David Mariani - Poesie

Lasciatemi le parole

Come delle porte
le parole racchiudono dei mondi
impossibile da raggiungere facilmente.
Imprigionate in un cerchio fragile, spezzato
per creare un nuovo mondo
Un mondo in bianco
pronto per essere dipinto
e decorato da una forza infinita
indescrivibile
così grande, eppure così leggera.
Le parole sono come un ponte
che collega il conscio al subconscio
e ogni ponte è composto da lettere abbellite da suoni
che creano magnifici mondi colorati
mondi pieni di ricordi e desideri.
Ricordi destinati a svanire
desideri destinati a consumarsi.
Ognuno di loro destinato
a ricongiungersi col proprio sentimento.
Lasciatemi le parole per raccontarvi una storia
che verrà ricordata, oppure dimenticata
fra le insidiose sabbie del tempo.

 

 

 

Rivolto al sole

Con la faccia al sole
i pensieri oscuri si bruciano.
Con gli occhi chiusi
mi immergo in un buio accogliente,
vuoto e malinconico.
Un’ombra junghiana ,nuda di paure
mi accoglie nel suo abbraccio
per farmi allontanare dal disagio della vita.
In questa tenebra fortezza
la pace è pura, intoccata
e la libertà è vera.
Rivolto al sole
sento il passato
sogno il futuro
e godo il momento.
Dietro di me
odo il ticchettio di un orologio
il cui lavoro è semplicemente cantare.
La sua presenza minaccia,
anche se inconsciamente,
minaccia la mente
e l’anima.
E il tutto mi avvolge
nei miei sogni turbolenti
per poi svanire quando rivolto al sole.

 

 

 

Cambia la luce della tua vita

Accantona il tuo passato
e apri la finestra al futuro.
Tramuta gli errori in virtù
e respira l’aria del nuovo.
Cambia la luce dei tuoi occhi
così che possano vedere
una migliore alba,
ed un migliore giorno.
Taci le memorie
che come fantasmi ti perseguitano la notte,
espurgi i pianistei del subconscio
e i pentimenti.
Fai uso saggio dei ricordi arcani
dei ricordi rimossi
per scolpirli nella nuova luce.
Trova fiducia e orgoglio
in quei giorni pieni di languore
che hanno lasciato un’impronta dolente
sulla tua fronte ,nella tua ruga.
Mettiti al cospetto della storia
che hai nascosto in un baule
Affrontala ed abbracciala
e trattala come uno specchio
che può accogliere la nuova luce,
che può cambiare la tua vista

 

 

 

Porta con te solo la luna

Nelle notti insonni
porta con te solo la luna
la cui luce ti guida oltre il disagio del suo dominio.
Porta ovunque il suo raggio
la cui presenza si ancori su di te.
Cerca la ragione di continuare
lasciandoti spingere dalla luce notturna.
Porta la luna nella tua tasca
accanto al cuore
e attraversa le insidie del tempo,
che come il fiume porta via tutto.
Porta con te solo la luna
per non perderti nel labirinto dei pensieri.
Porta con te la fonte di speranza,
che ti conduca fuori dal pericolo.
Attraversa il mondo oscuro
la cui pace è a volte assente
inesistente del bianco e nero
priva di ogni tipo di morale
dominata da istinti e sensi di vita.
Porta con te solo la luna
per rimanere sempre sereno.

 

 

 

E… mi rialzo…

e mi rialzo come una fenice
che risorge dalle sue ceneri,
e mi rialzo…
come un fiore che sboccia dopo un lungo inverno
e mi rialzo dalla mia tana
e mi rialzo dalle ombre dell’ignoranza
per espandere la mia sapienza.
e mi rialzo
come una statua nella luce della luna piena.
e mi rialzo
dal passato malevolo
che mi imprigionava.
e mi rialzo
dalle fiamme della guerra che rade tutto al suolo
e mi rialzo
dalla polvere del terreno arrido.
e mi rialzo
dalla tomba in cui fui seppellito.
per viaggiare in lungo e largo
per scoprire nuovi orizzonti
per respirare una nuova vita.
e mi rialzo.
per non essere più cieco.

 

 

 

Sulla riva di un sogno

Senza tempo, senza doveri
Senza fatica e senza sforzi.
Naturale come l’acqua che scorre,
invisibile come l’aria da respirare
soave come l’orchestra del vento
caldo come i raggi del sole
incandescente come il fuoco d’inverno
arriva il desiderio.
il desiderio di non svegliarsi,
di rimanere nel grembo etereo
senza pesi e senza catene,
senza paure e senza castigo
senza la costante minaccia del fato
senza ombre che girano attorno alla mente.
Sulla riva di un sogno
il mondo si ferma,
il tempo si ghiaccia
e il male svanisce.
Come l’acqua nel deserto
le emozioni evaporano
diventano passato,
il futuro rende falsa forza
e il presente scompare
sulla riva di un sogno.

 

 

 

Lasciate gridare il silenzio

Un grande silenzio
incatenato in fondo ad un oceano di sangue e dolore.
Lasciatelo sfocare!
Lasciatelo respirare!
Lasciatelo gridare !
Questo silenzio si deve liberare.
Lasciate gridare il silenzio
che per anni è stato rinnegato,
che per anni è stato abbandonato
che fino ad oggi è stato rinchiuso
in un baule di ignoranza.
Lasciate gridare il silenzio
che raffredda il fuoco del oddio interno,
che come un leone ruggisce nelle nostre anime.
Lasciate gridare il silenzio
che si sta ripulendo le vesti
per ritornare in mezzo a noi
con un nuovo volto.

 

 

 

La luce della stella cadente

Tanti desideri.
Tante speranze.
Tante emozioni
che salgono in groppa ad una stella cadente.
Tante meraviglie
Tante storie.
Tante volontà
che come pellegrini
viaggiano dietro la luce
di una stella cadente.
Tante voci.
Tante luci.
Tante verità
che si aggrappano una all’altra
per arrivare al cielo stellato
dove si fondono con l’infinito del cosmo.

 

 

 

La bambina senza sogni

Da sola nel vuoto così freddo
mira il nulla.
La bambina senza sogni non ha volto.
Da sola
senza il calore di un cuore
viaggiando altrove.
Senza una meta.
Senza uno scopo.
Senza una domanda sul perchè.
Senza empatia.
Senza simpatia.
Senza un obiettivo preciso.
Senza un nitido volere.
Con la mente sfocata
ondeggia tra realtà e pensiero.
La bambina senza sogni è priva di tutto.
Priva d’amore
del piacere
del dolore
priva di ogni tratto di personalità
destinata per sempre ad un infinito circolo vizioso
accompagnata da un semplice palloncino nero che veglia su di lei
condividendo la stessa sofferenza infinita e solitaria.

 

 

 

Un universo inquieto

Come un immondo cumulo di sabbia
senza forma
l’universo inquieto non conosce tranquillità
non conosce ordine
non conosce semplicità
non conosce alcuna legge.
Intollerante ad ogni forma di equilibrio
che riesca a combaciare la perfezione.
In questo immenso lago chiamato esistenza
l’universo inquieto non conosce pace
l’universo inquieto non conosce clemenza.
Come un barbarico esercito attacca a vista
lasciando dietro se una scia scura e sporca.
Eppure l’universo inquieto
teme l’ordine del cosmo
che purifica il ciò che tocca
e non conosce barriera che impedisce il suo passo.