Apparizione
Ella in tale modo apparve: un bel vento,
un vento che attraversò lievi spazi
in una quieta sera che ancor sento.
Il vederla rese i miei occhi sazi
quando così tutto venne felice.
Una eco rara mi trovai dinanzi
nel ripeter sempre ciò che mi dice:
un parlarmi, un grato saluto, anzi…
un declamar… un dolce verso… un volto.
Il volto mio qual lume così acceso
sentiva di lei già piacere, e molto.
Poi quell’andar suo via mi diede un peso.
Ella in tal modo apparve: apparve solo,
come un fantasma sentito d’accanto
che stia ridendo… levandosi in volo,
mentre m’accorgevo d’un incanto.
Del resto era lei la più fasulla
che avessi accanto a me mai conosciuto;
le auguro non viva mai quel nulla
che mi donò ma ch’io ebbi in rifiuto.
Lacrima sulla foto
Per le vie del tuo viso…
era lì che scivolavano le mie dita.
Ora,
è una lacrima a scivolare
sul mio viso,
a colpire la nostra foto.
Poi si dilegua.
Ragazza in giardino
Risvegliati, mio cuore che la pensi…
Bel fiore chiamato “ragazza” vidi,
una rosa sbocciata nei miei sensi.
E sempre le ripetevo: «Sorridi,
amore mio, che lacrimi rugiade
a rifiorire nuovi questi lidi…»
Quel suo lento sguardo tutto pervade,
e a me posa gentile come foglia,
nel mentre ogni dolore intorno cade.
Il vicino giardino mi dà voglia
di incoronarla, pia, con orchidee
madide, appena colte senza doglia.
Sussurrano ricordi, miti, idee
soffici, accarezzate dal suo vento…
respiro sensuale delle dee…
Diceva: «Non sai, ora, cosa sento!»
mentre al mio piano già le dedicavo
più note (…lucerne dal lume spento).
Giungeva sera e sempre la miravo…
quella mia chimera con rose vere,
che al profilo del sol accarezzavo.
E con parole tenere, sincere,
mi donava una languida emozione
(…declami tenui, caldi nelle sere…).
E gli occhi umidi suoi di commozione
si specchiavano nel mio lacrimare,
conscio piovigginare in quest’agone:
lieti, i pensieri miei caddero in mare
e, con essi, l’arcobalen del sogno…
un sogno che volle sempre volare.
Angelo senz’ali
E lontana corresti
verso me a braccia aperte,
un angelo senz’ali…
Velo bianco, etereo,
che ornasti la mia pelle,
come farò a sbiadirti?
Il cielo indorava
la scia del tuo passo,
quando le nuvole, rosee,
primaverili fiorivano
allo sfumar del giorno…
Le labbra tue, petali
di rosa, sfioravano
il bacio del vento,
nel mentre il sogno, desto,
addormentava della vita
il tormento…
Lacrime d’emozione
scendevan sul tuo volto,
come carezzevol discende
lo scorrer delle dita.
Tu, angelo senz’ali,
io, povero astronomo
dalle tue distanze siderali,
nel firmamento della mia vita
sempre rimarrai
in arie chiare,
e sarà scacciata dal soffio
del mio ricordo
ogni nuvola grigia
che tenterà te di cancellare.
Abbandono
Svenire in braccio all’amore…
è quanto provo nell’ascoltare
la tua voce,
e nelle braccia mi stringi,
lasciandomi cogliere dai sogni.
Volare in cielo e zoppicare sulla terra
spetta all’anima degli uomini
quando l’amore diviene dolce
ma
in una solitudine immeritata…
e tra le ginestre di questo giardino
che s’orientano al sole della vita,
tu m’abbandoni, amore mio,
lasciandomi qui nel tramonto,
mentre annega il sorriso dei sogni.
In riva al mare
È lì che amo accarezzarti:
in riva al mare,
con la brezza che m’aiuta
leggermente a scostare
i tuoi capelli…
Sirenetta,
così appari lontana
distesa sulla sabbia,
un miraggio…
che lascia una coda
di magie intramontabili.
Amore,
unico fiore spunti
sulle aride mie spiagge,
l’iride solare languida
al tramonto ti sfiora
e ti colora del fragile lume.
Ramo secco
Legno che aveva sete
d’una cascata di pensieri,
e le foglie lascia cadere
nella sua deserta dimora.
Vede un sole che si ascolta
nel fragile sorriso del volo,
uccelli che passano col vento
di un approdato forse,
la certezza dell’improbabile.
Vidi un giorno il cancello
che apriva la strada al monte
dei ricordi, dove salire
guardando il silenzio
per non cadere nel buio.
Ecco il bene del profumo,
e l’acuta voce del passo,
che non anticipa né ritarda.
Il legno resta lì, sordo,
secco e bagnato dalla vista
di chi l’osserva senza udire.
Sogno
Amore, dove sei?
Ti nascondi…
Ad un tratto appare dietro un albero
il tuo lucente sorriso,
ed io m’affaccio da un lato
e tu dall’altro…
subito in corsa all’incalzar del vento.
I giardini fioriti attraversi,
e con il tuo allegro passo
ravvivi ancor di più.
Dove sei, amore?
Mi rispondi seduta su di un prato,
non perché tu m’abbia parlato,
ma lasci nuotare quella mano
vestita di bianco
tracciando arcobaleni sull’erba,
mentre racconta il suo splendore.
Mi volgi lo sguardo, t’alzi dolcemente
davanti all’orizzonte, poi
il nostro abbraccio
si perde
in ogni ricordo del tramonto,
mentre sul tuo capo il candido velo
aleggia
e s’abbandona nell’aria…
San Lorenzo
Ecco! Come fuochi d’artificio
prima accarezzano il cielo,
poi si perdono all’orizzonte.
È la notte di San Lorenzo, mia dolce…
Attese, tante stelle sciano
su di noi decorando i nostri occhi,
le nostre labbra, le nostre chiome.
Il fresco ci riempie di gioia dando
calore, colore ad ogni emozione.
Tutto è vita, tutto è disteso
intorno a noi e intorno al mondo…
Oh, che sospiri ci risuonano!
E stesi all’umidità del prato
sentiamo il fruscio degli alberi,
la voce della brezza notturna…
Bella! Doni un sospiro ad ogni stella…
Lo sguardo mio annega nel profondo
cielo dei tuoi occhi; è tutto…
è tutto luminoso accanto a te,
sei la prima e unica stella a non morire.
Ad un tratto punti il dito in alto,
disegni una stella cadente e dici:
«Ecco! Come fuochi d’artificio
prima accarezzo il cielo, poi te.
Questo è il desiderio
che io ho espresso per tutta la notte.»
Il cielo si apre, ci avvolge e… ora
non riesco più a far ritorno.
Quiete
… Campi bui, tardi dormono fin qui,
ove disteso vicino a un ruscello
la bianca luna fisso a volte; sì,
son proprio io a guardare: che bello,
questo chiarore che inonda la terra…
e i miei ricordi fuori dal cancello.
L’oltremare del cielo ovunque erra,
splendendo e soffermando sulle foglie;
e tutto appare luce in quieta serra.
E mentre questi fiori il mio “me” coglie,
l’azzurrino tenue della mia notte
sempre più dice del giorno alle soglie…
Miraggio
Qui ancor siedo, e medito parole
sul più vivido sguardo che riperdo
nel profondo dell’eternità…
Un vento che respira tra le foglie
ha accanto il sospiro della nostalgia.
Laggiù, al tramonto che si spegne
danzano i soavi ricordi
momenti di candida, estrema
tenerezza… e i gabbiani
che sfiorano il cielo, sfiorano
anche la mia or fioca anima
perdendosi la loro eco…
Con le ali del mio cuore
che fugge ove regna la quiete,
l’oblio della sofferenza
avvolgo un bambino, io,
sua coccola ed egli, coccola di me
per sempre… per sempre…
Mare notturno
Su questa buia e silente spiaggia,
il mio sguardo, infine cieco,
cerca di fissare la stella
che ogni notte tu accendevi per me,
fiore dai petali caduti,
dallo stelo orfano di foglie…
Le folle deserte di queste sabbie,
umide ed ombrose,
riposano al lume di mare, lento,
che culla su di sé la chiara luna.
E ogni volta che non parlo,
risuona sempre alla brezza
il sussurrio dei tuoi dolci sospiri.
E in questo cielo, continua a prender voce
il canto dei tuoi muti occhi
che ancor si leva nel mio cuore.
Verso sera
In quel bel cielo indorato al tramonto
canta un gabbiano, disteso all’orizzonte…
Al frusciare degli alberi mi parla
l’eco dei campi, in un profumo dolce
che inebria l’aria fatta più serena.
E camminando lungo questa vita
mi perdo e m’abbandono, mia adorata
in te… e poi al sottofondo, lieve,
che m’ammalia della pura natura
e m’acquieta quest’anima provata,
che accosta sensibile a primavera
e ci distende, anime verso sera.
Disgelo
Fioccando dal cielo
delicatamente ti posasti
tra le braccia della mia vita…
Primavera in me.
Aforisma
La vita è come un fiore: bella, delicata…
ogni tanto percossa dalla pioggia dell’esperienza…
che non la lascia appassire.
Aria di collina
Il respiro del mare,
laggiù disteso,
fiorisce al vento fra mille carezze…
e mi sfiorano,
e mi lasciano sognare.
Un attimo di gioia
Quella sera,
chiamandomi,
apparisti meteora
che, attraversato
il mio notturno sorriso,
si frantumò
in mille lacrime,
all’orizzonte
del tuo ultimo addio.