David Mariani

Poesie


Piegati sulle ginocchia

Piegati come alberi in tempesta
sotto il sole della primavera,
sopra la terra bagnata da lacrime amare.
Piegati da una forza inarrestabile,
senza pietà,
che penetra la carne
e sofoca la speranza.
Piegati dal odio
annegati nel buio della morte,
bastonati dall’ansia e dalla frenesia
che ci costringono camminare strisciando come il verme
in cerca del riparo.
Piegati come foglie
secate dalla mancanza di luce
bruciate sotto il cielo infinito.
Scuoiati come bestie da macello
da un dolore straziante
in mancanza di un abbraccio
in mancanza di un fiore con le sue api.
Piegati sulle ginocchia preghiamo l’infinito
chiediamo la salvezza.
ci lamentiamo e contorciamo le nostre menti in cerca di pietà

 


 

Lasciate gridare il silenzio

Un grande silenzio
incatenato in fondo al oceano di sangue e dolore.
Lasciatelo respirare!
Lasciatelo gridare!
Questo silenzio si deve liberare.
Lasciate gridare il silenzio
che per anni è stato rinnegato,
che per anni è stato abbandonato,
che fino ad oggi è stato rinchiuso in un baule di ignoranza.
Lasciate gridare il silenzio
che raffredda il fuoco dell’odio interno,
che come un leone ruggisce nelle nostre anime,
anche in quelle più docili.
Lasciate gridare il silenzio
che si sta ripulendo le vesti dal sangue
per ritornare in mezzo a noi con un nuovo volto

 


 

Quando risplende il sole

Oscurato da grigie nuvole
il sole splende comunque.
Silenziato da forti tempeste
il sole continua cantare.
Strangolato dal freddo gelido
il sole continua scaldare.
Incatenato dal male
il sole continua donare.
Il sole scavalca le nuvole
sorvola le tempeste
scioglie il ghiaccio che lo rallenta,
spezza le cupe catene,
per sollevare chi è intrappolato fra le macerie
di una realtà ormai rimasta ferma,
brulicante di scure memorie, minacciose ombre del passato
che svaniscono ai primi raggi dell’alba.
Il sole pian, piano risplende
partendo da una fiamma morente

 


 

Ci sono anch’io

Silenzioso e distaccato,
oltre l’orizzonte ci sono anch’io,
scrutando dal buio lo scorrere del tempo
scritto dal movimento del mondo.
Così lontano…
Così isolato, ma circondato da sogni e desideri,
da sentimenti che, come colori
dipingono la tela del mio destino.
Come un’orchestra i suoni dei pensieri riempiono la mente
rallegrando lo spirito.
Come le corde di un violino
i sogni lavorano per creare il loro capolavoro
che come sabbia si disperderà nel vento.
Nel dì mi perdo
in un’oceano tessuto da mondani momenti
ma nella notte mi rialzo in una terra
dove i limiti e le soglie sono legenda
e resto ancorato alla realtà per non mutare un’utopia in distopia,
per rendere la vita un’entità docile.
Nel freddo della solitudine
trovo calore nella felicità altrui
nella bellezza del grigio universo.

 


 

A piedi nudi

A piedi nudi
attraverso un deserto di vetro
sotto l’infernale sole,
sotto l’ignoranza del cielo.
A piedi nudi
vado verso l’orizzonte
in cerca di bellezza,
in cerca di conoscenza.
A piedi nudi
cerco una via sicura
che porti alla fine della solitudine
che porti la soluzione di un sogno
A piedi nudi attraverso la landa del destino
a caccia di un desiderio
in cerca di un rifugio per l’anima.
A piedi nudi
corro per raggiungere un punto in cui trovarmi sereno,
in cui restare sospeso.
A piedi nudi raggiungo il tutto, che sembra galleggiare, senza peso
che sembra vuoto, senza senso.
A piedi nudi
mi trovo sognare in un passo oscuro, senza uscita, senza ritorno
A piedi nudi.

 


 

Gocce di pensieri

Sgorgando dalla mente
le gocce di pensieri cadono
si ricongiungono e poi si mischiano
per diventare realtà
salpando un viaggio di dolore
per far sbocciare la gioia di esistere.
Gocce di pensieri.
Ognuna di esse aspetta il suo turno
per finalmente affrontare la realtà
e trasformarla in un sogno.
Gocce di pensieri che sorgono veloci
si fanno strada tra mille emozioni,
tra incubi che piagano la vita
per espurgarle almeno per un pò.
Gocce di pensieri
che non si fermano
e come i cavalli galoppano senza meta, senza direzione
trainate solo dalla voglia di essere.
Gocce di pensieri
come tori spezzano gli ostacoli
graziate dalla speranza di un miglior futuro,
finendo nel mare del destino.

 


 

Vagando per i campi di papaveri

Senza strada
vagabondi persi in un rosso labirinto di profumo
persi in un mondo sconosciuto, alieno, indecifrabile
così grande eppure tanto piccolo
così complesso eppure molto semplice,
come una corda intrecciata
che si scioglie in un fiume di colori
che culmina in un orizzonte di luce
baciato dal tramonto.
Vagando per i campi di papaveri ci si perde
lasciando in dietro le impronte terrene
spostandosi in un mondo onirico,
dove il passato non conta,
dove il futuro dev’essere ancora dipinto
e il presente è leggero,
dove il mare è invisibile
e te lo puoi dipingere di sogni.
Un mondo custodito dai suoi fiori di foco,
eterne guardie della tranquillità.
Vagando per i campi di papaveri
il corpo si alleggerisce, e la sua coscienza
abbandona la sua crisalide
per diventare una farfalla
priva dalle catene di questo mondo.

 


 

Felicità fallace

Felicità fallace
uno specchio all’apparenza pulito
trasparente come il ghiaccio.
Dietro di sé
nasconde un velo sporco, maculato.
Una felicità che maschera il male dietro un sorriso,
che copre amarezze e delusioni con false speranze.
Come un impostore
si presenta con occhi di strass
dinanzi a ingenui spettatori.
Una felicità fallace
che si presenta per saziare la sua avidità,
per colmare un vuoto senza fondo,
sempre in cerca di soddisfazione,
armata di inganni e trabocchetti.
Una felicità fallace
che nella sua ricerca
sacrifica se stessa per distrazioni
che non hanno valore,
create da un perpetuo circolo di tristezza.

 


 

Ci sono anch’io

Silenzioso e distaccato,
oltre l’orizzonte ci sono anch’io,
scrutando dal buio lo scorrere del tempo
scritto dal movimento del mondo.
Così lontano…
Così isolato, ma circondato da sogni e desideri,
da sentimenti che, come colori
dipingono la tela del mio destino.
Come un’orchestra i suoni dei pensieri riempiono la mente
rallegrando lo spirito.
Come le corde di un violino
i sogni lavorano per creare il loro capolavoro
che come sabbia si disperderà nel vento.
Nel dì mi perdo
in un’oceano tessuto da mondani momenti
ma nella notte mi rialzo in una terra
dove i limiti e le soglie sono legenda
e resto ancorato alla realtà per non mutare un’utopia in distopia,
per rendere la vita un’entità docile.
Nel freddo della solitudine
trovo calore nella felicità altrui
nella bellezza del grigio universo.

 


 

A piedi nudi

A piedi nudi
attraverso un deserto di vetro
sotto l’infernale sole,
sotto l’ignoranza del cielo.
A piedi nudi
vado verso l’orizzonte
in cerca di bellezza,
in cerca di conoscenza.
A piedi nudi
cerco una via sicura
che porti alla fine della solitudine
che porti la soluzione di un sogno
A piedi nudi attraverso la landa del destino
a caccia di un desiderio
in cerca di un rifugio per l’anima.
A piedi nudi
corro per raggiungere un punto in cui trovarmi sereno,
in cui restare sospeso.
A piedi nudi raggiungo il tutto, che sembra galleggiare, senza peso
che sembra vuoto, senza senso.
A piedi nudi
mi trovo sognare in un passo oscuro, senza uscita, senza ritorno
A piedi nudi.