Dario Peruzzo - Poesie

non pensare che il tempo sia tuo solo perche sei libero di usarlo

non possiedi qualcosa solo perché si concede a te

non pensare che la terra ti appartenga solo perché lasci

le tue impronte su di essa

non puoi stringere la sabbia, è centomila volte te

non fermarti su questo pianeta se vuoi delle risposte

non è questo il tuo posto se stai cercando la verità

quella è stata scritta e dimenticata prima che 

la memoria dell’essere umano

iniziasse a ricordare

qui puoi rincorrere un idea, un concetto

non stringerai mai la bella copia del progetto originale

quello in cui l’uomo non aveva nulla, ma sapeva come amare


 

Chi decide che la vita di una farfalla è troppo breve? Se i suoi pochi giorni valessero come le nostre intere vite ? 

Allora perché non nascere farfalla piuttosto che uomo? 

 

Sono nato per essere diverso, per essere chiaro e a tratti un po’ scuro, come ognuno di noi a volte, quando si fa sera. Sono nato per essere grande, per essere enorme, ma anche un po’ piccolo, fragile.

Sono nato in un corpo eccezionale che illumina la vita, illumina la stanza.

Sono nato con una mente complicata, difficile da seguire, imprevedibile come un temporale che si intromette in un giorno di agosto. Sono nato per bruciare, per ardere come una stella che si fa luce nell’universo. È triste sentirsi piccoli in un mondo così grande. Sono nato per morire giovane, me lo sento, lo so. Sono una farfalla intrappolata in un mucchio di ossa e carne bianca. 

Il valore all’esistenza lo diamo noi, a seconda di come usiamo il nostro tempo, molto o poco che sia. Ho paura di ammettere che molte delle cose belle della vita io e le abbia già provate sulla mia pelle, eppure mi sento in dovere di aspettarmi ancora tanto, ma chi sono, chi siamo, per avere questa pretesa? Ho amato e ho ricevuto amore, ho visto tramonti e paesaggi che mi hanno tolto il fiato, l’acqua mi ha bagnato le caviglie e il vento scompigliato i capelli. Ho pianto, ho riso, ho fallito più volte, ho imparato tante cose, ho creduto e sono stato deluso. 

Ho cantato la musica, danzato con il corpo e volato con la mente. 

Dov’è il senso nel vivere la vita di qualcun altro? Cercare di assomigliare, cercare di piacere, provare ad essere, quando tu sei già. Sei un qualcosa di unico e irripetibile come i secondi che passano scanditi dalle lancette e che non tornano indietro. Non può esistere un futuro se non viviamo il presente, l’adesso, il qui. Ci crediamo in possesso di chissà quale potere o scopo, quando il nostro unico scopo è vivere. Siamo qui per questo, per dare un senso alle cose, per tramutare il bianco in nero, per sradicare un pensiero, per trasmettere qualcosa ad un altro essere umano. Siamo qui per imporci nelle nostre esistenze, facendole diventare vite.


 

se vuoi, ti posso parlare di corpi bagnati

ti posso parlare di carne e desiderio 

ti posso parlare di anime che scompaiono, come per magia, tra un materasso e qualche lenzuolo 

ti posso parlare di attimi, di battiti 

ti posso parlare di scontri e pugni in faccia

ti posso parlare di caratteri forti, talmente forti che quasi si feriscono tra loro 

ti posso parlare di parole sussurrate nel bel mezzo della notte dove il tempo scorre lento, quasi fosse rallentato 

ti posso parlare di sentimenti che prendono forma senza rispettare le regole del cuore, infrangendo il cielo, raggiungendo dio 

ti posso parlare di priorità, l’amore prima di tutto, poi il resto del mondo 

ti posso parlare di parole leggere che non toccano mai terra, arrivando dritte al cuore 

ti posso parlare di notti rubate, stelle curiose e sogni interrotti 

ti posso parlare di respiri che cambiano in un millesimo di secondo e si fanno vento

che spazza via la malinconia di essere vivi

ti posso parlare senza usare parole e descriverti abbracci più caldi del sole 

ti posso parlare di testimonianze, di risate assordanti che non temono distanze

ti posso parlare di ragionamenti, prese di coscienza e alcuni bei detti

anche se nulla di questo ci ha mai fatti contenti 

ti posso parlare di due matti per

mano che urlano felici correndo lontano

ti posso parlare di quel qualcosa di cui hai sentito tanto parlare, lo hai visto in un film e l’hai provato a sognare 

ed è quel qualcosa che non ha colore

se vuoi un giorno, posso parlarti d’amore 


 

Credo nelle ginocchia sbucciate dei bambini che cadono dalla bici

credo nel dolore che senti allo stomaco prima di vedere la persona che ti piace 

credo nella fatica che ti fa sentire vivo e

nei petali che cadono alla fine di un fiore 

credo alla presenza della terra e alla spensieratezza del cielo 

credo nella lotta di un bambino per venire al mondo, per vedere la luce 

anche io ho imparato a credere appena nato, quando mi hanno appoggiato la prima volta sul petto di mia madre e il mio corpo ha ribalzato sul suo cuore 

non ho più smesso, anche se il mio credere così ostinato mi ha portato a volte a inciampare nel dolore, nelle delusioni

Io però continuo a farlo pensando che l’astratto vincerà sempre contro il concreto, che il romantico metterà al tappeto il cinico e che il chiaro splenda sempre di più dello scuro.

Sono malato di sensibilità, forse in maniera cronica ed è la diagnosi più bella che io potessi mai ricevere nella vita.

Vedo a fondo le cose, gli odori mi entrano dentro e le emozioni ci restano, mandando all’aria gli scomparti della mia anima. 

Mi pongo continuamente domande alla quale magari non esiste riposta, lo faccio perché non accetto che le cose accadano e basta, senza una ragione. 

Dentro di me c’è una soluzione universale per tutto, è di colore rosso ma non ha ancora una forma, come non ha un nome preciso, forse perché ancora non hanno inventato le parole, l’unica cosa che so è che fa rima con amore. 


 

alla vista della profondità del vuoto

ho capito quanto in alto mi posso elevare

al sapore del dolore sto imparando ad alternare per quanto mi sia possibile quello della gioia 

é sfiorando il baratro 

che ho visto una possibilità 

è nella solitudine più assoluta

che ho imparato a tenermi compagnia 

a volermi bene, ad accarezzarmi il cuore 

impariamo dal fiore che sfida il vento

poi dal mare, che si muove lento

te lo ricordi il primo passo?

te la ricorda la prima risata? 

e il primo pianto? 

ti ricordi le carezze di tua madre? 

e i consigli di tuo padre ? 

scavo a fondo nella mia mente

quasi tocco l’anima

provo a espandere quello che vedo

a tradurre ogni immagine in parola


 

beati voi che non venite scalfiti 

nell’anima ogni qualvolta si 

provi ad andare oltre la sola 

visione delle cose ricevendo 

la delusione più scontata della morte


 

aggrappatevi agli sguardi degli sconosciuti, alle carezze di una madre, ai rimproveri di un padre, aggrappatevi al

sole che vi scalda il viso senza scottarvi, aggrappatevi al vento che vi scompiglia i capelli, ad ogni tramonto impossibile 

aggrappatevi ad ogni brivido che vi fa tremare le gambe, ad ogni giorno che poi non torna più, a qualsiasi cosa vi faccia sentire vivi, anche solo per un momento 

aggrappatevi ad ogni paesaggio che riesce a farvi rimanere senza fiato

ad ogni giorno in cui avete la fortuna di essere al mondo, ad ogni instante 

aggrappatevi ad una persona, ad un bambino, ad una speranza 

aggrappatevi con le unghie e con i denti a tutto quello che ci rende quelli che siamo, diversi gli uni dagli altri 

aggrappatevi alla vita ma anche alla morte nel giorno in cui verrà perché vi ricorderà che c’è un tempo per tutto

aggrappatevi ai quei pensieri che vi sembrano tanto lontani da voi ma che un giorno potrebbero scorrere nella vostra mente, aggrappatevi al silenzio 

Aggrappatevi a tutto quello che potete, a tutto quello che vi fa battere il cuore un poco più forte, in modo che un giorno, quando non ci sarà più niente a cui aggrapparsi, sarete consapevoli del fatto che in questa vita ci si può aggrappare a tutto, tranne che al tempo. 


 

prima di andare 

dovremmo imparare a stare,

perché se non lo facciamo, 

nessun posto sarà quello giusto per noi


 

non esiste dipendenza peggiore 

di quella da un altro essere umano

quando l’odore della sua pelle 

è l’unica cosa che vuoi sentire 

quando la sua pelle è la 

superficie perfetta per ogni cosa

l’attrazione che senti ti cambia

ti fa sentire diverso, perso

non conosci il motivo, non sai come

ma l’unica cosa che desideri è 

stare con quella persona 

le dipendenze possono uccidere

di qualsiasi tipo siano 

però sono sicuro che se si potesse 

scegliere in molti morirebbero per

un altra persona


 

Siamo canne di bambù al vento

e il vento, infame, 

gioca a cambiarci la vita