
i nomi non ci
sono più.
Cosa diventiamo ogni volta
che entriamo
le pareti tutte uguali
non cadono giù
per otto ore non vedi
che quelle
e noi così duri e tristi
chi ci urla in dietro
i nostri sogni infranti?
Arriva la pausa
ma è solo un attimo di sole
che poi finisce

 

 

Paura di amare

Quando solo credevo
di resare
e non pensavo potessi
arrivare
la tua mano mi sfiorò
e iniziasti a dare
sollievo al mio cuore
nascosto
nella mia paura
Una donna
ormai lontana
in te si è trasformata
Il mio viso cupo
è di nuovo sereno
una vita nuova
è iniziata
Oh madre ti ho trovata
anche se mia madre
non è più con me

 

 

Io sono così…

Eccomi qui a sognare
le pagine riempirsi
di colore
mi avvolgo nella fantasia
chiudo gli occhi
ed inizio a volare
Il mio sentimento
allontana la realtà
per pochi momenti
la mente viaggerà
fuori da questa stanza
verso nuovi orizzonti
Idee percorrono la
mente
e poi parole
sentimento e amore
da colui che esprime
amore e verità
Solo non sono stato
mai
Lui è sempre
con me

 

 

Il mio pianoforte

La melodia è nel mio cuore
quando sullo sgabello
mi siedo
Altri pensieri non esistono
Le mie dita ti sfiorano
dolcemente
sbaglio e riprendo
ancora
Chiudo gli occhi e
finalmente
ti ascolto
le lacrime di gioia
riempiono gli occhi
i tasti neri e bianchi
sussurrano parole
e dalla melodia
mi lascio cullare
sfioro i tuoi tasti
allontano le dita
e torno nel mio mondo
ma non smetto
mai di amarti

 

 

L’uomo che non c’è

Parlavo con te
mai ascoltavi
le mie parole
Nuvole grigie gettavi dalle
labbra
e birra e caffè
Ti seguivo con
occhi tristi
quel che cercavo
non l’ho mai
trovai
Lontano da me
da troppo tempo
Ti ho inseguito da
sempre
ma eri troppo
lontano
Ti stordirti con
l’alcool
illusione
di sopravvivenza
ma ti ha condotto
alla fine.

 

 

Amore infinito

Come il cielo schiarito
dopo una tempesta
ecco sei entrata
nella mia testa
e nel mio cuore
con forza e prepotenza
ed io non faccio più
alcuna resistenza
Oh amore infinito
che un oceano hai affrontato
non per me
perché l’ho capito
che all’inizio per te
ero soltanto un amico
Perduti e ritrovati due cuori
un tempo lasciati
Non fu per colpa tua
ma per la mia testa
che trovò l’insicurezza
E poi distrutto la paura
e trovato il coraggio di amare
ed ora sono qui
con tanta voglia di continuare
e la paura di non affrontare
la prova che la vita ti sa dare
poco denaro e a volte niente
ma siamo ancora qui
nel nostro presente

 

 

Mamma

Le tue braccia più non riconosco
ne profumo, ne calore
Dove è quel dolce candore
nei tuoi occhi
le tue carezze che non riuscivo
a tenere
Il male era giunto
ma cosa voleva da te
Io solo in quel dolor
di bimbo
ti allontani
Piccolo e solo
in un dolore di pianto
Lacrime come un fiume
impetuoso trafiggono l’anima
negli anni a venire
Il bimbo cresce,
ma il dolore rimane,
mai visto
la mia vita
che il tuo battito cessò
prima di capire
Ed ora tu forse
mi vedrai
l’uomo che sono ora
nel cuore del bambino
Il tempo, è vero, è
nemico
ma tu sarai a me sempre vicino.

 

 

Paura di non farcela

Stesa su un letto
paura e solitudine.
Urlo la mia voce
è silenziosa
triste e sofferente
per il dolore che porto
Sette sono i pensieri
ma quasi non li sento
miei per il dolore
che non è solo
malattia
ma una piaga
di solitudine
Grido in silenzio
e a voce alta
ma non mi sentono
e forse non mi vedono
ma la vita
ho loro donato
Ed ora qui distesa
urlo di rabbia
finché l’ultimo grido
mi strozzerà
in gola